La soundbar è una scatola contenente al suo interno due o più altoparlanti; solitamente ci sono anche un amplificatore (soundbar attiva) e, nei casi più costosi, un chip per l’intelligenza artificiale che manipola il suono per migliorarlo. In questa nostra guida all’acquisto della soundbar scopriremo come capire se una soundbar è buona, iniziando dalle basi.
Le migliori soundbar
Dove va posizionata la soundbar?
La soundbar va posizionata sotto allo schermo, per questo è importante analizzare il profilo strutturale delle soundbar, in virtù del fatto che le dimensioni ridotte e la praticità d’installazione sono il principale motivo per cui vengono preferite ai ben più ingombranti sistemi Hi Fi o casse per PC. Considereremo le dimensioni, il peso e la versatilità nella collocazione, cioè se sono anche fissabili alla parete.
Dimensioni
Le dimensioni della soundbar possono variare profondamente da modello a modello e considerarle attentamente può essere cruciale.
In media, i modelli relativamente piccoli hanno dimensioni di circa 70 x 4 x 5 cm, sono dunque facili da installare anche in spazi non molto ampi, ad esempio in camera sotto allo schermo del PC. I modelli più grandi possono anche toccare o addirittura superare i 130 x 12 x 14 cm, l’ideale per salotti trasformati in sale ludiche. Infine, è utile considerare che alcuni produttori, come Samsung e LG, predispongono i loro schermi per incassare sotto di essi una delle proprie soundbar con il minimo ingombro.Peso
Valutare il peso di una soundbar può essere molto importante se, ad esempio, intendete installarla in posizione elevata. In questo caso bisogna verificare, oltre al peso, la presenza di supporti in grado di reggere in modo stabile la barra ovunque decidiate di installarla. In generale, per avere una resa migliore è sempre preferibile posizionare la soundbar in posizione elevata, così da diffondere il suono in modo più uniforme all’interno dell’ambiente.
In media, una soundbar può pesare dai 2 kg circa fino ai 10 kg, in alcuni casi anche superando questa soglia.Che differenza c’è tra soundbar e home theatre?
La differenza principale riguarda il numero delle casse incluse nella confezione. Infatti, in alcune è possibile trovare con la soundbar degli speaker attivi in aggiunta al corpo principale per creare un effetto teatro a casa propria.
La dotazione di bocche sonore ulteriori può essere molto utile per rendere più omogenea la diffusione del suono all’interno dello spazio e soprattutto a differenziare l’origine delle frequenze alte da quelle basse.
Come capire se la soundbar è buona?
Per stringere il cerchio in un mercato tanto vasto bisogna valutare alcuni dati relativi alle prestazioni che potete facilmente reperire sulla scheda tecnica. Andiamo a vederli nel dettaglio.
Wattaggio
I Watt di una soundbar ne indicano la potenza massima. Nel valutare la potenza di una soundbar bisogna avere ben presente la metratura dell’ambiente in cui la si vuole installare e, soprattutto, l’uso che se ne vuole fare.
In generale, quali che siano le necessità, bisognerebbe acquistare modelli con un potenza che si aggiri intorno ai 200-300 W: è sempre consigliabile, infatti, disporre di tanta potenza anche se non avete in mente di usare volumi eccessivi.
Cosa cambia tra soundbar attiva e passiva?
Tutte le soundbar nel mercato di massa sono di tipo attivo, ma se vi interessa molto la qualità audio potete prendere in considerazione l’acquisto di una soundbar passiva. Riassumiamo nella tabella che segue quali sono le differenze, per chi volesse orientarsi verso questa nicchia.
Attiva | Passiva | |
---|---|---|
Installazione | Più facile | Più difficile |
Integrabilità in un sistema audio |
Minore | Maggiore |
Idoneità home theatre |
Minore | Maggiore |
Qualità del suono |
Minore | Maggiore |
Amplificatore | Presente | Assente |
Prezzo | Minore | Maggiore |
Acquisti extra | Non necessari | Necessari |
Quelle attive sono le soundbar più diffuse perché basta collegarle al televisore perché funzionino correttamente. Le soundbar passive sono casse audio dalla forma “a barra” che per funzionare hanno bisogno di essere collegate a un amplificatore esterno, non incluso nell’acquisto. Sono la scelta prediletta di chi vuole un audio di alto livello, con più casse disposte nell’ambiente, ciascuna scelta con cura e regolabile indipendentemente.
La soundbar attiva comporta un esborso unico e il collegamento di uno o due cavi al massimo alla sorgente audio, perché integra già altoparlanti e amplificatore. Inoltre, oggi sofisticati algoritmi consentono di dar vita a una diffusione ottimizzata, per cui la maggior parte dei consumatori sarà pienamente soddisfatta con un’unica cassa attiva.
Cosa sono i canali nella soundbar?
I canali sono indispensabili per capire la configurazione della soundbar e il minimo sono due altoparlanti amplificati.
Questa configurazione viene detta a 2 canali ed espressa con il valore numerico 2.0: il 2 indica la presenza di una coppia di altoparlanti, destro e sinistro, mentre lo 0 indica l’assenza di un subwoofer. Vediamo ora quali sono le combinazioni alternative, mentre nel paragrafo successivo diremo qualcosa di più sul subwoofer.Canali | Altoparlanti | Subwoofer |
---|---|---|
2.0 | 2 | No |
2.1 | 2 | Sì |
3.1 | 3 | Sì |
5.1 | 5 | Sì |
7.1 | 7 | Sì |
Tipicamente, nei modelli 3.1 il terzo altoparlante (quello centrale) è specializzato nella riproduzione dei dialoghi, il che le rende buone per contenere la spesa nel caso si debba amplificare la smart TV.Nella configurazione 5.1 si aggiungono due altoparlanti posteriori Hi-Fi, per l’effetto surround molto amato per la proiezione cinematografica casalinga.In un sistema 7.1 i due altoparlanti extra sono laterali e notevolmente più cari. Se foste interessati a un’esperienza audiovisiva estremamente immersiva, allora una soundbar 7.1 farebbe certamente al caso vostro.Le soundbar più care e ingombranti a volte indicano la configurazione con tre numeri perché introducono i cosiddetti “up-firing speaker“, cioè gli altoparlanti verso il soffitto. In questo caso il numero indicante gli altoparlanti frontali e posteriori include anche eventuali casse esterne extra incluse nel pacchetto. Ecco alcuni esempi:
Canali | Altoparlanti surround |
Subwoofer | Altoparlanti up-firing |
---|---|---|---|
5.0.2 | 2 | No | 2 |
5.1.2 | 2 | Sì | 2 |
11.1.4 | 11 | Sì | 4 |
Sono più voluminose e più care perché progettate per la riproduzione di un audio avvolgente, simile al vecchio Dolby Surround. Oggi se ci sono casse extra il collegamento è effettuato esclusivamente tramite Bluetooth.
Cosa bisogna sapere sul subwoofer?
Aver il subwoofer è sempre consigliabile perché permette di riprodurre le frequenze medio-basse e basse con una qualità che difficilmente una soundbar che ne è sprovvista sarebbe in grado di assicurare.
Il subwoofer può essere integrato oppure esterno. Nel caso sia un subwoofer esterno la soundbar avrà dimensioni sensibilmente minori e avrete la possibilità di posizionare la cassa extra (a volte da oltre 100 W) dove preferite.
Come capire se l’audio è di alta qualità?
Oggi non si può prescindere dal considerare l’anima software della soundbar, che è strettamente collegata alle prestazioni del prodotto. Vediamo come giudicarne la qualità, iniziando dai codec.
Codec
I codec sono algoritmi che decifrano determinate tipologie di audio digitale. Possono essere più o meno avanzati, capaci cioè di rendere meglio o peggio la complessità acustica di un film o di un videogame. I codec operano sia attraverso i cavi, sia attraverso la connessione radio, perciò, se si vuole una riproduzione musicale di alto livello sia in cuffie Bluetooth, sia dagli altoparlanti, bisogna controllare i codec integrati nella soundbar e quelli del profilo Bluetooth che essa offre. Nei modelli sotto i 500 € l’unica possibilità di ascoltare in alta risoluzione potrebbe essere quella via cavo.
Elenchiamo i codec più diffusi:
- MP3 e SBC: supportati da tutte le soundbar. Applicano una compressione per per trasferirli più facilmente, ma comportano la perdita di alcune sfumature nella resa audio;
- WAV e AAC: spesso presenti nelle soundbar di fascia media. Garantiscono maggiore qualità a fronte dell’uso di più banda wireless;
- WMA, FLAC e LDAC: formati non compressi che offrono maggiore qualità audio, sono presenti nel profilo Bluetooth esclusivamente dei modelli di fascia alta;
- ALAC: formato proprietario di Apple simile ai due precedenti, indispensabile per gli utenti dell’ecosistema Apple amanti della qualità audio.
La risoluzione in campo sonoro è espressa nelle specifiche tecniche della soundbar dalla sigla indicata accanto ai singoli codec, in bit e in hertz. Con i multipli dell’hertz è indicata la frequenza di campionamento e in bit il livello di profondità dello stesso, per cui, ad esempio, i file ad alta risoluzione audio sono campionati con codec che lavorano dai 4-bit/48 kHz ai 24-bit/192 kHz, dove i valori più alti offrono file più pesanti e di qualità migliore.
Che ruolo ha l’intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale, lavorando con i sensori integrati nella soundbar, contribuisce a migliorare l’esperienza di ascolto. Questa tecnologia è introdotta nei singoli processori, per cui da una generazione all’altra possono esserci passi da gigante, tanto che le aziende leader ci tengono a mostrare il chip integrato nelle specifiche dei propri prodotti.
Vediamo alcuni esempi di AI presente nelle soundbar:- Equalizzazione automatica: analisi della tipologia di contenuto audio riprodotto (es. notiziario, film o riproduzione musicale) per regalare un suono ottimale;
- Calibrazione automatica: mappatura degli spazi e controllo delle dinamiche di rimbalzo e ritorno delle onde audio nell’ambiente per effettuare una configurazione ottimale delle varie equalizzazioni;
- Dolby Digital+ e Dolby Atmos: tecnologie avanzate per il digital surround che offrono un’avvolgente esperienza tridimensionale. Il processore audio coordina le tracce audio e seleziona da quale altoparlante far provenire il suono. Nelle soundbar più costose sono attivi anche in modalità wireless.
Quali porte input/output deve avere la soundbar?
La soundbar è per definizione un dispositivo sottile e facilmente associabile a qualsiasi schermo, ecco perché un fattore decisivo ai fini della valutazione è l’insieme delle porte di collegamento di cui dispone un prodotto.
Gli ingressi e le possibili connessioni comunemente presenti in una soundbar sono quelli che seguono.
HDMI
Si tratta dell’ingresso divenuto più comune che può essere usato per collegare la soundbar a display, computer, console e lettori DVD o Blu-ray per veicolare un segnale audio e video di alta qualità, fino all’8K. Oggi è la tecnologia dominante per la connettività via cavo, ma perché dia il suo massimo bisogna che l’HDMI sia di standard 2.0 o 2.1, che entrambi i dispositivi lo supportino e che il cavo HDMI che li collega sia anch’esso certificato. In particolare, ecco le differenze essenziali tra gli standard HDMI più diffusi:
- 1.4 (ARC): supporta risoluzioni UltraHD 4K a massimo 3.840 x 2.160 px a 24 Hz, il 3D e l’invio di input e output audio;
- 2.0: lato audio i canali diventano 32 grazie alla banda da 18 Gbps;
- 2.1: la banda tocca i 48 Gbps. C’è il supporto dell’audio fino a 7.1 canali, come il Dolby Atmos e il DTS:X.
Ingresso jack 3,5 mm
Si tratta di un tipo di connessione storica comune e semplice da utilizzare ed essendo tramite cavo è stabile e affidabile. Con questo tipo di connessione è possibile collegare PC e smartphone economici dotati della stessa porta, ma nei telefoni sopra i 300 € la tendenza da parte dei produttori è quella di eliminarla. Quando associata ad altre porte può essere utile per l’ascolto in cuffia.
USB
Questa dotazione è molto importante se avete in mente di utilizzare la vostra soundbar per riprodurre direttamente i vostri brani e file audio o di collegarla al computer portatile. La connessione tramite ingresso USB può essere utilizzata per tanti scopi: tra questi, la riproduzione di file audio direttamente dalla soundbar inserendo all’interno dell’ingresso USB un’apposita penna USB o per collegare la soundbar al notebook per migliorarne la qualità audio.
Ottica
Questo tipo di connessione audio avviene tramite cavi in fibra ottica, attraverso cui viaggiano i segnali nella forma di impulsi laser generati da LED. Il segnale è quindi trasmesso digitalmente e viene in seguito separato analogicamente nei vari canali degli altoparlanti. Tramite questo tipo di connessione si può ottenere una gestione del comparto audio assai efficiente, in grado di eliminare ronzii fastidiosi e di garantire una qualità audio di alto livello. Questo ingresso veniva sfruttato molto in ambito audio prima dell’arrivo degli standard più aggiornati di HDMI.
Coassiale
Si tratta di un cavo spesso utilizzato nei sistemi di trasmissione del segnale video analogico o per le trasmissioni digitali. Questo tipo di cavo è molto importante se decidete di utilizzare la soundbar insieme a una televisione, per esempio. In questo caso dovrete collegare la soundbar al decoder in vostro possesso per amplificare il segnale audio. Allo stesso modo, nel caso in cui voleste collegare la vostra soundbar a un lettore DVD dovrete verificare che questo abbia un output coassiale.
Cosa considerare del Bluetooth?
Tramite la connessione Bluetooth non soltanto è possibile collegare la soundbar a qualsiasi dispositivo mobile o fisso per amplificarlo, ma in alcuni casi anche controllare la soundbar da remoto. Tuttavia, sappiate che dal 2022 nel mondo audio è esplosa la diffusione dello standard 5.0 (uscito nel 2016) e superiori, che nell’elettronica di fascia alta arriva a 5.2. I nuovi standard assicurano la migliore resa sonora in formato wireless, battendo altre tecnologie radio che stanno cadendo in disuso. Infatti, con la versione 5.0 la banda è arrivata a una portata di 2 Mbps (il doppio del 4.2) ed è possibile ad esempio connettere due dispositivi regolandone il volume in modo indipendente, il lag si è ridotto e le interferenze sul segnale sono diminuite drasticamente. Dalla versione 5.1 nuovi codec audio hanno migliorato notevolmente la resa sonora e ridotto il consumo energetico, progresso ancora più marcato nell’ultimissima versione, la 5.2.
Cosa si può fare con la soundbar?
Andiamo a vedere le funzioni di controllo e quelle extra che caratterizzano e rendono unici i vari modelli che potete trovare in commercio.
App
Alcune case produttrici di soundbar, come LG e Samsung, si preoccupano di sviluppare delle app per il controllo e l’impostazione del prodotto. Il consiglio è di guardare in ogni caso il voto dell’app nello store, perché avere con la propria soundbar un’app ben sviluppata, utile e aggiornata non è scontato.
Ecco alcune funzioni eseguibili via app:
- Attivazione e configurazione dell’assistente vocale, se presente;
- Controllo remoto della riproduzione (play, pausa, volume, ecc.);
- Controllo dei dispositivi collegati via wireless;
- Controllo delle memorie esterne (smartphone, NAS, ecc.);
- Equalizzazione, più o meno personalizzata.
Telecomando
Avere un telecomando per controllare a distanza la soundbar è ancora utile. Attenzione, perché non tutti i produttori includono le batterie per alimentarlo.
Display
In alcuni modelli c’è un comodo display LED a segmenti, posto di solito in posizione frontale, che permette di visualizzare alcune informazioni utili, come per esempio il canale da cui si sta riproducendo l’audio o il livello del volume.
Riproduzione diretta
Alcune soundbar funzionano come veri e propri stereo completamente autonomi, offrendo la possibilità di riprodurre i brani senza la mediazione di altri dispositivi. In soundbar di questo tipo è importante verificare gli ingressi presenti e naturalmente la compatibilità con i vari file digitali.
Tra i vari formati che potreste trovare a vostra disposizione tenete presenti MP3, WMA, AAC, WAV e FLAC.
Altre funzioni utili
I vari produttori sono attenti a dotare le soundbar di particolari funzioni in grado di offrire il massimo della qualità audio all’ascoltatore: la sfida, infatti, è quella di competere con i sistemi Hi-Fi.
Per questa ragione sono molto apprezzate le funzioni extra che solitamente potete trovare nei prodotti di buona qualità, come ad esempio sistemi per l’isolamento delle tracce vocali o altre funzioni specificamente pensate per migliorare la resa delle frequenze basse e medio-basse.