Come scegliere l’etilometro
Mettersi alla guida dopo aver bevuto alcol è sempre una pessima idea perché, anche se assunto in piccole quantità, l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche rischia di rallentare i riflessi, ridurre il campo visivo e alterare il sistema nervoso. Per tutti questi motivi la guida in stato di ebbrezza è un reato punibile con sanzioni di diverso grado che vengono assegnate in base al tasso alcolemico (alcolemia) riscontrato nel sangue del conducente.
La legge italiana consente un limite massimo di alcol nel sangue corrispondente a 0,5 g/l, in base al quale è possibile mettersi al volante o meno. Per aiutare a capire meglio il significato di questo valore, a seguire abbiamo inserito i principali effetti corrispondenti ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nel sangue, così come le relative sanzioni:ALCOLEMIA (G/L) | EFFETTI | SANZIONE |
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0,5 – 0,8 | Riduzione della capacità di individuare oggetti in movimento e della visione laterale, alterazione della reazione a stimoli sonori e visivi | Da 500 a 2000 €, sospensione patente fino a 6 mesi |
0,8 – 1,5 | Comportamenti inadeguati socialmente, problemi nell’articolazione delle parole, perdita di equilibrio, compromissione della vista, vomito | Da 800 a 3200 €, arresto fino a 6 mesi, sospensione patente fino a 1 anno |
> 1,5 | Compromissione grave dello stato psicofisico, comportamenti violenti, forte difficoltà a camminare o a stare in piedi, vomito, allucinazioni, cessazione dei riflessi | Da 1500 a 6000 €, arresto da 6 mesi a 1 anno, sospensione patente da 1 a 2 anni, sequestro preventivo del veicolo |
La domanda che però sorge più spesso è: quanto si può effettivamente bere per non superare il livello massimo consentito?
Capire se il limite è stato superato non è affatto un’impresa facile poiché vanno presi in considerazione innumerevoli fattori, quali l’età, il sesso, il peso, l’assunzione di farmaci o droghe che potrebbero interagire con l’alcol e la quantità di cibo che si è consumata prima di aver bevuto. L’alcolemia è anche influenzata dal grado di idratazione dell’organismo, ragion per cui bere molta acqua in parallelo alle bevande alcoliche è un buon metodo per mantenere basso il tasso alcolemico nel sangue.
Qui sotto abbiamo riportato la tabella ufficiale emanata dal Ministero della Salute per le stime di concentrazione alcolemica del sangue in relazione al tipo di bevanda, al sesso, al peso e alla quantità di cibo ingerita in precedenza. Questo tipo di tabella si trova di frequente in discoteche e bar, ovvero nei luoghi in cui si consumano maggiormente alcolici. Va ricordato e sottollineato, tuttavia, che questi valori sono puramente indicativi e si riferiscono a un’assunzione di alcol relativa agli ultimi 100 minuti.
Fortunatamente esiste uno strumento che può venire in aiuto nelle circostanze sopracitate, che si può portare sempre con sé e che offre un responso immediato e definitivo: l’etilometro. Si tratta di un apparecchio dalle dimensioni molto compatte che si può tenere in auto o usare addirittura come portachiavi. Dal prezzo davvero esiguo, questo dispositivo può rivelarsi un ottimo investimento in grado di risparmiare ansie e brutte sorprese, oltre che salvaguardare la vostra sicurezza al volante e quella di chi vi circonda. In questa guida all’acquisto vedremo le principali caratteristiche tecniche di questi strumenti per aiutarvi a scegliere l’etilometro più idoneo alle vostre esigenze.
Come funziona l’etilometro
In passato la misurazione del tasso alcolemico nell’organismo era possibile solo mediante un prelievo ematico. Successivamente sono stati sviluppati degli apparecchi in grado di rilevare la concentrazione di alcol nel sangue anche attraverso l’aria espirata. L’etanolo, infatti, viene assorbito dallo stomaco molto rapidamente, ma una piccola percentuale (circa il 10 %) viene eliminata con il sudore, le urine e l’aria che viene espirata.
Quando si pensa ai test dell’alcol vengono probabilmente in mente gli etilometri chimici, che consistono in una fiala contenente un composto chimico che reagisce con l’etanolo presente nell’aria espirata, raccolta grazie a un palloncino collegato alla fiala.
Al giorno d’oggi, tuttavia, la maggior parte degli etilometri in commercio è elettronica (o digitale), ovvero utilizza dei sensori di gas per misurare la quantità di etanolo presente nell’aria emessa.
Per far sì che i risultati siano i più accurati possibili, inoltre, è consigliabile non assumere alcol né fumare negli ultimi 15 minuti prima del test. Queste sostanze possono, infatti, sostare nel cavo orale e quindi falsare la rilevazione.
Nonostante esistano molte leggende su come accelerare l’assorbimento dell’alcol, non esiste alcun metodo per “truccare” gli etilometri. Se il tasso alcolemico registrato è al di sopra di quello consentito, l’unica soluzione è aspettare fino a che non scenda al livello consentito o, ancora meglio, delegare la guida a qualcuno che non abbia bevuto.
Livello di precisione
I sensori degli etilometri attualmente in commercio utilizzano principalmente quattro tecnologie, suddividendosi così in sensori a combustione catalitica, a semiconduttore, elettrochimici e a infrarossi. In questa guida all’acquisto abbiamo deciso di non considerare i sensori a infrarossi perché, essendo tanto sofisticati, possono arrivare a costare migliaia di Euro, per cui vengono utilizzati solamente dalle forze dell’ordine e dalle strutture sanitarie specializzate.
La differenza principale tra le varie tipologie risiede nel grado di precisione offerto dal tipo di sensore. Per capire il livello di accuratezza di un etilometro bisogna dunque controllare il margine di errore, espresso solitamente in % su 0,50 g/l. Prima di addentrarci nella classificazione dei margini di errore, è bene precisare che questa percentuale è in rapporto al punto di calibrazione, ovvero aumenta con l’aumentare del punto di misura. In questo modo, un etilometro con precisione +/- 10% a 0,50 g/l avrà un errore di +/- 20% a 1,00 g/l.
Qui di seguito abbiamo riportato le principali caratteristiche tecniche dei sensori esistenti in ordine crescente di grado di precisione.
Sensori a combustione catalitica
Detti anche “hot wire” (cavo caldo), questi sensori si trovano negli apparecchi più economici, i quali si presentano spesso sotto forma di piccoli gadget o portachiavi. Lo scarto di errore può superare il +/- 30%.
Sensori a semiconduttore
Questa tecnologia viene impiegata nei dispositivi di fascia economica pensati per uso personale. Siccome questi sensori sono ideati per la rilevazione di gas generici, potrebbero essere influenzati da altre componenti chimiche. Per questo motivo lo scarto di errore si aggira intorno al +/- 15%.
Sensori a semiconduttore specifico
Essendo questa tecnologia ideata appositamente per reagire con l’alcol, il margine di errore per questi sensori è più basso, pari a circa +/- 10%.
Sensori elettrochimici
Questa tecnologia è utilizzata negli apparecchi professionali impiegati dalle forze dell’ordine. Gli etilometri appartenenti a questa categoria hanno quindi un costo molto più elevato e presentano uno scarto di errore di +/- 4%. Se al platino, il margine di errore può essere ancora più esiguo.
È importante segnalare che non tutti gli etilometri sono tarati sulla stessa unità di misura, ad esempio alcuni utilizzano ‰BAC, altri %BAC oppure mg/l, in base al Paese in cui sono stati prodotti. Se non è possibile scegliere l’unità di misura che viene usata in Italia (g/l), consigliamo di optare per ‰BAC, in quanto i valori si equivalgono. Per essere più chiari, a 0,5 g/l equivalgono 0,5 ‰BAC.Bisogna inoltre considerare che non sempre è facile reperire le informazioni sul grado di precisione di un etilometro, proprio perché, come abbiamo appena spiegato, i margini di errore possono essere espressi con diverse unità di misura. In generale, comunque, vale la regola che più basso è il margine di errore, più alto è il prezzo dell’etilometro.
Longevità e praticità di utilizzo
Oltre al grado di precisione, un altro aspetto da prendere in considerazione è sicuramente il numero totale di test che è possibile effettuare con un determinato etilometro. Mentre i sensori elettrochimici hanno bisogno di essere ricalibrati solamente dopo circa 1.000 test o una volta all’anno, gli altri tipi di sensore sopra elencati si esauriscono e vanno quindi sostituiti quando possibile, altrimenti sarà necessario comprare direttamente un nuovo etilometro. I modelli più economici smettono di funzionare correttamente dopo solo 10 test, mentre i migliori modelli arrivano anche a 700 test in totale.
Per quanto riguarda l’alimentazione, questi apparecchi funzionano solitamente con le pile stilo, quindi non dovrete preoccuparvi di ricaricarli o di non poter utilizzare lo strumento nel momento del bisogno in quanto scarico. Segnaliamo tuttavia che non tutti gli etilometri includono le batterie nella confezione, quindi è bene informarsi prima dell’acquisto.Infine, un’ulteriore caratteristica a cui prestare attenzione è se vengano forniti boccagli aggiuntivi in dotazione. Se così fosse, potrete essere sicuri che venga mantenuto un certo livello di igiene e che lo stesso etilometro possa essere usato da più di una persona nell’arco della stessa serata.
Struttura
Gli etilometri digitali che si possono trovare sul mercato sono degli apparecchi portatili dalle dimensioni molto compatte.
Per quanto un minore ingombro possa tradursi in una maggiore maneggevolezza e portabilità, gli etilometri molto compatti delle misure di un portachiavi sono spesso piuttosto inaffidabili. La soluzione migliore è scegliere un modello di dimensioni tascabili, che sia quindi facile da trasportare o riporre nel vano portaoggetti dell’automobile.
Per quanto riguarda i pulsanti, questi strumenti sono davvero essenziali in quanto pensati per essere utilizzati nel modo più intuitivo e veloce possibile. Proprio per questa ragione l’etilometro ha di solito solo un pulsante, posto al di sotto dello schermo su cui vengono mostrati i risultati.
Funzioni
Essendo un dispositivo elettronico, l’etilometro può offrire alcune funzioni aggiuntive oltre alla semplice rilevazione del tasso alcolemico nel sangue. Elenchiamo di seguito le principali funzioni che si possono trovare in questo tipo di strumenti:
- Impostazione dell’unità di misura: alcuni etilometri permettono di scegliere l’unità di misura;
- Funzione di allarme: un segnale vi indicherà quando il livello massimo consentito di alcol nel sangue venga raggiunto. L’allarme può essere visivo e/o acustico;
- Funzione memoria: i modelli più recenti permettono di memorizzare gli ultimi valori registrati, in modo tale da poter operare dei confronti o monitorare il proprio stato fisico nel tempo;
- Spegnimento automatico: l’apparecchio si spegnerà automaticamente dopo qualche minuto di inutilizzo, così da evitare di consumare inutilmente le batterie.
Connessione allo smartphone
Gli etilometri più all’avanguardia possono essere connessi allo smartphone in modo da visualizzare i valori direttamente sullo schermo di quest’ultimo. Scaricando un’apposita app si potrà usufruire di tutta una serie di funzionalità che offriranno una panoramica più completa e permetteranno di organizzare il resto della serata al meglio. Inserendo i dati personali relativi al peso, al sesso e all’età, così come quelli relativi a cosa e quanto si è bevuto, l’applicazione potrà anche dare suggerimenti sui tempi e le modalità di recupero.
Le domande più frequenti sull’etilometro
Quali sono le principali marche di etilometro?
Le marche che producono etilometri sono numerose e solitamente specializzate in una tipologia piuttosto che in un’altra. Come abbiamo già accennato in precedenza, noi consigliamo ovviamente di acquistare modelli che offrano la maggior affidabilità possibile, così da poter trascorrere serate tranquille e senza il pensiero del tasso alcolemico. Ecco perché noi raccomandiamo di affidarsi a brand più conosciuti anche quando leggermente più costosi di altri. Tra questi citiamo Ace, BACKtrack, Winload e BLO.
Quanto costa l’etilometro?
Il costo dell’etilometro dipende da numerosi fattori, i pricipali dei quali sono il tipo di sensore, che ne determina l’affidabilità in termini di margine di errore, le dimensioni e il numero di funzioni accessorie. Ecco i costi medi di alcune tipologie di etilometro, riprendendo la differenziazione in base al tipo di sensore:
- Sensore a combustione catalitica: questi hanno in media un costo variabile da 6 € per i portachiavi più piccoli a circa 10 € massimo;
- Sensore a semiconduttore: il costo varia da circa 8 € per i modelli più economici a 80 € per i modelli più avanzati e con un sensore a semiconduttore specifico;
- Sensore elettrochimico: sono i più cari e il loro costo va da un minimo di 80 € per i modelli più semplici, comunque molto validi, fino a oltre 500 € per i più avanzati che consentono anche, grazie a un sistema stampante integrato, di produrre una stampa con tutti i dati e i risultati ottenuti.