Il gin Hendrick’s
Se vi è capitato di ordinare un gin tonic in un bar, avrete probabilmente notato che spesso i locali offrono diverse alternative per quanto riguarda il tipo di gin con cui realizzare questo popolarissimo long drink. Tra i nomi più gettonati si trova quasi sempre Hendrick’s, che in genere compare in fondo al menù, ovvero tra i gin più pregiati. Questo distillato deve la sua popolarità e il suo prestigio al particolare metodo con cui è preparato, che come vedremo lo distingue da tutti gli altri gin in circolazione e lo rende un ingrediente davvero speciale per esaltare il gusto di cocktail e long drink estivi.
Restate su questa pagina per scoprire le origini piuttosto recenti di questo gin e le caratteristiche delle diverse varianti prodotte dal brand scozzese. Se invece volete saperne di più sul gin in generale e conoscere i metodi di produzione e la terminologia relativa a questo popolarissimo distillato, vi consigliamo di leggere la nostra guida all’acquisto del gin.
Storia del gin Hendrick’s
Come abbiamo appena detto, l’Hendrick’s è un gin relativamente giovane e che quindi non può vantare la tradizione secolare di altri grandi nomi del settore come Gordon’s, Tanqueray e Beefeater. Nonostante tutto, dalla fondazione avvenuta nel 1999 ad oggi, il marchio Hendrick’s è riuscito a conquistare una fetta importante del mercato del gin composta soprattutto dai millennial, meno affezionati ai nomi storici della distillazione per motivi anagrafici e in generale più propensi a mettere mano al portafoglio per vivere un’esperienza diversa dall’ordinario.
Il gin Hendrick’s è nato dalla richiesta fatta da William Grant & Sons (l’azienda produttrice di alcolici a cui appartiene Hendrick’s) alla master distiller Lesley Gracie di creare un gin “super premium” che avesse una complessità e un carattere più spiccati rispetto ai gin disponibili all’epoca. Ci sono voluti 11 anni perché Gracie perfezionasse la sua ricetta (tuttora tenuta sotto chiave e conosciuta solo da quattro persone), ma nel 1999 nasce finalmente Hendrick’s Gin, un distillato che deve il suo gusto particolare a due ingredienti determinanti: il cetriolo e la rosa damascena.
Per quanto riguarda il nome del gin esistono invece due ipotesi: secondo alcuni il marchio rende omaggio al giardiniere della famiglia Grant, chiamato appunto Hendrick, mentre secondo altri deriverebbe da “hendrucks”, traduzione dal gallese antico di “cetriolo”.
Anche se la ricetta originale continua a rappresentare il prodotto di punta della distilleria, negli ultimi anni Lesley Grace ha creato delle nuove varianti in edizione limitata, in ognuna delle quali i botanical utilizzati si ispirano a un tema particolare. Andiamo perciò a scoprire i diversi gin Hendrick’s in commercio.
Hendrick’s Gin
Se i gin classici sono caratterizzati dal sapore predominante delle bacche di ginepro, caratteristica distintiva di questo distillato, l’Hendrick’s fa parte della famiglia dei gin contemporanei, il cui gusto pone l’accento su altri botanical. Questo non vuol dire che la ricetta di Lesley Gracie non includa il ginepro, ma semplicemente che questo non sovrasta eccessivamente gli altri botanical: angelica, cumino, camomilla, coriandolo, pepe di Giava, sambuco, scorza di limone e arancia, radice di Orris (o iris germanica), rosa e achillea fanno tutti parte del mix di botanical utilizzati durante le due distillazioni, che avvengono per infusione e macerazione nei due alambicchi di cui abbiamo parlato in precedenza. L’aggiunta dell’essenza di petali di rosa e cetriolo avviene solo alla fine, quando i due distillati vengono miscelati tra di loro e subito prima che il gin venga diluito per l’imbottigliamento. Questa sfumatura di sapore è davvero unica e rivoluzionaria, infatti è riuscita a conquistare milioni di appassionati e ha contribuito alla nascita di moltissimi gin contemporanei, i cui distillatori si sono sentiti incoraggiati a sperimentare ricette più audaci.
L’Hendrick’s Gin è prodotto a mano in piccoli lotti di soli 500 litri, il che dà alla master distiller Lesley Gracie un maggiore controllo sulla qualità. La splendida bottiglia ricorda gli antichi flaconi delle farmacie ed è un chiaro rimando al jenever, l’antenato del gin utilizzato inizialmente come medicinale. Per quanto riguarda il profilo organolettico, spiccano sicuramente le note floreali. L’Hendrick’s è spesso chiamato “il gin al cetriolo” e, in effetti, quel sapore è una parte integrante della composizione botanica di questo gin. Ma per quanto i suoi ingredienti rompano con la tradizione, questo gin è ancora molto centrato sulle note di ginepro.
L’originalità di questo gin è stata riconosciuta e premiata in diverse occasioni. Ad esempio, tra il 2005 e il 2012 ha conquistato 2 medaglie d’oro doppie, 2 d’oro e 3 d’argento alla prestigiosa San Francisco World Spirits Competition. Il produttore consiglia di gustarlo con il gin tonic, sostituendo la classica fetta di lime con delle fette di cetriolo per creare un drink rinfrescante e facile da bere.
Hendrick’s Orbium
L’Orbium è il primo gin prodotto da Hendrick’s dopo l’originale ed è distribuito a partire dal 2017. Nasce come una reinterpretazione del primo Hendrick’s, di cui mantiene tutti i botanical di base e le essenze di rosa e cetriolo, ma a cui vengono aggiunti tre nuovi ingredienti: il fiore di loto, che ha un sapore floreale con sfumature sia di anice che di rosa; l’assenzio, che è uno dei principali aromi botanici nell’omonimo distillato e nel vermut, dal sapore amaro ed erbaceo; infine il chinino, che tutti i bevitori di gin tonic conoscono bene perché presente proprio nell’acqua tonica, oltre ad essere usato come ingrediente in diversi amari. Di fatto, se non amate il gusto dell’acqua tonica non gradirete neanche l’Hendrick’s Orbium.
Questo gin è estremamente floreale al naso: rosa, fiori di loto e alcune note di fondo terrose lo distinguono immediatamente come parte della famiglia Hendrick’s Gin. Il palato è invece dominato dall’amarezza. L’assenzio si percepisce a metà palato ed è l’elemento dominante, mentre il chinino arriva con più forza sul finale, con una leggera sfumatura metallica.
In definitiva, l’Orbium è una versione più amara ed erbacea dell’Hendrick’s Gin, aspetto che lo rende anche meno versatile per quanto riguarda la possibilità di usarlo come base dei cocktail. Per questo motivo, si sposa meglio con drink prevalentemente amari come il Negroni o bevande che, come l’Orbium, abbiano una base di chinino o assenzio (vermut), come il classico gin tonic e il Martini.
Hendrick’s Midsummer Solstice
Due anni dopo l’Orbium è arrivato Midsummer Solstice, un gin dalle note fresche nato per essere degustato in vacanza o durante un brunch estivo. È un gin spiccatamente floreale che si distingue dall’Hendrick’s Gin perché, al termine della distillazione, viene infuso con “aromi naturali ed essenze floreali” non meglio specificate.
Hendrick’s Midsummer Solstice apre con un aroma di lamponi, rose, fragole e un indistinto sentore di fiori. Al palato è prevalentemente floreale e fruttato, ma le note di pino e ginepro, anche se lievi, si sentono.
Il Midsummer Solstice Gin è la risposta di lusso alla moda del pink gin. Qualsiasi drink si possa realizzare con un pink gin fruttato, può tranquillamente essere fatto con il Midsummer Solstice, ma senza avere il tipico colore rosa brillante che a volte mette in imbarazzo alcuni consumatori. Questo gin si esprime molto bene nei cocktail a base di agrumi, come il gimlet e il Tom Collins.
I fan del ginepro o dell’Hendrick’s originale troveranno questa variante fin troppo contemporanea, ma noi la consigliamo a chi si stia avvicinando adesso al mondo del gin e voglia iniziare da sapori meno decisi e più “giocosi”.
Hendrick’s Amazonia
Nel 2020 Hendrick’s ha lanciato sul mercato Amazonia, un’edizione limitata dai sapori prettamente tropicali e venduta inizialmente solo nei duty-free, ma reperibile anche nei negozi online.
Ispirata dal suo viaggio in Sudamerica, Lesley Gracie ha aggiunto gli aromi della foresta amazzonica alla sua ricetta originale, dando vita a un gin davvero insolito ed esotico. Gli inconfondibili sentori di cetriolo e petali di rosa sono delicati ma evidenti, tuttavia prevale il gusto di frutta: l’ananas è protagonista, ma si percepiscono anche note di mango, arancia, lime, guava e frutto del drago, con un leggero finale pepato.
L’aroma del gin è quasi effervescente con brillanti note floreali e leggere note erbacee con un accenno di bacche di ginepro. Pensiamo che possa andare bene con un gin tonic, magari guarnito con una fetta di ananas fresco o di pompelmo rosa. Il produttore consiglia anche di provarlo con il gimlet o di combinare l’aroma tropicale dell’Amazonia con quelle del caffè in una variante dell’Espresso Martini con il gin al posto della vodka.
Hendrick’s Lunar
Una delle edizioni limitate dell’Hendrick’s più apprezzate dal pubblico e dagli intenditori è sicuramente Lunar, un gin disponibile come il precedente solo a partire dal 2020. L’idea di questo gin è stata concepita da Lesley Gracie “sotto l’influenza della luna”, infatti la master distiller di Hendrick’s si è ispirata alla costa scozzese dell’Ayrshire e al suo giardino botanico nelle notti di luna quando ha ideato la ricetta di Lunar, in cui si avverte il ricco profumo dei fiori di notte. Per quanto riguarda il tipo di fiori, invece, Hendrick’s non si sbottona sugli ingredienti usati nel mix di botanical, infatti questo gin segue l’esempio del Midsummer Solstice nell’evocare un momento, piuttosto che un ingrediente specifico.
Al naso questo gin ha un’intensità moderata con note floreali che richiamano il caprifoglio e la viola, seguite da sentori più classici di ginepro, coriandolo e spezie indistinte. Anche al palato il Lunar Gin di Hendrick’s è prevalentemente floreale: ritorna la viola, con note di gelsomino e un cuore speziato di ginepro, grani di pepe nero, mela e rosa. Nonostante la preponderanza di note floreali, l’Hendrick’s Lunar non è un gin monogusto: le spezie sono presenti dall’inizio alla fine, mentre il ginepro, seppur non dominante, è sempre percepibile.
Come molti altri gin di casa Hendrick’s, Lunar è davvero ottimo da mixare e può essere usato in quasi tutti i cocktail a base di gin con buoni risultati. Il Negroni ne esalta il cuore speziato, mentre un Martini, specialmente con un tocco di limone, eleva il sottile carattere agrumato del gin. Naturalmente, Lunar Gin dà il meglio di sé nel gin tonic, possibilmente guarnito con fette di cetriolo e grani di pepe nero.
Hendrick’s Neptunia
L’ultimo arrivato di casa Hendrick’s è distribuito a partire dal 2022 e nasce dall’intento di Lesley Gracie di esprimere i piaceri sensoriali della costa scozzese attraverso un gin. Neptunia è infuso con un’interessante miscela di botanical marini raccolti sul posto e ha un notevole palato agrumato.
Anche in questo caso, la lista dei botanical aggiunti al blend di base non è nota, ma al naso sono sicuramente presenti l’alga marina e il timo selvatico. Si avvertono sfumature erbacee e floreali, tra cui un pizzico di camomilla e ginepro, ma prevale l’aroma di alga con note saline. Gli agrumi sono sorprendentemente prominenti al palato, dove tornano ad avvertirsi il ginepro e l’alga.
Sul finale è abbastanza secco, vagamente salino e sicuramente più caldo dell’Hendrick’s originale. In definitiva, Neptunia è la risposta di Hendrick’s ai gin mediterranei, attualmente molto in voga. Nel complesso, i fan dell’Hendrick’s troveranno che Neptunia non si distacchi troppo dalla linea originale, infatti è più vicino al classico Hendrick’s rispetto a Midsummer Solstice o Lunar.
Sul retro della bottiglia si raccomanda di berlo in un gin and soda, che infatti si rivela un ottimo abbinamento perché il Neptunia si sposa molto bene con le acque gassate. Tuttavia risulta un gin impegnativo da mischiare in cocktail più complessi, per via del suo carattere salino e molto erbaceo sul finale.