I migliori home assistant del 2024

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Dati tecnici

Dimensioni e peso

18,25 x 12 x 13,05 cm / 2.020 kg

10 x 10 x 8,9 cm / 340 g

h 20,6 cm x Ø 17,5 cm / 3500 g

h 4,2 cm x Ø 9,8 cm / 1800 g

13,1 cm x 10,4 cm x 15,1 cm / 853 g

Assistenti integrati

Alexa

Amazon Alexa

Amazon Alexa

Google Assistant

Google Assistant

Altoparlanti

2 tweeter, 1 mid-woofer

1 da 44 mm

3 midrange da 51 mm, 1 tweeter da 25 mm, 1 woofer da 133 mm

1 da 40 mm

1 da 63,5 mm

Microfoni

n.d.

5

7

3

2

Audio cinema

Dolby

Dolby Digital, Dolby Digital Plus, Dolby Atmos

Digital Theater System (DTS)

Modalità stereo

S

Wi-Fi

Wi-Fi 6

Wi-Fi 5

Wi-Fi 5

Wi-Fi 5

Wi-Fi 5

Bluetooth

5.0

5.0

4.2

Apple AirPlay

Porte

Alimentazione, Ethernet

Alimentazione

Alimentazione, jack 3,5 mm, mini-Toslink

Alimentazione

Alimentazione

Punti forti

Adattamento suono stanza automatico

Suono migliorato

Multistanza

Multistanza

Multistanza

Audio stereo

Suono migliore di Echo Pop

Hub smart home (Zigbee)

Bottone disattivazione microfono

Bottone disattivazione microfono

Alexa

Bottone disattivazione microfono

Tessuto riciclato

Digital Theater System (DTS)

2 tweeter + mid-woofer

Microfoni a lungo raggio

Microfoni a lungo raggio

Microfoni a lungo raggio

App equalizzatore e radio

Home Theatre associando Fire TV e casse Echo

Controlli touch capacitivi

Controlli touch capacitivi

Apple AirPlay

Compatibilità Fire OS, Android e iOS

Suono 360°

Bottoni volume e ON/OFF

Compatibile Sony 360 Reality Audio/MPEG-H

Compatibilità Android e iOS

Suono 360°

Buono sulle medie frequenze

Compatibilità Android e iOS

Installabile a parete

Chromecast integrato

Tecnologia Voice Match

Chromecast integrato

Punti deboli

Adattatori esclusi

Eliminata porta jack 3,5 mm

Rapporto qualità/prezzo

Maggiore consumo rispetto ad Amazon Echo Dot

Incompatibilità Alexa

Non c'è hub Zigbee

Non può essere appeso né incassato

Manca Dolby

Un po' ingombrante

Compatibilità audio 3D solo con Amazon Music HD

Audio non eccezionale

Recensione completa
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Come scegliere l’home assistant

Gli smart home personal assistant sono diffusori audio bidirezionali, il che significa che oltre a riprodurre audio possono ricevere input vocali. Per funzionare hanno bisogno di essere connessi a Internet e di comunicare con un software di intelligenza artificiale, il cosiddetto assistente vocale, che è installato nel dispositivo e comunica con l’App presente nel device dell’utente. Per questo, le casse sono anche chiamate smart speaker, altoparlanti intelligenti. A differenza degli smart display, l’home assistant svincola l’utente sia dalla necessità di uno schermo da visionare, sia dall’uso delle mani nell’invio di input. Anche se oggi il termine “home assistant” indica comunemente l’oggetto, il nome ha origine dal primo software gratuito e open source per l’automazione domestica, Home Assistant, per l’appunto. 

Home assistant principali

Come funziona l’home assistant?

L’accoppiata hardware e software rende possibile l’interazione degli home assistant con la voce umana allo scopo di rispondere a domande ed eseguire i comandi vocali impartiti. La cassa resta in ascolto passivo, ma si attiva, illuminandosi, solo quando viene pronunciata una frase convenzionale, o wake-up words, come gli ormai celebri “Alexa” ed “Ehy/Okay Google”. Sostanzialmente, gli altoparlanti con assistente vocale integrato registrano l’input, si collegano a un server per decodificarlo ed eseguono in output, ad esempio, la lettura ad alta voce del risultato di una ricerca su Internet (voice search), la riproduzione di musica sull’impianto audio disponibile, oppure azioni per il controllo dell’ambiente domestico, come l’accensione o lo spegnimento della TV o la gestione dell’illuminazione.

Home assistant come funziona
Questi dispositivi sono impiegati moltissimo nella domotica per la creazione della smart home, che oggi è una realtà organizzabile a casa propria anche contenendo i costi, grazie alle aziende che vendono impianti di illuminazione, di riscaldamento, di sorveglianza, serrature o perfino banali prese elettriche a cui è possibile collegare sia gli elettrodomestici tradizionali, rendendoli “intelligenti”, sia quelli nati per una gestione smart, come i robot lavapavimenti.
Infine, gli speaker possono essere collegati tra loro per ottenere un sistema audio stereo, home theatre, oppure multi-room.
Come scegliere il proprio dispositivo per eseguire i comandi vocali? Vediamolo insieme.

Tipologia

Trattandosi di altoparlanti bidirezionali, gli home assistant possono essere più o meno buoni dal punto di vista hardware nel design, nel materiale di fabbricazione, nei sensori disponibili e nei microfoni.

Design

Essendo oggetti da integrare nell’arredamento, per molti utenti è importante che il design sia gradevole e abbinabile con il resto dei mobili e degli oggetti in casa, o che ci sia un display con orologio. Un migliore design in alcuni casi può comportare un aumento del prezzo di acquisto.

home assistant Amazon
Inoltre, è importante per l’utente fare caso a ingombro, peso e robustezza; osservare anche i bottoni disponibili utili, come quello per la disattivazione meccanica del microfono per chi è sensibile alla tutela della propria privacy. I materiali sono ecologici? Può essere appeso al muro? Una volta appeso, i bottoni sono facilmente utilizzabili? Tutte queste domande e considerazioni devono orientare la scelta per quanto concerne strettamente il design.
home assistant disattiva microfono

Microfoni

Con un elevato numero di microfoni molto performanti (possono essercene anche fino a 8) il software sarà in grado di recepire meglio l’utente, ad esempio in caso di rumori o di lontananza del parlante dalla cassa. Gli utenti che vivono in appartamenti cittadini con stanze dalle dimensioni ridotte possono contenere i costi risparmiando sulla potenza dei microfoni.

Intelligenza artificiale (AI)

Oggi i sensori di AI, se integrati nel dispositivo, sono in grado di impattare notevolmente sulle performance del vostro speaker. Ad esempio, possono rilevare automaticamente attraverso il microfono riverbero, rifrazione e riflessività delle onde sonore, per adattare di conseguenza la riproduzione e offrire un audio ottimale. Esistono sensori capaci di escludere le onde del suono in uscita e di recepire perfettamente i comandi all’assistente vocale anche durante la riproduzione.

home assistant Google

Qualità audio

Alcuni utenti non necessitano di usare gli home assistant anche come impianto audio per l’ascolto di musica o TV, per altri le stanze di casa non vanno oltre i 20-40 metri quadri. In questi casi è possibile valutare di contenere i costi con una monocassa mini da 1-2 altoparlanti (detti anche driver) senza amplificazione, utile a gestire la casa smart e creare dei semplici sottofondi musicali.
Solitamente per unire allo Smart Home Personal Assistant l’ascolto della musica servono altoparlanti più performanti, meglio se si dispone di 2 casse stereo.
Per la proiezione cinematografica si andrà verso una configurazione stile home theatre e la spesa sarà maggiore.

home assistant in casa
In quest’ottica, per ogni cassa bisogna considerare:

  • Il numero degli dei driver inseriti, che può essere di 1 + N, da 0 a 5 e oltre. Insieme riescono ad avvicinarsi alla copertura dello spettro totale di frequenze percepibile dall’orecchio umano, che si estende potenzialmente dai 20 ai 20.000 Herz;
  • Amplificazione integrata o meno;
  • Per ciascun altoparlante, la tipologia e il diametro, espresso in pollici/mm. Quelli base sono woofer (suoni a frequenza medio-bassa) e tweeter (suoni alti). Un woofer dal millimetraggio più piccolo potenzialmente genera meno basse frequenze e come risultato si ha un’esperienza audio meno profonda;
  • Se presenti, i parametri del subwoofer (suoni bassi, per un effetto avvolgente) e del midrange (suoni medi);
  • Presenza o meno di tecnologia Dolby, che alza il prezzo dello speaker;
  • La sensibilità, o efficienza, espressa in Decibel, cioè la capacità dello speaker di convertire l’energia elettrica in entrata in energia acustica, anziché in calore. Il numero in decibel indica la pressione sonora (SPL) derivante da 1 Watt (W) misurato in fase di test a 1 metro di distanza. In sostanza, ci dice quanto sarà alto il volume del nostro altoparlante. Un valore medio per questo parametro è compreso tra gli 87 e i 90 dB;
  • Potenza acustica, espressa in Watt, per cui vale la regola più Watt più investimento. Per una stanza di circa 16 metri quadrati una cassa da 50 W è sufficiente per un ascolto a volume medio, ma il consiglio in questo caso è di acquistare una cassa da almeno 100 W per non dover costantemente tenere il volume al massimo, poiché tenendo sempre alto il volume il suono potrebbe uscire distorto e contribuire a danneggiare l’altoparlante.

home assistant hardware
Gli speaker più performanti possono essere usati, soli o in coppia, in sostituzione degli altoparlanti incorporati nel televisore o addirittura delle singole soundbar. Invece, per gli amanti dell’Home Cinema si consiglia di verificare che l’ineguagliabile impianto home theater del produttore sia compatibile con gli assistenti vocali più performanti. In ogni caso, è consigliabile sempre ascoltare il suono prodotto per verificare che la combinazione di tutti i fattori crei un’esperienza piacevole.

Connettività

Le casse sono solitamente alimentate grazie alla rete elettrica. Oltre a questo, è necessario collegare lo speaker al router affinché sia possibile la comunicazione wireless con gli altri dispositivi domestici.
La connessione del dispositivo ad altri device può avvenire via cavo, per cui bisognerà controllare la tipologia ed eventualmente la lunghezza dei cavi necessari. Ad esempio, si può usare:

  • un cavo per l’alimentazione;
  • un cavo Ethernet per il collegamento con il router;
  • uno USB per l’alimentazione e/o per connettere una memoria esterna;
  • uno HDMI per la connessione allo schermo;
  • connettori analogici e/o ottici in affiancamento alle uscite HDMI.

Non tutti gli speaker offrono l’uscita jack audio da 3,5 mm, gli audiofili dovrebbero prestare attenzione.
Per gli amanti del wireless sulla banda 2,4 GHz è bene verificare:

  • la connettività Bluetooth, che arriva a 10 m di raggio d’azione;
  • quella Wi-Fi, che in alcuni casi arriva addirittura al Wi-Fi 6;
  • quella AirPlay per la comunicazione con i dispositivi Apple;
  • ZigBee per la domotica.

La scelta, come sempre, sta all’utente. I cavi, in generale, offrono maggiore stabilità nella comunicazione, migliore performance e minore vulnerabilità dal punto di vista della sicurezza, mentre senza cavi si ottiene più comodità a livello logistico e meno ingombro, uso di banda a parte.

Home assistant jack

Assistente vocale

L’apparato fisico è praticamente inutile senza un software performante che lo valorizzi, che è l’anima dello speaker e della casa intelligente.
L’assistente vocale è il software di intelligenza artificiale in grado di riconoscere le domande degli utenti senza che questi si attengano a delle specifiche parole chiave, proprio come se stessero facendo la domanda a un’altra persona.
Ogni anno vengono effettuati test da numerose testate specializzate e, in generale, gli assistenti virtuali sono ancora da perfezionare. Può ancora capitare, infatti, che le parole vengano fraintese dal programma, i microfoni si attivino erroneamente e le conversazioni vengano registrate senza che l’utente distratto se ne accorga. In certi casi viene anche eseguita un’azione non voluta, come l’invio di un messaggio a un contatto in rubrica.

Gli assistenti vocali con margine di errore inferiore al 10% sono al momento Google Assistant di Google, che eccelle nella ricerca su Internet e nell’interpretazione delle domande, anche quando imprecise o mal pronunciate; Siri di Apple, che per il fatto di avere un ecosistema proprietario è imbattibile nell’esecuzione dei comandi se usate prodotti Apple (anche se Apple HomePod potrebbe non essere il miglior acquisto); Alexa di Amazon, imbattibile quando si tratta di domotica. Questi software sono presenti da più tempo sul mercato e si avvalgono di budget elevati investiti in un’ottimizzazione continua.
Nel frattempo, le altre aziende cercano di mettersi in pari, come Alibaba, Xiaomi e Samsung con l’assistente di supporto Bixby o, in passato, Microsoft con l’ormai destituito Cortana, ma sono lontani dal raggiungere le prestazioni dei migliori.
Apple a parte (HomePod con il software Siri), l’utente può scegliere di non accoppiare l’home assistant agli altoparlanti intelligenti della stessa marca (ad esempio, Google Nest con Google Assistant, Amazon Echo con Amazon Alexa), ma di optare per uno smart speaker di un brand diverso compatibile con il software preferito. Ad esempio, Sonos, Bose, Pure DiscovR e Lenovo sono tutti compatibili sia con Google Assistant che con Amazon Alexa, il che amplia notevolmente le possibilità. Questa è un’ottima notizia per gli amanti di Google, dato che l’azienda si focalizza meno sull’hardware rispetto ad Amazon, ma anche per chi non sapesse quale scegliere: esistono ottime casse che opportunamente configurate supportano sia Google che Alexa.

Installazione e configurazione

Solitamente, è sufficiente scaricare o aggiornare l’App dell’assistente prescelto usando l’app store del proprio dispositivo mobile. Dopodiché si collega lo speaker alla rete per poterlo visualizzare nell’app e collegarlo al software. Gli step successivi dipendono dal singolo device. L’utente potrebbe trovare utile la pagina di aiuto ufficiale del software da installare.

Smart home

Funzioni

Ogni assistente virtuale è capace di svolgere delle funzioni di base, ma gli sviluppatori di app possono lavorare affinché le loro applicazioni interagiscano maggiormente con il software, interpellandolo per svolgere nuove azioni, come ad esempio per interagire con l’automobile mentre si guida.

Funzioni di base:

    • Gestione agenda e calendario, con promemoria, timer e sveglie, nelle quali Google e Siri sembrano essere più performanti;
    • Ricerca su Internet, di news, ricette, previsioni meteo e tragitto nel traffico, nelle quali l’Assistente Google, ancora, sembra essere il migliore. Questo anche perché Alexa preferisce affidarsi a Bing e Wikipedia per rispondere alle domande degli utenti, pur di evitare l’uso del motore di ricerca del concorrente Google, anche se è considerabile il numero uno nel mondo;
    • Riproduzione di musica, video e foto;
    • Telefonare, in certi casi anche senza bisogno di smartphone;
    • Interazione con dispositivi casalinghi, ambito in cui Alexa è più prestante di Google Assistant, dato che con le sue “skill” permette una grande personalizzazione.

home assistant funzioni

Privacy e sicurezza

Al tipo di software è anche collegata la tranquillità dell’utente in termini di privacy e sicurezza. È sempre bene leggere i termini e le condizioni del servizio prima di usare un home assistant e ricordare che ogni dispositivo connesso a Internet è vulnerabile, che sia speaker intelligente, computer o cellulare.
Google assicura che la registrazione degli audio tra l’utente, i suoi smart speaker proprietari e Google Assistant avviene solo se l’utente pronuncia le wake-up-words “Okay/Hey Google” e che prima di allora non viene effettuata alcuna registrazione. Tuttavia, è possibile che l’Assistant si attivi per errore e dunque avvii la registrazione, che, come di routine, viene conservata da Google perché possa essere ascoltata dai suoi dipendenti per il miglioramento della tecnologia. Perché le registrazioni possano essere fruite da terzi serve espressamente il consenso dell’utente. Inoltre, in tutti i casi l’utente può in ogni momento accedere alla cronologia e cancellare i file generati per errore, a tutela della sua privacy.
Amazon ha dichiarato che Alexa prevede ufficialmente un sistema di doppio controllo sulle parole di attivazione, al fine di minimizzare il numero degli errori e la conseguente quantità di dati raccolti involontariamente.

Compatibilità

Le grandi aziende Amazon, Apple, Google e ZigBee Alliance (comprendente IKEA, Philips Lighting e Samsung SmartThings) si sono unite per la creazione di Matter, uno standard IP comune da adottare a partire dal 2022 per i dispositivi della smart home, per aumentarne la sicurezza e la interoperabilità.
Inutile dirlo, ad oggi Siri di Apple ha la massima compatibilità con gli omonimi device.
Per il resto, anche qui è guerra aperta tra Amazon e Google. L’ecosistema Amazon, va da sé, interagisce al meglio con Alexa. Gli affezionati dello shopping on line, Amazon Prime, Audible, Kindle, Fire TV Stick, Prime Video e Amazon Music solitamente si orientano verso Alexa. Nell’acquisto di speaker, lampadine, TV, interruttori, serrature, termostati e condizionatori bisognerà controllare la compatibilità con l’assistente, il che rende Alexa nuovamente il prediletto da molti utenti, anche per la facilità con cui chi possiede un account Amazon può acquistare un device smart capendo subito se è compatibile con il software.
Ciò detto, sia Alexa sia Google Assistant possono essere potenzialmente collegati a decine di migliaia di dispositivi smart home, basta verificare le indicazioni del produttore. Non si può dire lo stesso per gli assistenti vocali minori.
In attesa di Matter, il consiglio è di verificare la compatibilità della propria tecnologia preferita con il singolo assistente vocale.
Ad esempio, aspetti che l’utente potrebbe verificare, se l’uso lo giustifica, sono: la compatibilità con Chromecast, con altoparlanti Bluetooth che richiedano un codice PIN, con la modalità Home Theater di Alexa, con il formato Sony 360 Reality Audio (musica), con la tecnologia in 3D audio (Amazon Music HD, PlayStation 5), con i contenuti Dolby Atmos (utenti Netflix, Amazon Prime e Xbox Seriez X).

Smart assistant tv

Le domande più frequenti sull’home assistant

Quanto costa un home assistant?

I software migliori sono gratuiti, le casse più economiche e perfettamente compatibili sono Amazon Echo Dot per Alexa e Google Nest Mini per Google Assistant, nella fascia 20-50 €. HomePod mini di Apple, invece, costa intorno ai 100 €. Nei dispositivi di fascia media abbiamo Amazon Echo e Google Home/Nest intorno ai 100 €, Apple HomePod non è disponibile in Italia.
Soluzioni di qualità più elevata partono da circa 200 €, come nel caso di Amazon Echo Studio (speaker con 5 driver: woofer da 13,3 cm e 330 W di potenza, tweeter da 25 mm, 3 midrange da 51 mm per l’ottimizzazione delle frequenze medio-alte e Dolby), o quelli di Marshall, Bose e Harman/Kardon Citation, che toccano anche vette di 2.500 € e oltre.

La marca è importante?

Scegliere Amazon, Google o Apple significa affidarsi a dei colossi che sono sotto gli occhi di tutti per come i loro (ottimi) software archiviano e gestiscono i dati raccolti. Questo non significa che in passato non ci siano stati scandali dovuti a violazioni della privacy.

Quali sono le domande possibili all’assistente?

Alcune domande semplici sono “Che ora è?”, “Che tempo farà nel weekend?”, “Oggi devo prendere l’ombrello?”. Se si parla di ordini specifici, ci sono “Chiama ristorante ‘Da Mario'”, “Aggiungi ‘olio’ alla lista della spesa”, “Metti ‘Nel blu dipinto di blu’ di Domenico Modugno in bagno”, “Accendi il riscaldamento a 18 gradi”, “Imposta l’intensità della luce a 4”, “Avvia la lavatrice”, “Mostrami la videocamera di sorveglianza del giardino”, “Invia il seguente messaggio ad Anna”, per poi dettare il messaggio da inviare.

Le domande divertenti

Un passatempo di moda è quello di fare delle domande strampalate agli assistenti vocali, le risposte potrebbero essere esilaranti. Ad esempio, provate a chiedere al vostro software di raccontarvi una barzelletta, o a Google Home chi ha ucciso l’Uomo Ragno, o cosa ne pensa di iPhone, o ad Alexa di rivelarvi un segreto.

Amazon Alexa o Google Assistant?

Chi ha letto bene questa pagina avrà capito che ad oggi dipende molto dall’uso che si pensa di fare del proprio home assistant, ma sarà presto questione di fedeltà a un brand o all’altro. Come illustrato, ognuno dei due leader di mercato ha dei pro e dei contro. Ad oggi, Google Assistant risulta essere più prestante a livello di intelligenza artificiale, nel senso che in recenti test basati sulla comprensione delle domande poste e sulla pertinenza delle risposte enunciate ha raggiunto i massimi punteggi, seguito con distacco minimo da Siri e Alexa. Alexa detiene maggiore pervasività nella compatibilità con i dispositivi domotici.