Il nostro corpo è in grado di ottenere la maggior parte delle vitamine e delle sostanze necessarie all’organismo attraverso un’alimentazione salutare e bilanciata. Nello specifico, l’apparato digerente, grazie alle funzioni che lo caratterizzano, permette l’assorbimento e l’assimilazione delle molecole fondamentali, facendo sì che queste entrino nella circolazione sanguigna e raggiungano gli organi chiave.
È questo il caso della biotina, anche chiamata vitamina H o B7, contenuta in molti alimenti e destinata a raggiungere il fegato; capita però che alcuni individui, a causa di patologie o problematiche di vario tipo, non riescano ad assimilarla, ed è in questo caso che viene in aiuto l’integratore di tale molecola. In questa guida all’acquisto approfondiremo gli aspetti chiave che riguardano gli integratori di biotina, in modo da fornirvi tutte le informazioni necessarie a scegliere quello che fa al caso vostro. Se invece siete interessati a scoprire i migliori integratori di biotina in commercio, consultate la pagina in basso.
I migliori integratori di biotina
Cos’è la biotina e a cosa serve?
La biotina appartiene alle vitamine del gruppo B e, in quanto elemento di questa categoria, rientra in quelle che sono definite molecole idrosolubili, ovvero sostanze che non solo non vengono prodotte dal nostro organismo, ma non possono nemmeno essere accumulate negli organi solitamente adibiti a tale scopo. Queste vitamine possono quindi essere solo assunte con regolarità attraverso un’alimentazione bilanciata. Fanno eccezione a questa regola solo la vitamina D, non appartenente al gruppo B, e la B3.
La biotina è anche considerata un coenzima, in quanto aiuta alcuni enzimi nel processo di regolazione del metabolismo di zuccheri, grassi e proteine, diventando fondamentale per il fegato e il suo corretto funzionamento.
La vitamina H, altro nome di questa molecola, ha diverse funzioni:
- Rende possibile l’azione degli enzimi, contribuendo al metabolismo di proteine, glucidi e lipidi;
- Rinforza la salute di pelle e unghie, rendendo queste ultime più resistenti;
- Rinforza i capelli e ne previene la caduta;
- A livello cardiovascolare, contribuisce a mantenere stabili i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue.
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È bene inoltre ricordare che, nel caso in cui si assumesse una dose eccessiva di questo supplemento, non è necessario allarmarsi, in quanto il corpo provvederà a espellere la biotina in eccesso in poche ore attraverso le urine.
In quali alimenti è contenuta la biotina?
Come accennato, la biotina è una molecola che il nostro corpo non è in grado né di produrre, né di accumulare nell’organismo, ma facilmente assimilabile attraverso un’adeguata alimentazione. Sono molti i cibi di origine animale e vegetale che contengono questa vitamina, e li potete trovare qui elencati di seguito.
ORIGINE ANIMALE | ORIGINE VEGETALE |
---|---|
Tuorlo dell’uovo, da consumare cotto | Frutta e verdura fresche: banane, cavolfiore e carote |
Carne di vitello, pollo e maiale | Avocado |
Fegato di manzo, cotto | Legumi: piselli, lenticchie e fagioli di soia |
Pesce | Frutta secca e semi: noci, mandorle e semi di girasole |
Latte e formaggi | Patate dolci e funghi |
Va ricordato che un eccessivo consumo di uova crude o alla coque può compromettere l’assimilazione della biotina da parte dell’organismo; questo avviene a causa di una sostanza contenuta nell’albume crudo, chiamata avidina proprio per l'”avidità” nel legare la biotina a sé e nel renderla indisponibile per l’assorbimento da parte dell’intestino. Situazione, questa, che va inevitabilmente a provocare una carenza di biotina.
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Come si manifesta una carenza di biotina?
Qualora si venisse a conoscenza, tramite accurati esami del sangue, di una carenza di biotina nel proprio organismo, assumere un integratore di vitamina H o B7 è di fondamentale importanza. L’assenza di questa molecola nel corpo si manifesta con sintomi abbastanza caratteristici, ma tipici anche di altre problematiche; ecco perché è importante che questa condizione venga diagnosticata da personale specializzato prima di procedere ad assumere un supplemento.
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Cosa contengono gli integratori di biotina?
Gli integratori di biotina contengono, spesso, altre vitamine o molecole utili all’organismo; per questo, ogni supplemento di questa molecola avrà la sua specifica composizione e rientrerà, di fatto, nella categoria dei multivitaminici.
I migliori multivitaminici
Andiamo a vedere insieme i più diffusi sul mercato e le relative proprietà.
Integratore di biotina e acido folico
Molti studi hanno dimostrato come la biotina favorisca l’utilizzo dell’acido folico da parte dell’organismo, andando dunque a promuovere il processo di riproduzione e sviluppo delle cellule di tutti i tessuti del corpo. L’integratore contenente queste due molecole è utile anche nel processo di ricrescita dei capelli, in quanto contribuisce alla ricostruzione dei follicoli piliferi.
Integratore di biotina, collagene e acido ialuronico
Questo integratore, grazie alle proprietà delle sue tre componenti (biotina, collagene e acido ialuronico) si rivela estremamente utile nel contribuire al mantenimento di pelle, mucose e capelli, i quali, dopo la sua assunzione, si dimostrano più elastici, resistenti e luminosi.
Integratore di biotina, zinco e selenio
La combinazione di biotina, zinco e selenio rende questo integratore adatto quando si rende necessario ridare forza e struttura alle unghie; lo zinco, inoltre, contribuisce in modo particolare a regolare l’attività delle ghiandole sebacee, restituendo benessere generale e luminosità alla cute.
Integratore di biotina, cheratina e zinco
È noto come lo zinco e soprattutto la cheratina aiutino nel processo di ricrescita e di rinforzo di tutti i tessuti del corpo costituiti da quest’ultima: capelli, unghie e pelle. Ecco perché anche questo integratore combinato si rivela essere un ottimo aiuto sia per rinforzare i capelli e promuoverne la ricrescita, sia per ridare lucentezza e spessore alle unghie.
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Integratore di biotina pura
In forma pura, l’integratore di biotina contiene solo una vitamina, ed è di grande aiuto per tutti quegli individui che, a causa di patologie o problematiche particolari legate a malassorbimento intestinale, non siano in grado di assimilare la vitamina H. Situazione che può portare, come abbiamo visto, a molte conseguenze negative per l’organismo.
Quando assumere un integratore di biotina?
Alcune patologie e disturbi dell’apparato digerente impediscono ai tessuti di quest’ultimo di assimilare in modo corretto alcune sostanze, tra cui la biotina. Ecco dunque che in questi casi non è sufficiente assumere alimenti che la contengano, ma è necessario fare uso di un integratore al fine di mantenerne costanti i valori nel sangue e non incorrere in una carenza di vitamina H.
Quali sono le controindicazioni della biotina?
Non esistono particolari controindicazioni all’uso dell’integratore di biotina, fatta eccezione per pochi casi, rappresentati da individui con problemi alla tiroide, donne in gravidanza o allattamento (per le quali si consiglia di non superare le dosi massime giornaliere consigliate) e soggetti che abbiano un’allergia o intolleranza verso questa vitamina.
Anche gli effetti collaterali legati all’assunzione di biotina sono estremamente rari e di lieve entità: in alcuni casi si è rilevata una leggera reazione allergica (in forma di irritazione della pelle) e in altri temporanei stati di crampi allo stomaco, nausea o diarrea.
Inoltre, anche nell’evenienza di un sovradosaggio di integratore di biotina, non bisogna preoccuparsi troppo dato che, come già anticipato, l’organismo provvede a rimediare all’eccesso della vitamina espellendola attraverso le urine nel giro di poche ore.
Chi ha problemi alla tiroide può assumere un integratore di biotina?
L’uso dell’integratore di biotina è sconsigliato per coloro che presentino problemi di funzionamento della tiroide. Questa vitamina, infatti, può andare a interferire con i cosiddetti immunodosaggi tiroidei che si basano sull’interazione streptavidina/biotina, ovvero metodiche sfruttate per la misurazione della funzionalità della tiroide, la cui buona riuscita può essere compromessa, appunto, da questa molecola idrosolubile.