I fattori decisivi per la scelta dell’etichettatrice
Quale tipo di etichettatrice scegliere?
Le etichettatrici sono strumenti che permettono di realizzare in modo semplice e rapido delle etichette adesive utili per svariati scopi. Particolarmente diffuse per uso lavorativo più che domestico, questi dispositivi possono presentare due tipologie di design differenti, adatte a scopi ed esigenze diverse:
- Palmari: questo tipo di etichettatrici, come si può intuire dal nome, è di dimensioni molto ridotte, può essere facilmente trasportato e quindi utilizzato in mobilità. Può presentare un display, talvolta touchscreen, ed è generalmente dotato di una tastiera che permette di redigere il testo delle etichette da stampare, personalizzando anche alcuni dettagli aggiuntivi come lo stile e la formattazione dei caratteri (grassetto, corsivo, verticale, sottolineato, ecc). Ovviamente le dimensioni delle etichette sono solitamente limitate, con una larghezza massima di 1,2 cm: si tratta dunque di uno strumento adatto a semplici catalogazioni o alla prezzatura di prodotti. Per quanto riguarda l’alimentazione, infine, sono di norma necessarie diverse pile alcaline (fino a 6), il che può comportare un costo aggiuntivo;
- Desktop: a differenza delle palmari, queste etichettatrici richiedono una postazione stabile e non possono essere trasportate facilmente. Grazie a dimensioni più ingombranti e a un peso che generalmente supera 1 kg, infatti, sono più adatte a uffici che devono gestire grandi volumi di corrispondenza o spedizioni e necessitano di un dispositivo fisso che possa stampare grandi quantità di etichette in breve tempo. Queste possono arrivare a dimensioni decisamente superiori, con una larghezza che può anche raggiungere i 6,2 cm, e possono anche essere utilizzate per la realizzazione di adesivi contenenti non solo testo, ma anche immagini. A differenza delle palmari, tuttavia, necessitano di un software e un dispositivo esterno per la creazione delle etichette, che dunque non possono essere realizzate automaticamente con il solo utilizzo dell’etichettatrice stessa.
In questo caso l’alimentazione può avvenire o direttamente tramite cavo, oppure attraverso l’uso di una batteria agli ioni di litio ricaricabile, che però è presente soprattutto nei modelli di fascia più alta.
Tecnologia
Come abbiamo anticipato, le etichettatrici sono dispositivi particolarmente utili per chi gestisce una piccola o media impresa, perché permettono di catalogare o prezzare prodotti con maggiore precisione, di effettuare spedizioni con più chiarezza o di realizzare segnali adesivi utili per il personale e i clienti. La stragrande maggioranza delle etichettatrici, sia palmari che desktop, si basa su due tipi di tecnologia che permettono di evitare l’utilizzo di inchiostro, assicurando una maggiore efficienza e una grande semplicità d’uso. Ciascuna di queste tecnologie presenta caratteristiche differenti, con vantaggi e svantaggi che vanno analizzati prima di procedere all’acquisto. Vediamole nel dettaglio.
Stampa termica diretta
La stampa termica diretta sfrutta dei nastri costituiti da un materiale sensibile al calore, che viene emanato da una testina posta all’interno dell’etichettatrice causando un cambiamento di colore della carta stessa e permettendo così la realizzazione dell’immagine che si intende stampare. Questa tecnologia è utilizzata soprattutto dai modelli desktop, e offre una durata della testina mediamente molto inferiore (dal 25 al 50% in meno) rispetto a quella garantita dalla stampa a trasferimento termico. Nonostante questa componente deteriorabile possa essere sostituita, non richiedendo dunque l’acquisto di una nuova stampante, va notato che il suo costo può raggiungere anche il 30% del valore dell’etichettatrice stessa e non rappresenta dunque un investimento di poco conto.
Quando si utilizza la stampa termica diretta, inoltre, va anche considerato il tipo di carta termica che si vuole utilizzare.
- Non protetta: è la soluzione più economica, ideale per etichette che non devono durare per più di un paio di mesi. Può essere utilizzata, per esempio, per spedizioni rapide, o per la catalogazione temporanea di documenti;
- Protetta: più costosa, offre una durata che può superare i sei mesi. È dunque più indicata per etichette che devono rimanere leggibili per lunghi periodi;
- Sintetica: anche se è la soluzione più dispendiosa in assoluto, assicura un’ottima resistenza all’acqua ed è dunque molto indicata per spedizioni aeree o, in generale, di una certa importanza.
Va comunque ricordato che la carta termica, in generale, non deve essere esposta al sole per lunghi periodi, perché ciò renderebbe illeggibile il contenuto di qualunque etichetta stampata su questo materiale.
Stampa a trasferimento termico
La stampa a trasferimento termico è un procedimento più complesso, utilizzato spesso in modelli di fascia medio-alta, nonostante sia popolare anche tra le etichettatrici palmari. In questo caso viene utilizzato un nastro carbongrafico, che viene comunemente chiamato “ribbon” oppure “nastro inchiostrato“, alloggiato all’interno della stampante, il quale trasferisce l’inchiostro sulle etichette. L’uso del ribbon garantisce una durata maggiore della testina, dato che aiuta a proteggerla da polvere e altri agenti esterni che possono causarne un rapido deterioramento. È inoltre possibile utilizzare vari materiali come supporto per la stampa, realizzando così etichette resistenti alla luce solare, all’acqua e ad altri potenziali danni.
Caratteristiche della stampa
A seconda della fascia di prezzo, del design e della tecnologia di costruzione, un’etichettatrice può offrire diverse caratteristiche di stampa, importanti da considerare in relazione alle proprie esigenze.
Risoluzione
La risoluzione di stampa, come vale per qualunque altra stampante, viene misurata in DPI (Dots Per Inch, ovvero “punti per pollice”), oppure PPI (Pixel Per Inch, “pixel per pollice”). Questa unità di misura indica quanti punti o pixel sono contenuti in una linea lunga un pollice, che corrisponde a 2,54 cm. In sostanza sta a indicare quanto è alta la definizione, e dunque la precisione, della stampa stessa. Oggi i modelli di fascia medio-alta, soprattutto desktop, possono arrivare a una risoluzione di 300 x 300 oppure 300 x 600 DPI, mentre se si dovesse optare per un’etichettatrice palmare più economica difficilmente si potrebbero superare i 180 x 180 DPI. Ovviamente bisogna anche considerare le dimensioni finali dell’etichetta: una bassa risoluzione sarà infatti molto più evidente se questa avrà misure più ampie, mentre si noterà decisamente meno su un piccolo adesivo.
Dimensioni delle etichette
Come abbiamo anticipato, le dimensioni delle etichette dipendono in una certa misura dal design della stampante. I modelli palmari, infatti, sono in grado di supportare una larghezza che di solito oscilla tra 1,2 e 1,9 cm, mentre un’etichettatrice desktop può superare i 6 cm. L’altezza rappresenta invece un valore molto più flessibile, e dipende dal tipo di carta utilizzata: per lo più vengono sfruttati nastri suddivisi in misure standard predefinite, che permettono una maggiore precisione rispetto a un taglio effettuato direttamente dalla taglierina spesso incorporata nella stampante.
In generale, dunque, è consigliabile utilizzare questo tipo di dispositivo solo se non si necessita di una stampa di grandi dimensioni, talvolta necessaria anche per alcuni tipi di spedizione in cui devono essere presenti più codici a barre o una serie di dettagli particolarmente variegata.
Velocità di stampa
La velocità di stampa è un fattore particolarmente importante per chi gestisce quotidianamente un gran numero di spedizioni o di documentazioni da archiviare, e può essere misurata sia in numero di etichette al minuto, sia in millimetri al secondo, un metodo più accurato data l’altezza variabile del materiale stampato. In questo caso più che la fascia di prezzo del prodotto è la complessità della stampa a incidere in modo significativo sul risultato finale: sia modelli palmari economici che desktop al top di gamma possono infatti raggiungere una velocità di circa 6 mm al secondo, che però in un caso risulta in una semplice stringa di testo in bianco e nero, mentre nell’altro può invece includere svariati altri elementi, tra cui immagini a colori.
Colori o bianco e nero
La possibilità di stampare o meno a colori è un particolare relativamente importante nella maggior parte dei casi, ma che potrebbe essere una discriminante decisiva per alcuni utenti. Questo dipende in buona parte dalla tecnologia di stampa e dal tipo di carta utilizzato. Normalmente, infatti, solo la stampa a trasferimento termico è in grado di garantire un risultato a colori, mentre con la tecnologia termica diretta si possono di solito stampare etichette monocromatiche. Sono tuttavia presenti alcuni modelli sul mercato che, anche sfruttando carta termica, possono stampare in due colori, generalmente nero e rosso.
Software
Per poter progettare correttamente un’etichetta, la maggior parte dei modelli in commercio offre sia la possibilità di utilizzare un software dedicato, sia di utilizzare file di diverso tipo creati con altri programmi molto popolari tra gli utenti.
- File database: i più popolari sono i file con estensione CSV, XLS (Microsoft Excel), MDB (Microsoft Access). Si tratta di formati molto comuni, in particolare in ambito lavorativo, che da un lato possono essere molto pratici, ma dall’altro devono essere impostati correttamente per evitare di utilizzare misure errate per la stampa;
- File di testo: alcuni modelli permettono anche di utilizzare una selezione rapida da un file di testo, inviandolo direttamente alla stampante. Per lo più questa opzione è compatibile con file DOC (Microsoft Word) oppure con messaggi di posta elettronica gestiti da Outlook;
- File immagine: le etichettatrici di fascia più alta supportano anche la stampa di immagini complesse. I file più comunemente accettati sono GIF, ICO, JPG, PNG e TIFF, tutti molto popolari e semplici da convertire in caso di necessità, anche se talvolta le opzioni sono ancora più estese.
Connettività
Un ultimo fattore da considerare prima dell’acquisto di un’etichettatrice riguarda le possibilità di connessione con altri dispositivi, come per esempio un computer con cui vengono create le etichette. Solo alcuni dei modelli palmari possiedono un’opzione che consenta loro un collegamento via cavo, che talvolta sono anche dotati di connettività wireless (per lo più Bluetooth), che rende la stampa dei propri file piuttosto semplice e rapida.
Per quanto riguarda invece i modelli desktop, è possibile trovare moltissimi prodotti dotati di una porta per cavo USB, facilmente collegabili a qualunque computer. Tra quelli di fascia più alta sono anche presenti modelli che dispongono anche di tecnologia Wi-Fi e Bluetooth, oltre che di una porta Ethernet per connettersi a internet anche via cavo. Queste opzioni possono risultare particolarmente utili in uffici di medie dimensioni, dove l’etichettatrice deve essere utilizzata da più utenti.
I materiali sono importanti?
Gran parte delle etichettatrici in commercio è costruita con materiali plastici e non presenta caratteristiche particolarmente rilevanti sotto questo punto di vista. Ovviamente in modelli di fascia alta è possibile trovare una plastica più robusta e durevole, ma generalmente non consideriamo i materiali un elemento in grado di discriminare in modo significativo la scelta d’acquisto.
Il marchio è importante?
Come vale per la maggior parte dei dispositivi elettronici, anche nel campo delle etichettatrici alcuni marchi si sono distinti nel tempo per la qualità dei propri prodotti. Molte case produttrici sono ben note al grande pubblico per la propria gamma di stampanti, e sono dunque facilmente riconoscibili come marchi di alto livello. Considerando che si tratta di prodotti dotati di meccanismi non sempre elementari, il consiglio è quello di rivolgersi a produttori che hanno dimostrato di avere una buona esperienza e una grande attenzione alla qualità del prodotto finale.
Il prezzo è importante?
Il prezzo può rappresentare una discriminante importante ed è sicuramente legato in una certa misura alla qualità dell’etichettatrice. I dati vanno in questo caso differenziati tra i modelli palmari e i desktop, dato che i primi possono essere acquistati a partire da cifre intorno ai 20 €, per arrivare a un massimo di 130 €, mentre i desktop possono andare dai 40 € fino agli 800 €. Il prezzo è fortemente influenzato dalle caratteristiche di stampa e dal livello di connettività offerto dai singoli prodotti, ed è quindi a completa discrezione dell’utente scegliere quello che è maggiormente in grado di soddisfare le sue specifiche esigenze.
Quali sono le migliori etichettatrici del 2024?
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