Come scegliere il binocolo: guida 2025

Come scegliere il binocolo: guida 2025

Per tutti gli amanti della natura (ma non solo, come vedremo) il binocolo o il cannocchiale sono strumenti preziosi per poter osservare in sicurezza e senza recare disturbo gli animali in libertà. L’osservazione naturalistica non è però l’unica destinazione d’uso di un binocolo: questo prezioso strumento torna utile durante le escursioni per meglio osservare il paesaggio intorno a sé, in barca per capire meglio cosa si trovi al largo, durante eventi come concerti o manifestazioni sportive per seguire meglio l’azione pur trovandosi a una certa distanza. In questa guida all’acquisto vi aiuteremo a capire come funziona un binocolo, come riconoscere i modelli di pregio e soprattutto quale tipo di binocolo sia quello più adatto a voi. Se non avete bisogno di questi chiarimenti e vi serve piuttosto un suggerimento su cosa comprare, andate direttamente alla nostra classifica dei migliori binocoli per tutte le esigenze.

Come funziona il binocolo?

La primissima cosa che dovrete considerare nella scelta del vostro nuovo binocolo è quale uso ne vorrete fare, poiché ci sono tanti diversi tipi di binocoli e ognuno è più adatto a un uso piuttosto che a un altro. In tal senso è fondamentale sapere quale “combinazione” sia idonea a ogni uso, dove per combinazione intendiamo due specifiche tecniche che troverete sempre menzionate insieme: il numero degli ingrandimenti e il diametro delle lenti obiettivo. Dalla combinazione di questi due dati tecnici dipendono infatti altre qualità del binocolo, quali la luminosità dell’immagine e l’ampiezza del campo visivo: per questo un binocolo con il quale osservare un’ampia porzione di paesaggio ha una combinazione diversa da uno pensato per osservare porzioni più ristrette.

Un binocolo 10x42 poggiato su un tavolo in legno e fotografato dalla parte degli oculari.

Riconoscere la combinazione di un binocolo è molto semplice poiché viene sempre indicata accanto al nome del modello: incontrerete quindi binocoli 10×50, 8×42 e via discorrendo. La prima di queste due cifre (10x, 8x ecc.) indica il numero degli ingrandimenti, mentre la seconda (50, 42 ecc.) indica il diametro in millimetri delle lenti obiettivo. Abbiamo detto che a usi diversi sono adatte combinazioni diverse: riassumiamo qui di seguito in una tabella quali sono indicativamente le combinazioni adatte ai diversi usi del binocolo.

UsoIngrandimentiDiametro (mm)
Versatile10x50
Tascabile8-10x20-25
Bird watching e caccia8x42
Escursionismo7-8x30-42
Nautica7x50
Astronomia> 10x> 50

Fatta questa fondamentale premessa, addentriamoci in un livello di analisi più dettagliato. Se è infatti vero che la combinazione delle due caratteristiche appena menzionate vi può già dire molto su quanto e come potrete vedere attraverso il binocolo, ve ne sono altre determinanti la qualità del sistema ottico che sono importantissime al fine di determinare una buona resa visiva. Queste sono: il tipo di prismi montati sul binocolo, i materiali utilizzati per realizzare il gruppo ottico e i trattamenti applicati alle superfici. Cerchiamo ora di chiarire ciascuno di questi aspetti.

Prismi

Per parlare di prismi dobbiamo fare un piccolo excursus tecnico. La luce che passa attraverso l’obiettivo del binocolo produce un’immagine che all’occhio dell’osservatore giungerebbe ribaltata: per questo motivo il gruppo ottico di un binocolo comprende anche un sistema di raddrizzamento dell’immagine.

Uno schema illustra il passaggio della luce attraverso i gruppi ottici di un binocolo con prismi a tetto e uno con prismi di Porro.

Il raddrizzamento è ottenuto attraverso dei prismi di vetro, inseriti nel corpo del binocolo, che ribaltano l’immagine attraverso una serie di rifrazioni. I prismi che si possono trovare su un binocolo sono fondamentalmente di due tipi e ciascuno dei due presenta sia vantaggi, sia svantaggi.

Prismi di Porro

Il primo tipo è quello dei prismi di Porro, che prendono il nome dall’ingegnere che li sviluppò nel XIX secolo. Delle due tipologie questa è quella di maggiore semplicità costruttiva e che effettua meno rifrazioni dell’immagine: questo significa che i prismi di Porro sono la tipologia più economica e anche quella che disperde meno luce tra una rifrazione e l’altra.

Un prisma di Porro fotografato su fondo nero

Bisogna infatti tenere presente che una piccola porzione del fascio luminoso viene dispersa a ogni impatto su una superficie, anche nel caso in cui questa sia trasparente come il vetro. Per questo motivo a un minor numero di rifrazioni corrisponde una minore dispersione della luce, e quindi una maggiore luminosità dell’immagine. Lo svantaggio maggiore dei prismi di Porro è il loro peso: si tratta infatti di due prismi adiacenti piuttosto voluminosi collocati in ciascun tubo ottico, che determinano inevitabilmente un peso piuttosto elevato dello strumento e anche un ingombro significativo in larghezza.

Prismi a tetto

Il secondo tipo è invece quello dei prismi a tetto, che prendono il nome dalla loro forma caratteristica. La realizzazione di questo tipo di prismi è tecnicamente più complessa rispetto ai prismi di Porro poiché presentano un maggior numero di superfici la cui precisione deve essere assoluta, pena una significativa perdita di nitidezza dell’immagine. Per questo motivo i prismi a tetto sono generalmente più costosi rispetto a quelli di Porro e tendono anche a disperdere una maggiore quantità di luce.

Un prisma a tetto fotografato su fondo bianco

Il principale vantaggio di questo tipo di prismi è che, non sviluppandosi tanto in larghezza, essi sono più piccoli, compatti e leggeri rispetto a quelli di Porro.

Troverete l’uno o l’altro tipo di prismi associati a determinate combinazioni di ingrandimenti e diametro dell’obiettivo. Solitamente sui binocoli più piccoli, fino a 8 ingrandimenti, sono montati i prismi a tetto, mentre nei binocoli dai 10 ingrandimenti in su troverete più facilmente i prismi di Porro.

Materiali

Un altro aspetto che concorre alla qualità dell’immagine finale è il materiale in cui sono realizzate le lenti e i prismi. Si tratta naturalmente di vetro, che può essere tendenzialmente di due tipologie: il vetro BaK4 e il vetro BK7.

Vetro BK7

Il vetro BK7 è vetro borosilicato utilizzato in ottica perché, oltre a essere molto resistente, ha un ottimo grado di trasparenza, che lo rende particolarmente indicato per la trasmissione della luce.

Vetro BaK4

Il vetro BaK4 è invece vetro al Crown-bario, caratterizzato da un bassissimo indice di rifrazione e bassa dispersione della luce, pertanto questo tipo di vetro viene impiegato nella realizzazione dei gruppi ottici dei migliori binocoli. Alcuni produttori (Zeiss e Nikon soprattutto) preferiscono adottare la dicitura “ED“, che sta per “Extra-low Dispersion” (vetro a dispersione extra bassa).

Due immagini dello stesso soggetto (un cervo) affiancate. La prima è vista attraverso ottiche BaK4 ed è perfettamente nitida; la seconda è vista attraverso ottiche BK7 ed è meno definita, meno brillante e con una leggera vignettatura scura ai bordi.

Come è facile intuire, vi è una certa differenza di prezzo tra ottiche realizzate in vetro borosilicato e ottiche al Crown-bario: il secondo, visto il maggior pregio e la migliore qualità, ha un prezzo più elevato rispetto al primo.
Dobbiamo però sottolineare che non esiste al momento uno standard di produzione che stabilisca quali siano i parametri necessari per poter denominare un vetro con la dicitura “BaK4”: infatti tale sigla è stata adottata inizialmente da Schott, un produttore tedesco di vetri ottici di alta qualità. È possibile trovare in commercio binocoli che presentano questa dicitura senza che a essa corrispondano le caratteristiche di rifrazione e dispersione del vetro BaK4 prodotto da Schott. Tuttavia, anche in assenza di indicazioni precise, esiste un metodo intuitivo per capire con che tipo di vetro siano stati realizzati i prismi: è sufficiente osservare la forma della pupilla in uscita (di cui parleremo dettagliatamente più avanti). Se la pupilla è di forma perfettamente circolare il vetro utilizzato è quasi certamente del tipo BaK4, mentre se presenta una “vignettatura”, con degli angoli leggermente squadrati, il vetro usato è più probabilmente BK7.

Trattamenti

La dispersione di luce al passaggio nel gruppo ottico può arrivare anche al 5% del fascio luminoso per ogni superficie, per questo motivo è importante non solo che il vetro utilizzato per i gruppi ottici abbia un basso indice di rifrazione, ma anche che le superfici attraversate dal fascio luminoso siano trattate con rivestimenti appositi che ne limitino la dispersione.

Una persona inforca un binocolo e lo punta verso il cielo. In primo piano si vedono le lenti dell'obiettivo con il riflesso della luce.

L’applicazione di un rivestimento antiriflesso viene spesso indicata con il termine inglese “coating“, che potete trovare declinato in quattro modi diversi a seconda di quanti strati siano stati applicati e su quante superfici. Nel dettaglio potete trovare queste diciture:

  • Coated (C): un solo strato di rivestimento antiriflesso è stato applicato alle superfici esterne delle lenti dell’obiettivo e degli oculari;
  • Multi Coated (MC): sono stati applicati più strati antiriflesso alle superfici esterne delle lenti. Tale dicitura non specifica il numero degli strati applicati;
  • Fully Coated (FC): un singolo strato antiriflesso è stato applicato alle superfici esterne e interne delle lenti, oltre che alle superfici esterne dei prismi;
  • Multi Fully Coated (MFC): tutte le superfici delle lenti e le superfici esterne dei prismi sono state trattate con più strati antiriflesso. Tuttavia non viene specificato il numero degli strati applicati.

Una singola applicazione di rivestimento antiriflesso può ridurre la dispersione luminosa totale al 5% soltanto. L’applicazione di strati multipli può abbassare la dispersione addirittura allo 0,25%. Che il gruppo ottico di un binocolo abbia ricevuto un trattamento antiriflesso non è comunque garanzia sufficiente di una buona luminosità. Infatti gli strati devono essere applicati omogeneamente: bisogna tenere presente che un buon rivestimento singolo applicato ad arte può dimostrarsi anche più efficace di strati multipli disomogenei.
Nel caso dei binocoli con prismi a tetto è importante prestare attenzione alla presenza di uno strato correttivo specifico chiamato “correzione di fase” perché questa tipologia di binocoli è soggetta ad alcune distorsioni dovute all’elevata complessità costruttiva dei prismi a tetto.

Come capire se un binocolo è molto luminoso?

La combinazione ingrandimenti/diametro gioca un ruolo importante nel determinare la luminosità del binocolo, vale a dire quanta luce “entri” dall’obiettivo e quanta ne “esca” dagli oculari.

Pupilla in uscita

La luminosità del binocolo è espressa tra i dati tecnici sotto la dicitura “indice di luminosità” oppure “pupilla in uscita“. Il valore è espresso in millimetri e indica il diametro del fascio di luce in uscita dall’oculare. Si può osservare la pupilla in uscita puntando il binocolo verso una sorgente luminosa e osservandolo dal lato degli oculari a una distanza di 30 cm circa: su ogni oculare si potrà vedere un cerchietto luminoso generato dalla luce in uscita.

Tre binocolo con combinazioni diverse impilati uno sopra l'altro su fondo bianco, visti dal lato degli oculari. Lo sfondo è bianco luminoso e la pupilla in uscita si distingue molto bene. Il testo in sovraimpressione illustra il calcolo della pupilla in uscita di ognuno. 
In cima: 8x25. 25 : 8 = 3,125 mm
In mezzo: 8x42. 42 : 8 = 5,25 mm
In fondo: 10x42. 42 : 10 = 4,2 mm

Il diametro della pupilla in uscita è dato dal rapporto tra il diametro delle lenti obiettivo e il numero degli ingrandimenti: ad esempio, un binocolo 10×50, cioè con 10 ingrandimenti e lenti obiettivo da 5 cm di diametro, ha una pupilla in uscita di 5 mm; un 8×20 ha un indice di luminosità di 2,5 e via discorrendo. Vi consigliamo di verificare sempre che la pupilla in uscita sia coerente con le specifiche di ingrandimenti e diametro dell’obiettivo dichiarate: se un binocolo 10×50 ha una pupilla in uscita inferiore ai 5 mm significa che il diametro delle lenti non è di 5 cm effettivi come dichiarato, bensì inferiore.

Condizioni ambientali

Dunque, perché è rilevante conoscere l’indice di luminosità di un binocolo? Perché da esso dipende la possibilità di usare il binocolo soltanto di giorno, in condizioni di luce piena, oppure anche in condizioni di scarsa luminosità, come l’alba o il tramonto. Il diametro della pupilla in uscita è infatti proporzionato a quello della pupilla umana, che però varia a seconda della luce. Se durante il giorno, in piena luce, la pupilla ha un diametro di 3 mm, di notte, al buio completo, questo si dilata fino a 7 mm. Per questo motivo, al fine di trasmettere all’occhio abbastanza luce da permettere la visione, un binocolo per uso notturno deve superare i 6 mm di diametro della pupilla in uscita. Un binocolo per uso crepuscolare dovrebbe arrivare almeno a 5 mm e uno per uso diurno dovrebbe aggirarsi almeno intorno ai 3 mm di diametro.

Una giovane donna seduta su una roccia sul versante di una collina. Sullo sfondo un paesaggio collinare. La donna tiene un binocolo inforcato e osserva qualcosa in lontananza verso sinistra.

Non ci addentriamo troppo nel dettaglio, ma tenete anche presente che la visione notturna va peggiorando con l’età, poiché la pupilla si dilata progressivamente di meno. Quindi, anche con un binocolo adeguato, alla vostra retina arriva sempre meno luce.La tabella qui sotto riassume l’indice di luminosità per ogni possibile tipo di binocolo: trovate indicato a sinistra il numero degli ingrandimenti e in alto il diametro delle lenti obiettivo.

21253035425056637080100
6x3,54,155,87
7x33,64,3567
8x2,63,13,74,45,36,37
9x2,83,33,94,75,66,27
10x2,533,54,255,66,378
12x2,52,93,54,24,75,35,86,6
14x2,533,644,555,77,1
16x2,63,13,53,94,45
20x2,52,83,555

Consultando la tabella potete facilmente individuare le combinazioni mirate per i vostri scopi. Un binocolo con una grande pupilla in uscita vi permetterà di osservare al crepuscolo cose che a occhio nudo non riuscireste a vedere ed è quindi particolarmente indicato per l’osservazione astronomica. Se invece vi interessa un binocolo unicamente per l’uso diurno, da portare con voi durante escursioni e passeggiate e per osservare uccelli e altri animali, potete orientarvi su un binocolo con indice di luminosità compreso tra 3 e 4.

Campo visivo

Il campo visivo è l’estensione della porzione di terreno che il binocolo permette di osservare a distanza e si può trovare espresso in metri oppure in gradi. Quando è espresso in metri quella che è indicata è la lunghezza della porzione osservabile da una distanza di 1.000 m, ad esempio 110 m, 130 m, 140 m ecc. Quando è espresso in gradi quella che viene descritta è l’ampiezza dell’angolo del cono visivo abbracciato dal binocolo, ad esempio 5°, 6°, 7° ecc. Se quest’ultima misura è per voi oscura, non vi preoccupate: è sufficiente moltiplicare l’angolo per 17,45 per ottenere i metri osservabili da 1 km di distanza. Attenzione, però: questa moltiplicazione è affidabile solo per angoli inferiori a 10°.

Una grafica illustra la differenza nell'ampiezza del campo visivo tra un binocolo con pochi ingrandimenti (campo visivo più largo) e uno con molti ingrandimenti (campo visivo più stretto).

Più è elevato il potere di magnificazione del binocolo, e quindi più ingrandimenti effettua, più è ristretta la porzione di terreno che permette di osservare. Al contrario, minori sono gli ingrandimenti, maggiore è l’estensione che permette di abbracciare. Anche in fatto di campo visivo, quindi, quello che dovete valutare è a cosa vi serva il binocolo: ad esempio, se volete osservare gli animali con un discreto livello di dettaglio avrete bisogno di un buon numero di ingrandimenti, con conseguente perdita di campo visivo. Se invece volete poter seguire un animale in movimento entro un panorama piuttosto ampio potreste preferire un binocolo con meno di 10 ingrandimenti e di conseguenza con un campo visivo più ampio.

Quanto è robusto un binocolo?

Chi cerca un binocolo nella maggior parte dei casi vuole uno strumento da portare con sé all’aria aperta, che sia nei boschi, in aperta campagna o al mare. È quindi di fondamentale importanza che il binocolo sia in grado di sopportare l’eventuale esposizione agli agenti atmosferici, le possibili cadute e il contatto con lo sporco.

Impermeabilizzazione

Ogni binocolo degno di tal nome dovrebbe quanto meno essere impermeabilizzato. In caso contrario, infatti, c’è il rischio che la polvere o l’acqua filtrino all’interno dei tubi dello strumento e lì rimangano, compromettendo la visione. L’acqua all’interno del binocolo può sfocare l’immagine e, una volta evaporata, lasciare aloni sulle lenti.

Un binocolo compatto bagnato poggiato su ciottoli lucidi d'acqua.

La sabbia o la terra possono attaccarsi a una delle superfici interne e generare degli aloni o peggio delle aree scure permanenti sull’immagine.
In generale, possiamo affermare che i binocoli più compatti, quelli con prismi a tetto, siano più facili da impermeabilizzare, mentre i binocoli più grandi, con prismi di Porro, presentano qualche difficoltà in più.

Riempimento

Un altro problema che può insorgere quando si usa il binocolo all’aperto, in particolare in condizioni di forte escursione termica, è la condensa interna. Nei binocoli riempiti ad aria questo problema si può verificare spesso e si risolve attendendo che la condensa formatasi all’interno dei tubi ritorni allo stato gassoso. Un buono strumento sarà riempito con gas non soggetti al problema della condensazione e nella maggior parte dei casi il gas utilizzato sarà l’azoto.

Rivestimento

Infine, è importante che un binocolo possa resistere alle sollecitazioni esterne, come i colpi e le cadute accidentali. Per questo è importante che i tubi siano rivestiti di materiali capaci di attutire gli urti, come la gomma morbida.

Vista laterale di un binocolo compatto completamente rivestito in gomma morbida antiurto e antiscivolo.

Questo materiale ha anche un’importante funzione antiscivolo che permette una buona presa anche quando ci si trova sotto la pioggia o si hanno le mani un po’ sudate.

Si può usare il binocolo con gli occhiali?

Come passo successivo nella scelta del binocolo è necessario sincerarsi di poter adattare perfettamente il binocolo alle forme del proprio viso e alla propria vista, in particolare se si portano gli occhiali. Su un buon binocolo dovrebbero trovarsi tutta una serie di regolazioni che permettono a chiunque di usare agevolmente lo strumento. Vediamo di quali regolazioni si tratta.

Rilievo oculare

Chiamata anche estrazione pupillare, questa regolazione assolve a una doppia funzione: da un lato permette di poggiare il binocolo al viso, riparando l’occhio dalla luce solare; dall’altro permette di far combaciare con precisione la pupilla in uscita con la pupilla dell’osservatore. Questa seconda funzione è la più importante ai fini di una corretta visione dell’immagine trasmessa dal binocolo, in particolare in condizioni di illuminazione cangianti. Al variare delle dimensioni della vostra pupilla, infatti, deve variare anche l’estrazione pupillare. La regolazione si ottiene attraverso due “coppe” morbide poste agli oculari.

Vista ravvicinata e di profilo dei due oculari di un binocolo. Quello sinistro ha la coppa completamente estratta, mentre quello destro ce l'ha completamente retratta. Una grafica sopra quest'ultimo indica che la coppa si estrae con movimento avvitatorio.

Vi sono due tipi di regolazioni possibili del rilievo oculare:

  • Coppa estraibile: la più personalizzabile, poiché le coppe possono venire più o meno estratte con un movimento avvitatorio, allungando o accorciando il rilievo oculare;
  • Coppa pieghevole: meno versatile, le coppe possono venire ripiegate in due sole posizioni, ovvero chiuse sui tubi, quindi con rilievo oculare nullo, oppure “aperte”, con rilievo oculare a distanza fissa.

Purtroppo molti modelli di fascia bassa sono del tutto privi di rilievo oculare e costringono quindi l’utilizzatore a tenere il binocolo alla giusta distanza con maggiore fatica e scomodità: per questo raccomandiamo di non sottovalutare questo dettaglio apparentemente insignificante.

Aggiustamento diottrico

Questa regolazione è spesso presente anche nei modelli più economici ed è importante per mettere correttamente a fuoco l’immagine con entrambi gli occhi. Tutti presentiamo differenze di vista tra un occhio e l’altro, chi in maniera più accentuata, chi meno, ed è quindi necessario regolare la messa a fuoco distintamente per i due oculari fin dal primo utilizzo.

Dettaglio della ghiera per l'aggiustamento diottrico sull'oculare destro di un binocolo SkyMaster 25x100 vintage.

La ghiera per l’aggiustamento diottrico si trova tipicamente all’oculare destro e il procedimento per regolare il fuoco è molto semplice: si effettua per prima cosa la messa a fuoco osservando un oggetto a scelta dal solo oculare sinistro con l’occhio sinistro. Successivamente si passa all’osservazione dello stesso oggetto dall’oculare destro con l’occhio destro: mettendolo a fuoco usando la ghiera per l’aggiustamento diottrico si otterrà una messa a fuoco perfettamente bilanciata per entrambi gli occhi. Raccomandiamo quindi di verificare la presenza di questa regolazione in particolare a chi sa già di avere significative differenze di vista tra i due occhi.

Messa a fuoco

La messa a fuoco serve naturalmente a visualizzare l’oggetto che si desidera osservare nella maniera più nitida possibile e viene ottenuta attraverso una rotella apposita. Nella stragrande maggioranza dei casi la messa a fuoco è centrale, vale a dire che la rotella per la regolazione è posta tra i due tubi, facilmente accessibile alle mani che impugnano il binocolo.

Dettaglio della ghiera per la messa a fuoco tra i due tubi di un binocolo compatto.

Vi sono poi alcuni casi, molto più rari, in cui la messa a fuoco è indipendente, vale a dire che ogni oculare è dotato di una ghiera di regolazione e la messa a fuoco viene regolata indipendentemente. In questo caso il procedimento è lo stesso che abbiamo descritto per la regolazione diottrica: richiedendo più tempo rispetto alla messa a fuoco centrale, questo tipo di messa a fuoco è poco adatto all’osservazione naturalistica, in cui è necessario mettere a fuoco rapidamente il soggetto osservato.

Messa a fuoco automatica o fissa

Può capitare di trovare in commercio modelli a costo contenuto con la dicitura “messa a fuoco automatica“: è necessario chiarire di che cosa si tratti. Non si tratta infatti di modelli dotati di una rivoluzionaria tecnologia di automazione, bensì di strumenti ottici a fuoco fisso: la profondità di campo di questi prodotti è tale da permettere di visualizzare oggetti a fuoco da una distanza piuttosto ravvicinata, tipicamente una dozzina di metri, fino all’infinito.

Un binocolo supercompatto economico a fuoco fisso. Sul davanti, in mezzo ai due obiettivi, si legge la scritta "fixed focus".

La tecnologia utilizzata per ottenere questo risultato non risiede nel binocolo, bensì nel vostro occhio: il binocolo viene focalizzato alla produzione su un punto a grande distanza e per la messa a fuoco degli oggetti più ravvicinati la lente che entra in gioco è quella del cristallino. Fuoco automatico sì, quindi, ma esattamente lo stesso che si usa quando si guarda il mondo senza il binocolo.
Questo tipo di binocolo è immediatamente pronto all’uso senza dover essere messo a fuoco e quindi risulta ideale per l’osservazione in campo aperto, in particolare per l’uso nautico o per losservazione di soggetti in movimento rapido.

Distanza interpupillare

La distanza interpupillare è la distanza intercorrente tra il centro di una pupilla e il centro dell’altra: per poter usare correttamente un binocolo è naturalmente necessario che gli oculari dello strumento possano allinearsi perfettamente alle vostre pupille.

Due immagini dello stesso binocolo tascabile visto frontalmente. La prima lo mostra con i tubi completamente ripiegati (distanza interpupillare minima), la seconda con i tubi completamente estesi (distanza interpupillare massima).

È difficile trovare un binocolo che non possa venire piegato per avvicinare o allontanare gli oculari: noi vi raccomandiamo comunque di non dare niente per scontato, nemmeno i dettagli come questo che possono sembrare i più ovvi.

Attacco per supporti fissi

Se quello che vi interessa è l’osservazione da punto fisso, come è il caso dell’osservazione astronomica, potrebbe interessarvi montare il vostro binocolo su un treppiede. Questo vale soprattutto se il vostro binocolo ha 10 ingrandimenti o più, poiché al di sopra di questa soglia il naturale tremolìo della mano destabilizza di molto l’immagine, rendendo difficoltosa l’osservazione. È allora importante scegliere un binocolo con un attacco filettato o un apposito adattatore per il cavalletto.

Un binocolo con obiettivi molto grandi e prismi di Porro, per osservazione astronomica, montato su un treppiedi e puntato verso il cielo.

È possibile fare a meno di un cavalletto, anche al di sopra dei 10 ingrandimenti, scegliendo un binocolo stabilizzato: pioniera in questo campo è Canon con i modelli della serie IS, dotati di stabilizzatore elettronico che compensa i movimenti involontari della mano.

Peso e dimensioni

Le dimensioni di un binocolo sono tanto più ingombranti quanto più è largo l’obiettivo, in particolare quando a esso si associa un elevato numero d’ingrandimenti. La soglia della “portabilità” viene generalmente individuata nei modelli 10×50, il cui peso può andare dai 700 g a 1 kg e il cui ingombro è solitamente intorno ai 20 x 20 cm. I binocoli di dimensioni maggiori, con più ingrandimenti e obiettivo più largo, sono considerati adatti a un uso “sedentario”, di preferenza da postazione fissa. Tra questi rientrano i binocoli astronomici, quali i modelli 20×80 fino ai 25×100.
I binocoli invece dall’obiettivo più piccolo, accompagnati da un minor numero di ingrandimenti, meglio si prestano all’uso “outdoor”: le dimensioni sono più compatte anche grazie all’uso di prismi a tetto, e anche il peso è di conseguenza inferiore. Il peso di un binocolo compatto può scendere fino a 200 g e la lunghezza a circa 15 cm.

Che accessori servono per il binocolo?

Da ultimo, non dimenticate di valutare anche gli accessori che vengono forniti con l’acquisto del binocolo.

Custodia

Può essere morbida, semirigida o rigida, la preferenza dipende dall’uso che farete del vostro binocolo.

Un binocolo compatto Zeiss in piedi accanto alla sua solida custodia rigida con tracolla.

Meglio una custodia rigida per il trasporto all’interno di zaini o valigie, mentre per riporre il binocolo in un cassetto dopo l’uso può bastare una custodia morbida o semirigida.

Tracolla

La tracolla è indispensabile per avere sempre il binocolo a portata di mano e dovrebbe idealmente essere comoda. Se non foste soddisfatti di quella fornita all’acquisto potete sempre comprarne una a parte di vostro gusto.

Laccio da polso

Non è insolito che i modelli più compatti di binocolo rinuncino alla tracolla, troppo ingombrante, a favore di un più sottile laccetto da polso.

Paralenti

Questo accessorio è un po’ più raro da trovare nelle forniture di base, ma è molto importante per proteggere le lenti dallo sporco e dai graffi. Idealmente la confezione dovrebbe includere protezioni sia per l’obiettivo, sia per l’oculare, ma non sempre questo si verifica.

Un uomo inforca un binocolo con i paralenti degli obiettivi attaccati al corpo con una fettuccia di gomma.

In alcuni modelli i paralenti possono essere attaccati al binocolo per mezzo di una cordicella che ne previene la perdita.

Kit per pulizia

Nella maggior parte dei casi la fornitura standard comprende un panno in microfibra per la pulizia delle lenti. Potete comprare a parte soluzioni e strumenti per una pulizia più approfondita.

Altri accessori vanno di norma comprati a parte, a seconda delle necessità. Ad esempio, può essere necessario acquistare a parte un cavalletto o treppiede se ci si vuole dedicare all’osservazione da postazione fissa. Per chi invece preveda un uso prevalentemente outdoor può essere interessante procurarsi una protezione antipioggia, che previene l’accumulo di acqua nelle coppe oculari.

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Dati tecnici

Ideale per

Bird watching, Caccia, Safari

Escursionismo, Outdoor, Viaggi

Bird watching, Caccia, Outdoor

Astronomia, Postazione fissa

Bird watching, Outdoor, Eventi sportivi

Ingrandimenti

10

8

8

25

8

Lente obiettivo

42 mm

25 mm

42 mm

100 mm

21 mm

Materiale ottiche

Vetro ED

Vetro ED

Vetro BK7

Vetro BaK4

Vetro

Prismi

A tetto

A tetto

A tetto

Di Porro

A tetto

Rivestimenti antiriflesso

Multi Coated

Fully Coated

Multi Coated

Multi Coated

Multi Coated

Campo visivo

7,2 °

6,8 °

6,8 °

3 °

6,3 °

Pupilla in uscita

4,2 mm

3,1 mm

5,2 mm

4 mm

2,6 mm

Riempimento

Ad azoto

Ad azoto

Ad aria

Ad aria

Ad aria

Impermeabile

Messa a fuoco

Centrale

Centrale

Indipendente

Indipendente

Centrale

Aggiustamento diottrico

Estrazione pupillare

16,5 mm

16 mm

16 mm

15 mm

10,3 mm

Distanza interpupillare

n.d.

35 - 72 mm

58 - 78 mm

56 - 72 mm

56 - 72 mm

Rivestimento

Antiscivolo, Antiurto

Antiscivolo, Antiurto

Antiscivolo, Antiurto

Antiurto

Nessuno

Dimensioni

13,9 x 12,8 x 52,5 cm

11,1 x 11,5 cm

17,9 x 13,5 x 6,3 cm

38,8 x 25,4 x 13 cm

10,4 x 8,7 x 3,4 cm

Peso

645 g

310 g

869 g

3900 g

195 g

Punti forti

Lenti antisporco

Lenti idrofobiche

Misura distanze fino a 2.500 m

Ottiche di elevata qualità

Ultraleggero e compatto

Ottiche di ottima qualità

Impermeabile e antiappannamento

Ottima luminosità

Attacco per treppiede integrato

Coppe a estrazione e aggiustamento diottrico

Costruzione robusta e impermeabile

Trasmette l'88% di luce

Coppe oculari a estrazione

Messa a fuoco indipendente

Ottiche multirivestite

Ampio angolo visuale

Supercompatto e leggero

Garantito 10 anni

Punti deboli

Riempimento ad aria

Pesante

Non è impermeabile

Riempito ad aria

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