Come scegliere un gruppo di continuità
In questa guida all’acquisto illustreremo i parametri da prendere in considerazione se vi state chiedendo come scegliere un gruppo di continuità. Infatti, sono diversi i gruppi di continuità che troverete sul mercato e capire quale sia quello adatto ai vostri bisogni vi aiuterà a gestire al meglio il vostro budget.
Se cercate gruppi di continuità a benzina (o a gasolio) probabilmente vi serve ciò che sarebbe più appropriato chiamare generatore di corrente, cioè un gruppo elettrogeno da azionare in caso di blackout per un lasso di tempo più o meno lungo.Vediamo insieme che cos’è, allora, un gruppo di continuità propriamente detto.
Che cos’è un gruppo di continuità
Un gruppo di continuità, o più correttamente gruppo statico di continuità (abbreviato in UPS, Uninterruptible Power Supply), è un dispositivo che permette di alimentare in modo costante apparecchi elettrici, come PC e stufe a pellet, utilizzando corrente elettrica alternata. Come il generatore di corrente a benzina o gasolio, viene utilizzato soprattutto come sussidio in casi di emergenza o black-out, per evitare che i propri dispositivi vengano disattivati senza che i dati siano stati salvati o comunque senza che sia stata eseguita una corretta procedura di spegnimento. Gli sbalzi di corrente improvvisi, infatti, oltre a comportare una perdita del lavoro svolto possono compromettere l’integrità dell’hardware, ad esempio gli hard disk meccanici (HDD), ma anche i circuiti in generale. Ogni UPS è composto da diverse componenti di base, mentre altre aggiuntive possono variare a seconda della complessità del modello.
Funzionamento
Anche se esistono differenze notevoli tra i gruppi di continuità per uso domestico e quelli industriali, la cui struttura è ovviamente molto più complessa, il loro funzionamento di base è molto simile. Vediamo innanzitutto le parti fondamentali presenti nella maggior parte dei gruppi continuità:
- Convertitore AC: permette di trasformare la tensione alternata di un circuito elettrico in tensione continua;
- Batteria/e: a seconda del modello, un UPS può disporre di una o più batterie, che sono indispensabili per accumulare l’energia fornita dalla corrente elettrica;
- Filtri EMI: sono stabilizzatori che permettono di annullare eventuali sbalzi e picchi di tensione. Mancano in alcuni modelli che analizzeremo nel paragrafo dedicato alle varie tipologie di UPS.
A cosa serve un gruppo di continuità
Il vantaggio principale di un gruppo di continuità è la protezione degli apparecchi connessi in caso di black-out improvvisi. Non solo PC, console di gioco, modem o smart TV, ma anche dispositivi che non possono affatto tollerare un’interruzione di corrente, come per esempio server di rete, dispositivi medici, di allarme, di sicurezza o di automazione domestica possono essere connessi a un UPS, in modo che possano essere preservati in qualunque situazione. Inoltre, un gruppo di continuità di fascia medio-alta aiuta anche a ripulire la corrente in entrata da eventuali sbalzi o picchi di tensione, che normalmente si verificano in gran parte dei circuiti elettrici (soprattutto quelli domestici) e possono danneggiare i circuiti. Grazie ai filtri EMI la corrente fornita ai dispositivi connessi è stabile e viene emessa sotto forma di onda sinusoidale pura, che aiuta in modo significativo a preservare le componenti interne di qualunque tipo di apparecchio, informatico e non. Se prolungati nel tempo, infatti, gli sbalzi di tensione possono danneggiare l’hardware di qualunque dispositivo, riducendone in modo significativo la vita e costringendo a investimenti aggiuntivi per riparazioni o sostituzioni.
Potenza del gruppo di continuità
La potenza di un UPS deve essere commisurata alle vostre necessità. Prima di acquistare un particolare modello, infatti, è bene considerare quanti dispositivi si vogliano connettere e, ovviamente, a quanto ammonti la loro potenza assorbita combinata. Come vedremo tra poco, va fatta particolare attenzione all’unità di misura riportata sui singoli prodotti o alimentatori, convertendo correttamente eventuali valori in Watt o in Voltampere quando necessario.
Nel caso in cui si volesse collegare un computer, inoltre, ricordiamo che è fondamentale controllare quale tipo di alimentatore questo abbia in dotazione. Gli alimentatori con PFC attivo (Power Factor Corrector, cioè fattore di correzione di potenza attiva) aiutano a ottimizzare i consumi, richiedendo una minore potenza rispetto a quelli con PFC passivo, ma richiedono necessariamente un gruppo di continuità in grado di produrre una corrente sinusoidale pura (UPS sinewave o pure sinewave).
- Watt (W): è la più affidabile, anche se una delle meno utilizzate. Viene solitamente usata per indicare la potenza attiva, ovvero quella che viene realmente utilizzata per eseguire operazioni utili;
- Voltampere (VA): è il più diffuso in assoluto e più facilmente manipolato. Normalmente viene usato per indicare la potenza teorica supportata e non quella attiva;
- Voltampere informatici: è praticamente un valore di fantasia, spesso usato per mascherare la potenza reale del gruppo di continuità attraverso numeri in apparenza più alti e dunque più appetibili.
Tipi di gruppi di continuità
La corrente che viene inoltrata correttamente dalla presa al dispositivo ha un’onda sinusoidale. Quando ci sono degli sbalzi o delle interruzioni questa subisce delle alterazioni, che a seconda della delicatezza dei dispositivi collegati possono essere più o meno dannose. A seconda dei livelli di protezione messi in atto dai gruppi di continuità possiamo individuare le seguenti tipologie, bene in evidenza nelle specifiche tecniche del manuale quando comprate il prodotto.
Gruppi di continuità offline standby
Sono i modelli più semplici e generalmente più economici, in grado di produrre un’onda di tipo sinusoide approssimata a gradini. Di dimensioni minori, dunque meno ingombranti, sono il tipo più adatto soprattutto a chi volesse alimentare computer o televisori. Sono anche i meno protettivi, dato che richiedono qualche millisecondo prima di mettersi in funzione da quando viene a mancare la corrente. Per risolvere questa falla vengono solitamente utilizzati dei condensatori, che però non sempre sono in grado di reggere tutto il carico energetico richiesto per alimentare correttamente vari dispositivi connessi.
Questo tipo di UPS è dunque sconsigliato per apparecchi che possano venire danneggiati pesantemente anche da un minimo sbalzo della corrente, come per esempio i server di rete che richiedono un’alimentazione costante. Esteticamente questi UPS possono essere molto simili a delle ciabatte multipresa.Gruppi di continuità a doppia conversione (online)
Il gruppo di continuità a doppia conversione è l’ideale per server, workstation e PC gaming in tutti quei casi in cui anche una micro-interruzione di corrente creerebbe un danno. Basano il loro funzionamento su un convertitore molto potente che trasforma la corrente alternata in ingresso in corrente continua, a creazione di un flusso energetico dall’onda sinusoidale pura. La corrente viene inviata alla batteria e riconvertita poi in alternata prima di mandarla ai dispositivi connessi. In caso di sbalzi di tensione subentra l’inverter.
Sono i modelli più cari in assoluto e di dimensioni maggiori; non presentano alcuna interruzione tra il momento in cui viene a mancare la corrente e quello in cui si attiva il gruppo di continuità stesso. Questo li rende adatti anche ad apparecchiature delicate, anche se hanno lo svantaggio di consumare più energia, di produrre più calore rispetto ai modelli standby e, dato che i filtri EMI sono costantemente attivi, richiedono una maggiore potenza. La grande maggioranza dei gruppi di continuità con una capacità al di sopra dei 2.000 VA appartiene a questa tipologia. Il potente convertitore e l’inverter sono costantemente in funzione, supportati da un sistema di dissipazione efficiente.Gruppi di continuità con stabilizzatore
Gli UPS appartenenti a questa categoria sono i cosiddetti line-interactive. Assomigliano ai modelli standby, richiedendo circa 5 millisecondi per entrare in funzione, ma presentano un’aggiunta particolare, ovvero un regolatore automatico di tensione (AVR) costituito da un trasformatore definito multi-tap a tensione variabile. Grazie alla capacità di aumentare o diminuire il numero di bobine di filo alimentate dalla corrente è in grado di modificare la propria tensione di uscita. Questo permette di non consumare la batteria nel momento in cui si subissero forti sbalzi di tensione e di gestire i casi di sovra e sotto-tensione con la creazione di un’onda pseudosinusoidale. I modelli di fascia più alta di gruppi di continuità line-interactive plus dispongono infine di filtri EMI che producono un’onda sinusoidale pura e possono essere utilizzati anche per connettere dispositivi elettronici più sensibili alle forti variazioni di carico.
Connettività
A seconda del modello e della fascia di prezzo, i gruppi di continuità possono presentare diverse quantità e tipi di porte e ingressi, fondamentali da verificare prima dell’acquisto dato che potrebbe essere necessario dotarsi di un adattatore. Partendo dai connettori standard che vorrete attaccare al gruppo di continuità, di cui trovate un’immagine qui sotto, vediamo nello specifico alcune delle più comuni porte presenti in un UPS.
Schuko
Si tratta della classica presa tedesca compatibile con la grandissima maggioranza di adattatori, trasformatori e cavi attualmente in commercio, e di norma si trova anche nei gruppi di continuità più economici, ovvero quelli offline.
IEC 320 C13
Quella IEC 320 C13 (o IEC C13), talvolta indicata solo come “IEC” o “C13”, è la presa utile per collegare il cavo di alimentazione del PC fisso.
Se volete usarla per altri dispositivi normalmente presenti in casa sarà necessario un adattatore di tipo IEC C14-Schuko, singolo o a ciabatta, a seconda delle vostre necessità.
USB
Alcuni modelli presentano anche una presa USB, generalmente di tipo A, che può essere sfruttata per connettere l’UPS a un computer ed eseguire eventuali operazioni di diagnostica, per verificarne lo stato e monitorare possibili errori.
RJ11/RJ45
Presente nei modelli di fascia alta, l’RJ11 è l’ideale per chi volesse connettere il doppino telefonico di telefono o fax; l’RJ45 è per il cavo Ethernet.
Alimentazione
È semplicemente l’unico l’ingresso attraverso cui si alimenta il gruppo di continuità, che va a sua volta connesso a una presa per la corrente tramite un cavo sempre incluso nella confezione del prodotto.
Batterie
In alcuni modelli è presente una presa che consente di collegare batterie aggiuntive. Questa è relativamente rara, limitata a modelli di fascia più alta adatti all’uso professionale.
Le domande più frequenti sui gruppi di continuità
Qual è il miglior gruppo di continuità per PC?
Chi fosse in cerca del miglior gruppo di continuità per PC, magari con periferiche quali stampanti, monitor, modem Wi-Fi e registratori di cassa, dovrebbe preferire un gruppo di continuità stabilizzato (line-interactive).
Quale gruppo di continuità per la videosorveglianza?
Se avete un sistema di sicurezza con videocamere di sorveglianza e volete assicurarvi che il salto di corrente non vi lasci senza copertura consigliamo di scegliere un gruppo di continuità line-interactive con stabilizzatore. Infatti il circuito stabilizzatore protegge dagli sbalzi di tensione e, in caso di blackout, mantiene un’alimentazione elettrica di tipo pseudosinusoidale. Controllate il fabbisogno del vostro sistema di sicurezza e poi dotatevi di un gruppo di continuità simile a quello qui sotto.
Quale gruppo di continuità per la stufa a pellet?
Come gruppo di continuità per stufa a pellet consigliamo modelli del tipo a doppia conversione per evitare anche la minima interruzione del flusso elettrico, che comporta spreco del pellet e, soprattutto, possibili danni permanenti alla stufa. Per evitare quest’ultima eventualità il prodotto deve garantire un’onda pura sinusoidale. Prima di scegliere un modello specifico è inoltre opportuno verificare il fabbisogno energetico (potenza in W) della stufa nel complesso, facendo fede alle specifiche tecniche ufficiali riportate sul manuale utente. Al cambio di stagione, quando smetterete di usare la stufa a pellet, dovrete prendervi cura della batteria del gruppo di continuità, come indicato nel libretto di istruzioni.
Quanto consuma un gruppo di continuità?
Usare un gruppo di continuità aumenta senz’altro il consumo elettrico in casa o in ufficio. Tuttavia, se lo si mantiene costantemente collegato alla corrente, il consumo sarà semplicemente quello che serve per mantenere la batteria al massimo. Un buon metodo per acquistarne uno che non consumi troppo è, come abbiamo già ricordato, scegliere la potenza adeguata alle proprie esigenze.
Esistono gruppi di continuità a pannelli solari?
Il mercato dei gruppi di continuità con pannelli solari non è ancora maturo come quello dei gruppi tradizionali: i prezzi di prodotti analoghi a quelli da noi consigliati, ma a pannelli solari, sono sopra i 1.000 €.
Per ora a prezzi accessibili trovate inverter fotovoltaici ibridi che funzionano con pannelli solari, generatori e alimentazione di rete per fornire energia a onda sinusoidale pura, come il CyberPower CPSHB300ETR. La potenza è molto limitata: riesce solo a ricaricare uno smartphone e non è sempre disponibile per l’acquisto.
Quanto costa un gruppo di continuità?
Il prezzo di un gruppo di continuità è influenzato sia dal tipo, sia dal numero e tipo degli ingressi, anche se sono presenti varie combinazioni che assicurano a ognuno la possibilità di trovare il modello più adatto alle proprie esigenze. I modelli più diffusi sul mercato vanno da un minimo di 50 a circa 150 €, anche se ovviamente sono presenti prodotti anche molto più cari, fino a oltre 600 €, che però raramente sono necessari in ambiente domestico.
Quali sono le principali marche di gruppi di continuità?
Anche se quella degli UPS può sembrare una nicchia di mercato, esistono alcuni brand che si sono specializzati nella produzione e commercializzazione di questi dispositivi. Anche se i loro cataloghi presentano gruppi di continuità in ogni fascia di prezzo, possono essere considerati generalmente affidabili. In particolare, le marche note in questo settore sono Trust, Tecnoware, Apc e Vultech.
Buongiorno, dovrei utilizzarlo per alimentare il modem nel caso venga a mancare la corrente. Quanto dura in questo caso la batteria? grazie
La durata normalmente non supera i 10 minuti.
Cosa consigliate per il Mac/OS 23″ da scrivania?
Può essere sufficiente il Trust Oxxtron 1000 VA.
Ho una stufa pellets da 19 kw con potenza massima assorbita di 390 w..che ups mi consigliate.grazie
Per avere la massima sicurezza consigliamo almeno il Vultech UPS2000VA-PRO.
Salve dovrei collegare una caldaia con Potenza nominale 500 watt per eventuali interruzioni di corrente momentanei. Cosa mi consigliate? GRAZIE
Per avere la massima sicurezza consigliamo il Vultech UPS2000VA-PRO.
Salve. Avrei bisogno collegare una stufa a pellet da 500W. Quale UPS mi consigliate? Grazie
Puoi orientarti sull’APC Back-UPS BX1400.
Ho un PC con alimentatore Corsair RM 650W 80 plus gold, monitor, TV smart e modem. Come posso sapere la potenza complessiva in watt? Quale USP ?
Per configurazioni di questo tipo è in genere sufficiente un modello come il Vultech UPS2000VA-PRO.
Buongiorno, devo collegare un PC desktop (processore Intel i5 con windows 10) con monitor. Quale gruppo UPS mi consigliate ? Grazie
Qualunque modello va bene per questo tipo di utilizzo. Puoi orientarti sull’APC Back-UPS ES 400.
mi serve un gruppo di continuità per alimentare due pompe sommerse con autonomia di almeno 4 ore
Per questo tipo di prodotto devi rivolgerti a rivenditori specializzati, i gruppi di continuità pensati per l’utente medio sono utilizzati solo per emergenza e hanno un’autonomia molto ridotta.
Salve, devo collegare un PC desktop e relativo monitor. Cosa mi consigliate?
Il Trust Oxxtron 1000 VA dovrebbe essere sufficiente per le tue esigenze.
Ho un impianto di videosorveglianza ma in caso di blackout il modem si spegne e non sono in grado di visionare da remoto. Quale ups?
L’APC Back-UPS ES 700 può essere un’ottima soluzione.