Il condizionatore portatile è un tipo di condizionatore monoblocco che si può spostare facilmente e che non è vincolato dall’unità esterna, come nel caso dei condizionatori fissi. Specifichiamo che è “un tipo” di monoblocco perché esistono anche condizionatori senza unità esterna (monoblocco, appunto) installabili a muro e quindi fissi.
I migliori condizionatori senza unità esterna
A differenza di un condizionatore fisso, il tubo per lo scarico non è installato necessariamente alla parete e si può spostare da finestra a finestra. Sebbene le prestazioni del condizionatore portatile siano inferiori rispetto a quelle del fisso e sia tendenzialmente più rumoroso, il condizionatore portatile monoblocco è la soluzione ideale per gli ambienti domestici, per i piccoli uffici e per le postazioni smart working perché molto versatile.
In questa guida all’acquisto vi spiegheremo come scegliere il condizionatore portatile giusto per la vostra casa. Se siete già pronti all’acquisto andate invece alla nostra classifica dei migliori condizionatori portatili del momento.
I migliori condizionatori portatili
Vediamo ora prima di tutto vediamo quali vantaggi e svantaggi abbia un condizionatore portatile rispetto a un impianto fisso.
Che vantaggi e svantaggi ha il condizionatore portatile?
Dovendo scegliere se acquistare o meno un condizionatore portatile è bene tenere presenti alcuni aspetti caratteristici di questa macchina. In questa tabella riassumiamo le principali differenze tra condizionatore portatile e fisso monosplit (cioè con una sola unità interna):
portatile | fisso monosplit | |
---|---|---|
Lavori in muratura | Opzionali | Sì |
BTU/h | Max 15.000 | Max 19.000 |
Funzioni | Molto poche | Diverse |
Rumorosità | Maggiore | Minore |
La principale qualità di un condizionatore portatile è proprio la possibilità di spostarlo dove questo serva di più: in salotto durante il giorno, in stanza da letto durante la notte. D’altro canto, proprio questa caratteristica può essere considerata un limite: un condizionatore portatile da solo non può rinfrescare l’intera casa, a meno che non si tratti di un piccolo monolocale.

Un aspetto potenzialmente negativo è poi la rumorosità: il compressore genera infatti una quantità di rumore praticamente ineludibile e non sono moltissimi i modelli che riescano ad abbattere efficacemente le emissioni sonore. A confronto i condizionatori fissi sono significativamente più silenziosi.
Infine, bisogna tenere presente che è vero che per installare un condizionatore portatile non sono necessarie opere in muratura (al contrario di un condizionatore fisso), ma se non si vuole vanificarne l’uso è necessario sigillare bene l’apertura per il tubo di scarico: bisogna quindi o forare un vetro di una finestra o il muro perimetrale, oppure acquistare una guaina per sigillare la finestra utilizzata per lo scarico.
Fatte tutte queste necessarie premesse, vediamo a cosa prestare attenzione per scegliere il condizionatore portatile migliore per la vostra casa.
Quanto sono efficaci i condizionatori portatili?
Il primo aspetto da tenere presente sono le dimensioni della stanza o stanze da climatizzare.
Sulle schede tecniche dei vari modelli si trovano spesso indicazioni come “adatto per ambienti di ca. 60 m³”, che vi aiuteranno nella scelta del prodotto adatto a voi. Vediamo nel dettaglio gli aspetti da esaminare per valutare le prestazioni di un condizionatore portatile.
Capacità refrigerante: BTU/h
La capacità refrigerante di un condizionatore si esprime in BTU/h (British Thermal Unit/hour): maggiore è questo valore, maggiore è la capacità del condizionatore, più grande è l’ambiente che questo può climatizzare efficacemente.

La tabella riportata qui sotto vi indica quante BTU orarie siano necessarie a raffrescare ambienti di diversa pezzatura. I dati sono solo orientativi perché vi sono anche altri fattori che influiscono sulla resa del condizionatore. Li segnaliamo per completezza:
- La grandezza delle finestre e la loro esposizione;
- Il grado di isolamento termico delle pareti e la loro esposizione;
- Il numero di persone presenti nella stanza;
- Il tipo di luci usate per l’illuminazione;
- La presenza di eventuali fonti di calore, come un computer, un fornetto o un ferro da stiro.
Per stanze esposte a Sud dovrete aumentare il valore delle BTU/h del 20% circa e del 15% per le stanze esposte a Est o a Ovest.
superficie | btu/h |
---|---|
15-18 m² | 5-6.000 |
20-25 m² | 7-9.000 |
30-36 m² | 10-12.000 |
40-50 m² | 13-17.000 |
55-60 m² | 18-20.000 |
65-72 m² | 22-24.000 |
80-96 m² | 27-32.000 |
100-120 m² | 34-40.000 |
Portata d’aria
Questo valore, espresso in metri cubi all’ora (m³/h), è importante perché, quanto più alta è la portata d’aria, tanto più l’ambiente viene refrigerato velocemente. Di conseguenza, maggiore è la quantità d’aria trattata in un’ora, più performante è il condizionatore. Sulle schede tecniche dei vari modelli potete trovare i valori relativi alla portata d’aria per ciascun livello di velocità della ventola: al diminuire della velocità diminuisce anche la portata d’aria.

Un buon condizionatore portatile può avere una portata d’aria di circa 250/310/350 m³/h. Per esempio, una stanza di 4 x 5 x 3 m ha un volume di 60 m³, per cui alla massima velocità con il nostro condizionatore portatile ipotetico l’aria sarà trattata 5,8 volte in un’ora.
Quanto consuma il condizionatore portatile?
Un altro importante aspetto da considerare è il consumo energetico, che si può dedurre dalla classe di efficienza energetica del condizionatore portatile.
Etichetta energetica
I condizionatori portatili consumano molta elettricità e per questo motivo devono essere accompagnati dall’etichetta energetica. L’etichetta è la stessa valida per la macrocategoria dei climatizzatori monoblocco (portatili e fissi, con uno o due condotti), ovvero quelli che sono costituiti da un solo apparecchio da posizionare all’interno, senza unità esterna.
In etichetta viene indicata l’efficienza energetica nominale (EER) in modalità di raffreddamento. Se l’apparecchio ha anche la funzione di riscaldamento, viene indicato anche il coefficiente di rendimento nominale (COP) in modalità di riscaldamento.
Vediamo un esempio pratico in modo da capire chiaramente cosa rappresenti ognuno dei campi dell’etichetta.

L’etichetta energetica si suddivide in tre sezioni.
In alto
In questa sezione si identifica il prodotto tramite nome, produttore e modello. Un pittogramma indica se l’apparecchio funzioni solo in modalità di raffreddamento o anche in modalità di riscaldamento.
Al centro
Qui viene mostrata la classe di efficienza energetica del condizionatore. A sinistra si trova la scala delle classi di efficienza: una serie di lettere inserite in frecce di lunghezza crescente e di colore diverso, dal verde al rosso. In alto vi è il valore migliore, A+++, inscritto in una freccia verde e corta, che identifica i condizionatori portatili dai consumi più bassi. A destra, in colore nero, si trova la classe di appartenenza del modello in questione.
In basso
Qui sono indicate alcune specifiche tecniche ed energetiche del modello: la potenza nominale in kW, l’EER (indice di efficienza energetica nominale in modalità di raffreddamento), il rumore emesso espresso in decibel e il consumo in kWh per 60 minuti di funzionamento.
Quante funzioni ha un condizionatore portatile?
I condizionatori portatili si differenziano in termini di modalità di funzionamento offerte.

Le principali modalità presenti su qualunque condizionatore portatile in aggiunta al raffrescamento sono le seguenti:
- Ventilazione: fa soltanto circolare l’aria nella stanza come un normale ventilatore;
- Deumidificazione: estrae l’umidità in eccesso dall’aria. Se la vostra esigenza è principalmente quella di deumidificare, vi suggeriamo di valutare piuttosto l’acquisto di un deumidificatore.
Altre modalità che possono essere presenti al salire del prezzo della macchina sono invece:
- Riscaldamento: esclusivamente nei modelli con pompa di calore;
- Sleep: abbassa la velocità della ventola e spegne tutte le luci del display, così da non disturbare durante il sonno;
- Auto: rileva la temperatura e regola automaticamente la velocità della ventola.
Funzioni accessorie
Tutti i condizionatori portatili hanno inoltre almeno alcune utili funzioni accessorie. Ecco quali:
- Timer: consente di impostare la durata del funzionamento del condizionatore. Nei modelli più avanzati si può impostare anche l’orario di accensione;
- Sbrinamento automatico: elimina in autonomia eventuali accumuli di brina sulla serpentina;
- Autodiagnosi: indica con un codice sul display eventuali problemi tecnici.
Il condizionatore portatile inquina?
I condizionatori portatili funzionano grazie a un ciclo termodinamico attivato da un fluido termovettore, ovvero un gas refrigerante, il cui utilizzo e smaltimento possono produrre effetti inquinanti sull’ambiente.
L’impatto ambientale dei gas refrigeranti è espresso da due parametri: il Global Warming Potential (GWP, potenziale di riscaldamento globale) e l’Ozone Depletion Potential (ODP, potenziale di esaurimento dell’ozono). La UE ha stabilito che entro il 2025 debbano venire abbandonati quei gas refrigeranti il cui GWP sia superiore a 750; l’ormai obsoleto gas R410a, il cui GWP è pari a 2088, era in uso nei modelli della generazione precedente, mentre i modelli più moderni tendono ad adottare il propano R290, il cui GWP è solo 3. Va detto che in entrambi i casi l’ODP è pari a 0.
Inquinamento acustico
Considerando che il condizionatore portatile può essere usato anche mentre dormite o in salotto mentre guardate un film, l’apparecchio deve necessariamente garantire il minor disturbo possibile.
Sulla scheda del prodotto si trova a volte indicato il livello di rumorosità per ciascun livello di ventilazione.

Il dato relativo ai decibel (dB) si trova anche sull’etichetta energetica. Per darvi qualche riferimento vi facciamo notare che il respiro umano ha un grado di rumorosità pari a circa 20 dB e che una normale conversazione tra due persone si svolge a circa 60 dB. Un condizionatore portatile medio ha un grado di rumorosità di circa 60 dB, ma ci sono alcuni modelli estremamente silenziosi che in modalità notturna scendono anche a soltanto 20 dB.
Come si installa il condizionatore portatile?
Installare il condizionatore portatile è abbastanza semplice, soprattutto se scegliete di non apportare modifiche permanenti ai vostri serramenti.
Il condizionatore portatile va collocato in prossimità di una finestra o portafinestra, a una distanza tale che il tubo di scarico possa raggiungere l’apertura. Il percorso del tubo deve essere il meno tortuoso possibile, altrimenti il condizionatore si può sovraccaricare e arrestare.
La bocchetta di scarico va fissata in qualche modo alla finestra e qui si pone una scelta:
- Forare la finestra per creare un foro di scarico permanente;
- Installare una guaina o altro sistema alla finestra socchiusa, senza modifiche permanenti.
Praticare un foro nella finestra offre sicuramente un migliore isolamento termico, ma “rovina” permanentemente il serramento. Di contro, la guaina mantiene intatta la finestra, ma offre un isolamento termico minore.
Dove si ricarica il condizionatore portatile?
Chi ha già da diversi anni un condizionatore portatile potrebbe aver notato una sensibile diminuzione nelle prestazioni refrigeranti: questo è il primo sintomo che indica la necessità di ricaricare il liquido refrigerante.
Questa operazione va effettuata da un tecnico professionista e non è il genere di lavoretto che si possa improvvisare senza adeguate competenze (ricordiamo che il liquido refrigerante può essere tossico). Un installatore professionista potrà anche verificare che non vi siano parti usurate e conseguenti perdite “gravi” di liquido.
Si può riutilizzare l’acqua del condizionatore portatile?
Sì, poiché l’acqua raccolta nel serbatoio del condizionatore portatile (ma anche del deumidificatore) è molto povera di sali minerali, in quanto risultante dalla condensazione dell’umidità presente nell’aria. Può essere riutilizzata in una quantità di modi diversi, ma non può essere bevuta. L’acqua di raccolta del condizionatore si può usare per:
- Annaffiare le piante grasse o acidofile (che non gradiscono l’acqua calcarea);
- Stirare (è naturalmente povera di calcare e non rovina il ferro);
- Rabboccare il liquido del tergicristalli dell’auto;
- Normali pulizie di casa;
- Miscelare un detersivo delicato fai da te per i panni (con il sapone di Marsiglia);
- Lavare e sciacquare i capelli (contiene molti meno minerali dell’acqua di rubinetto);
- Umidificare l’aria (con l’umidificatore elettrico o meno).