Come scegliere la lavastoviglie: guida 2025

Come scegliere la lavastoviglie: guida 2025

La lavastoviglie è entrata da anni nelle nostre cucine e per molti di noi è ormai un elettrodomestico assolutamente irrinunciabile, soprattutto per chi cucina per diverse persone, più volte al giorno. La lavastoviglie, infatti, velocizza moltissimo le operazioni di pulizia e riordino della cucina, facendo risparmiare tanta fatica e regalando tempo in più per dedicarsi ad altre cose. Vale quindi senz’altro la pena di capire come scegliere una lavastoviglie perfettamente rispondente ai propri bisogni, in base soprattutto alla composizione del nucleo famigliare, alla quantità di stoviglie che si usano e al tipo di sporco che si produce.

Una lavastoviglie da incasso aperta.

Solo a chi non avesse nessun dubbio prima dell’acquisto raccomandiamo la nostra classifica delle migliori lavastoviglie del momento.

Vediamo allora quali sono gli aspetti più importanti da considerare per decidere quale lavastoviglie comprare.

Quanti piatti carica una lavastoviglie?

Quando si sceglie una nuova lavastoviglie il primo fattore da considerare è la sua capacità, che deve essere commisurata al proprio fabbisogno o alla frequenza con cui si utilizzerà questo elettrodomestico. Potete determinare facilmente il vostro fabbisogno quotidiano (o settimanale) semplicemente calcolando quanti coperti avrete necessità di lavare ogni giorno oppure ogni settimana: una lavastoviglie da 12 coperti, ad esempio, può essere adeguata a un uso quotidiano da parte di un nucleo di quattro persone che facciano tre pasti in casa (colazione, pranzo e cena), ma può essere adatta anche a una coppia che mangi a casa soltanto a cena e voglia usare la lavastoviglie solo una volta ogni 2-3 giorni.
Tenendo presente quanto abbiamo appena detto, indicativamente la capacità commisurata al numero di persone è come segue:

N° personeCopertiLarghezza
19-1045 cm
29-1045 cm
412-1460 cm
615-1660 cm

Lavastoviglie standard, slim e compatte

Indicativamente, una lavastoviglie di dimensioni standard può avere una capacità che va da un minimo di 12 a un massimo di 16 coperti: si tratta di una variabilità significativa se consideriamo che le dimensioni esterne della macchina sono sostanzialmente sempre le stesse, con una larghezza di 60 cm, un’altezza di 85 cm e una profondità di 60 cm.
Le lavastoviglie cosiddette slim, cioè “magre”, differiscono da quelle standard per la larghezza di soli 45 cm. La capacità di carico, come già visto, è di conseguenza inferiore e può andare dai 9 ai 10 coperti. Tanto nel caso delle lavastoviglie slim quanto di quelle standard, a decretare la maggiore o minore capacità di carico è il numero e tipo di cestelli presenti all’interno.

Negli ultimi anni ha poi cominciato a diffondersi un’ulteriore tipologia di lavastoviglie compatta: a cestello singolo, larga 60 o 45 cm, ma alta solamente 60, può caricare tra i 6 e i massimo 8 coperti. Si tratta, com’è evidente, di macchine destinate a un uso davvero occasionale, senza pretesa di soddisfare le esigenze di più di una persona.

Lavastoviglie a due cestelli

Nelle lavastoviglie slim o standard a due cestelli, solitamente, nel carrello inferiore è collocato un cestino estraibile destinato ad accogliere le posate.

Primo piano sul cestino portaposate di una lavastoviglie, installato nel carrello inferiore.

La capacità di carico di questo tipo di lavastoviglie è di solito un po’ ridotta e si aggira intorno ai 12 o 13 coperti nelle macchine standard e si ferma a 9 nelle slim, proprio perché la presenza del cestino per le posate occupa dello spazio nel cestello inferiore che quindi non è disponibile per caricare piatti o pentole.

Lavastoviglie a tre cestelli

Molti dei modelli di fascia medio-alta hanno invece tre cestelli: in aggiunta ai classici due per il carico di pentole e piatti, il terzo cestello è situato nella parte alta della lavastoviglie ed è destinato ad accogliere posate e utensili da cucina.

Primo piano sul terzo cestello di una lavastoviglie con delle posate sistemate all'interno.

Nel cestello inferiore non si trova quindi il cestino per le posate, con la conseguenza che lo spazio così “guadagnato” permette un aumento della capacità di carico. Le lavastoviglie standard con tre cestelli hanno infatti una capacità di 14 coperti o più, mentre quelle slim caricano fino a 10 coperti.

Quanto consuma la lavastoviglie?

La normativa europea corrente rende molto facile al consumatore farsi un’idea di quali siano i consumi effettivi di una lavastoviglie, dato che per questo elettrodomestico vige l’obbligo di etichettatura energetica. L’etichetta energetica offre in un sol colpo d’occhio una serie di informazioni riguardanti i consumi energetici e idrici della macchina, oltre ad altre informazioni sulle prestazioni che vedremo più avanti.

Consumi elettrici

Le classi di efficienza energetica indicate in etichetta vanno da G (classe più bassa) ad A (classe più alta).
Viene indicato anche il consumo medio, calcolato sulla media dei consumi registrati ogni 100 lavaggi “Eco”.

L'etichetta energetica di una lavastoviglie.

Indicativamente, i consumi medi di una lavastoviglie standard per 100 cicli Eco per ogni classe energetica sono i seguenti:

  • Classe A: circa 54 kWh;
  • Classe B: circa 65 kWh;
  • Classe C: circa 75 kWh;
  • Classe D: circa 85 kWh;
  • Classe E: circa 94 kWh;
  • Classe F: circa 104 kWh;
  • Classe G: in disuso.

Vale la pena di investire in una lavastoviglie classe A se usate la macchina con cadenza almeno quotidiana, così da ammortizzare il costo con il risparmio in bolletta. Per un uso più saltuario anche una lavastoviglie di classe inferiore, più economica, può rivelarsi un acquisto sensato.

Consumi idrici

Le innovazioni tecnologiche sono andate sempre più nella direzione del minore utilizzo di risorse possibile e i consumi di acqua per singolo lavaggio si sono praticamente dimezzati negli ultimi anni. Vi basti pensare che le lavastoviglie di pochi anni orsono utilizzavano in media 15 l d’acqua per un lavaggio completo, mentre le macchine più recenti riescono a utilizzarne meno di 10.

Il cestello inferiore di una lavastoviglie carico di piatti e bicchieri cosparso d'acqua durante il lavaggio.

Sull’etichetta energetica troverete indicato il consumo idrico per lavaggio (il programma di riferimento è sempre quello “Eco”). Le lavastoviglie a minor consumo idrico scendono addirittura al di sotto dei 9 l per lavaggio, mentre quelle a oggi più dispendiose dal punto di vista idrico consumano circa 12 l per ciclo.

La lavastoviglie lava bene i piatti?

Volendo comprare una lavastoviglie, un’ovvia preoccupazione è quella di acquistare una macchina che lavi bene i piatti: su questo punto possiamo rassicurarvi senza riserve. Le lavastoviglie attuali, complice anche una normativa europea che ha stabilito elevati standard di qualità per questo tipo di elettrodomestico, sono tutte perfettamente efficienti dal punto di vista della pulizia. È per questo che in etichetta energetica non trovate indicata una fascia di efficienza di lavaggio, ma altri parametri apparentemente “secondari” legati alle prestazioni del prodotto.

Dei calici di vetro asciutti nel cestello superiore di una lavastoviglie.

Le informazioni fornite dall’etichetta energetica circa le prestazioni riguardano dunque la durata del ciclo di lavaggio “Eco” e la rumorosità della macchina.

Durata del ciclo “Eco”

Le lavastoviglie attuali presentano una discreta variabilità in termini di durata del ciclo ecologico, con tempistiche che vanno mediamente dalle 3 alle 5 ore.

Il display LED di una lavastoviglie da incasso a scomparsa totale.

Naturalmente, come avremo modo di vedere tra poco, sono disponibili programmi più brevi, più intensi e più dispendiosi.

Rumorosità

Sull’etichetta energetica si trova specificato anche il livello di rumorosità rilevato durante l’esecuzione di un ciclo di lavaggio “Eco”. In generale, le lavastoviglie attuali sono piuttosto silenziose e indicativamente i valori che troverete sulle etichette energetiche andranno dai 40 ai 55 dB. Alcuni modelli di fascia medio-alta, poi, offrono un programma “silenzioso” o “notturno” a ridotte emissioni sonore, così da non disturbare neanche nelle ore di riposo.

Dettaglio dei simboli indicanti l'efficienza acustica nell'etichetta energetica.

Per aiutarvi a capire se la vostra lavastoviglie sia più o meno silenziosa, l’etichetta energetica indica anche la fascia di efficienza acustica: su una scala che va da A a D potrete capire se i dB indicati siano da considerarsi tanti o pochi.

A proposito di asciugatura

Vale la pena di ricordare che vi sono sistemi di asciugatura diversi, tutti con i loro pro e contro dal punto di vista della durata dei programmi e del consumo energetico.
I moderni metodi di asciugatura si basano perlopiù sull’evaporazione naturale: l’ultimo risciacquo viene effettuato con acqua ad alta temperatura in modo da scaldare bene le stoviglie, così che il calore da queste trattenuto faccia evaporare il velo d’acqua residua al termine del risciacquo.

Stoviglie asciutte nel carrello inferiore di una lavastoviglie.

Quello che può cambiare da modello a modello è il modo in cui il vapore così generato viene raccolto o smaltito: vediamo i metodi più comuni.

  • Condensazione naturale: il vapore caldo si deposita sulle pareti d’acciaio freddo della lavastoviglie, senza ricadere sui piatti ormai asciutti;
  • Ventilazione: in alcune lavastoviglie l’evaporazione naturale è accelerata dall’attivazione di una ventola;
  • Scambiatore di calore o condensatore: favoriscono il depositarsi del vapore sulle pareti o in una tanica di raccolta (a volte l’acqua viene poi riutilizzata);
  • Scarico esterno: apertura automatica della porta per scaricare all’esterno il vapore. Una ventola ausiliaria può indirizzare il vapore in modo da non rovinare i mobili adiacenti.

I modelli Bosch e Siemens utilizzano anche un ulteriore metodo, quello “con zeolite”: in questi casi la macchina si serve di un minerale (la zeolite, appunto) per velocizzare l’asciugatura e risparmiare energia. Durante il ciclo di lavaggio la zeolite accumula infatti calore, che viene poi rilasciato e soffiato nella macchina durante l’asciugatura, che risulta così molto veloce e a basso consumo energetico.
In generale, i metodi di asciugatura che non prevedano l’attivazione di parti elettriche, come ventole o condensatori, permettono un maggiore risparmio energetico; al contrario, l’uso di ventole o condensatori accelera la fase di asciugatura, ma comporta un maggiore dispendio energetico.

Che programmi hanno le lavastoviglie?

Naturalmente non bisogna trascurare quali possibilità di lavaggio una lavastoviglie offra, ovvero di quali e quanti programmi e funzioni disponga. Normalmente una lavastoviglie non ha più di 8-9 programmi e i modelli più semplici si fermano a soli 5.

Dettaglio del display LCD di una lavastoviglie su cui è selezionato il programma normale.

I programmi che più comunemente si trovano su una lavastoviglie sono:

  • Programma completo: programma “standard” ad alta temperatura, comprensivo di prelavaggio e asciugatura, adatto a lavare a fondo anche le stoviglie molto sporche;
  • Programma quotidiano: ciclo per piatti mediamente sporchi, di solito senza prelavaggio e decisamente più breve del ciclo completo;
  • Programma cristalli: ciclo di lavaggio per lavare e asciugare senza aloni i bicchieri e altre stoviglie in vetro o cristallo;
  • Programma breve: adatto a stoviglie poco sporche, dura meno di un’ora e spesso non include l’asciugatura;
  • Programma “Eco”: ciclo di lavaggio per stoviglie mediamente sporche, effettuato a temperature più blande e con minor dispendio di acqua;
  • Programma silenzioso: lavaggio idoneo a piatti mediamente sporchi, si serve di un getto d’acqua meno potente per ridurre al minimo il rumore;
  • Programma prelavaggio: si può anteporre agli altri cicli per pretrattare stoviglie particolarmente sporche.

Vi sono poi altri programmi meno comuni, quali il ciclo delicato per dare una veloce pulita alle stoviglie rimaste a lungo inutilizzate, oppure programmi speciali a vapore particolarmente efficaci per il trattamento delle incrostazioni, oppure ancora vi sono lavastoviglie con sensori del carico e dello sporco capaci di impostare da sole il ciclo di lavaggio ideale per le condizioni rilevate. L’elenco potrebbe proseguire ancora: ogni marca offre le proprie varianti sui programmi.

Opzioni di lavaggio

Lo stesso discorso vale per le ulteriori funzioni e opzioni di lavaggio. Il ventaglio di modifiche che è possibile attivare per ogni lavaggio è variabile e, molto in generale, si può affermare che sia tanto più ampio quanto più sofisticata (e quindi costosa) è la lavastoviglie. Bisogna comunque precisare che gli ultimi sviluppi nell’automazione stanno portando a una progressiva semplificazione dell’uso della lavastoviglie: i sensori cui accennavamo poco fa permettono alla macchina di regolarsi da sola, con un intervento ridotto dell’utilizzatore.

Primo piano del display di una lavastoviglie Indesit. Ci sono tre tasti opzione: mezzo carico, partenza programmata e "Push and go".

Queste sono alcune delle funzioni che più facilmente troverete su una lavastoviglie moderna:

  • Mezzo carico: questa opzione regola durata e consumo idrico, riducendoli quando il carico è solo parziale;
  • Risparmio tempo: accorcia i tempi di un programma senza penalizzarne i risultati;
  • Funzione igienizzante: aggiunge una lunga fase ad alte temperature, è ideale per igienizzare a fondo (ad esempio i biberon);
  • Risparmio energetico: ottimizza il consumo elettrico e idrico del ciclo di lavaggio, ma comporta un allungamento dei tempi;
  • Doppia zona: permette di gestire diversamente i cestelli, ad esempio intensificando il lavaggio su quello più carico di stoviglie particolarmente sporche;
  • Asciugatura brillante: include nel lavaggio un ciclo di asciugatura “lucidante”;
  • Avvio ritardato: permette di programmare l’avvio del ciclo di lavaggio all’orario desiderato.

Anche in questo caso i diversi produttori offrono varie altre funzioni. In alcuni casi, i modelli più avanzati integrano anche tecnologie wireless che permettono di controllare, monitorare ed effettuare la diagnostica della lavastoviglie tramite il proprio smartphone, anche quando si è fuori casa.

Dove e come installare la lavastoviglie?

La lavastoviglie va posizionata per forza di cose in prossimità di un rubinetto e di uno scarico dell’acqua, dunque nel locale cucina e non troppo distante da questi due elementi. Vediamo le possibilità e le eventuali controindicazioni:

  • Lavastoviglie vicino al lavello: è la collocazione ideale, quella in cui il collegamento al rubinetto e allo scarico sono più brevi;
  • Lavastoviglie vicino al forno: nessuna controindicazione legata al calore del forno, ma è bene considerare la praticità di questa soluzione;
  • Lavastoviglie vicino al frigo: nessuna controindicazione;
  • Lavastoviglie vicino al termosifone: nessuna controindicazione;
  • Lavastoviglie vicino al muro: nessuna controindicazione, tenete però presente che potreste sporcare il muro caricando i piatti sporchi.

Dove si mettono detersivo, sale e brillantante?

In una lavastoviglie c’è uno scomparto apposito per i detersivi, il sale e il brillantante. In particolare:

  • Il detersivo va nella vaschetta integrata nel portellone;
  • Il brillantante va nella vaschetta adiacente, sempre integrata nel portellone;
  • Il sale va nel serbatoio sul fondo della vasca.

Tutti i dettagli su come caricare la macchina con tutti e tre questi additivi fondamentali li trovate nella nostra guida all’uso di detersivo, sale e brillantante.

Come si carica la lavastoviglie?

In breve, possiamo dire che piatti e pentole vadano così caricati nella lavastoviglie:

  • Piatti, pentole e pirofile nel cestello inferiore;
  • Tazze, bicchieri e ciotole nel cestello superiore;
  • Posate nell’apposito cestino o nel terzo cestello, a seconda del modello.

Non tutte le stoviglie sono però idonee al lavaggio in lavastoviglie: maggiori dettagli a questo proposito nel nostro approfondimento su come caricare la lavastoviglie.

Quando aprire la lavastoviglie?

La maggior parte delle macchine emettono un segnale acustico a fine ciclo o hanno un “conto alla rovescia” che aiutano a capire se i piatti sono pronti. In generale possiamo dire che, se si sceglie un programma di lavaggio comprensivo di asciugatura, la macchina potrebbe rimanere apparentemente inattiva per lungo tempo mentre all’interno si realizza l’asciugatura. Aprire la lavastoviglie mentre questa è ancora in corso comporta trovare le stoviglie ancora bagnate.

Come si pulisce la lavastoviglie?

Mantenere la lavastoviglie in buono stato è decisamente semplice, basta ricordarsi di effettuare periodicamente le seguenti operazioni:

  • Pulizia del filtro;
  • Pulizia della vasca;
  • Pulizia di pareti e cestello (solo se necessaria).

Per capire come fare ciascuno di questi step vi consigliamo la lettura della nostra guida alla pulizia della lavastoviglie.

Perché la lavastoviglie funziona male?

In molti casi, il malfunzionamento della lavastoviglie può essere risolto con piccoli interventi e senza chiamare un tecnico. Spesso è sufficiente verificare la corretta chiusura del portellone o l’assenza di blocchi nel tubo di carico o scarico dell’acqua. Tante volte il colpevole è il calcare, e basta allora pulire regolarmente la macchina per scongiurare tutta una serie di problemi. Potete trovare tutte le soluzioni ai problemi più comuni nella nostra guida alla risoluzione dei guasti della lavastoviglie.

Dove buttare la lavastoviglie?

Lo smaltimento di una lavastoviglie ormai vecchia o irreparabile deve seguire un iter ben preciso, dato che questo tipo di grandi rifiuti possono essere molto inquinanti se abbandonati nell’ambiente e non possono venire ritirati dai normali servizi di raccolta poiché questi non sono attrezzati per il trattamento di questo tipo di rifiuto.
I grandi elettrodomestici dismessi devono tassativamente venire conferiti presso un centro di raccolta apposito, le cosiddette “isole ecologiche”: queste sono ormai molto diffuse sul territorio italiano, si trovano infatti in tutte le città e i paesi, anche di dimensioni medio-piccole. Potete comodamente cercare online il centro di raccolta più vicino a voi consultando la pagina ufficiale dei Centri di Raccolta RAEE. In alternativa, se state sostituendo la lavastoviglie vecchia con una nuova, potete concordare il ritiro dell’usato con il vostro rivenditore.

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Dati tecnici

Installazione

Incasso

Libera

Incasso

Libera

Incasso

Fattore forma

Standard

Standard

Slim

Slim

Mini

Coperti

14

15

10

10

6

Cestelli

3

3

3

2

1

Classe energetica

A

A

C

E

F

Consumo ciclo lavaggio

49 kWh/100 cicli

55 kWh/100 cicli

59 kWh/100 cicli

76 kWh/100 cicli

61 kWh/100 cicli

Consumo idrico per lavaggio

7,9 l

9,9 l

8,9 l

9 l

6,5 l

Allaccio acqua calda

Durata ciclo lavaggio

5:14 h

4:35 h

3:15 h

4:00 h

3:50 h

Numero programmi

n.d.

11

6

8

n.d.

Sistema di asciugatura

Espulsione

Espulsione

Espulsione

Condensazione naturale

Condensazione naturale

App

Rumorosità

43 dB

42 dB

44 dB

47 dB

49 dB

Classe di efficienza acustica

B

B

B

C

C

Dimensioni (L x A x P)

59,5 x 89,5 x 55,2 cm

59,8 x 85 x 60 cm

44,8 x 81,5 x 55 cm

45 x 85 x 59 cm

55 x 43,8 x 50 cm

Peso

42,5 kg

50,5 kg

30,9 kg

39,5 kg

20,3 kg

Punti forti

Garantita 5 anni

Basso consumo energetico

Con assistente dosaggio e filtro autopulente

Due cicli automatizzati

A scomparsa totale

Innovativo doppio braccio rotante

Tantissimi programmi predefiniti

Vasca in acciaio inox

Cestelli flessibili

Allacciabile all'acqua calda

Controllo energetico via app

5 programmi extra usando l'app HomeWhiz

Valvola AquaStop e sensore antitraboccamento

Allacciabile all'acqua calda

Con programma automatico

Classe A-10%

Con sensore antiallagamento

Punti deboli

Ciclo Eco molto lungo

Nessuna funzione smart

Nessuna opzione di lavaggio

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