I fattori decisivi per la scelta del deumidificatore portatile
Dimensioni ultracompatte, deumidificazione efficace, bassissimi consumi, rumorosità minima e costo all’acquisto molto basso: chi cercasse un deumidificatore portatile potrebbe pensare di aver trovato la gallina dalle uova d’oro. È necessario però essere consapevoli di che cosa si stia acquistando, perché se si hanno attese sproporzionate si va incontro ad una cocente delusione.
Diciamolo subito: un deumidificatore portatile ha un’efficacia di gran lunga inferiore a quella di un normale deumidificatore, dunque chiunque avesse significativi problemi di umidità a casa, quali formazione di muffa o di condensa, non pensi di poterli risolvere acquistando un modello portatile.Ciò doverosamente premesso, specifichiamo anche dove può effettivamente essere efficace un deumidificatore portatile:
- Stanze molto piccole (massimo 15 m²);
- Stanze poco umide (niente muffa né condensa);
- Sgabuzzini, ripostigli, armadi.
L’uso in locali medio-grandi o molto umidi non risulterà utile ad una efficace deumidificazione: per stanze grandi e/o molto umide l’unico apparecchio che può tornare davvero utile è il deumidificatore vero e proprio, con funzionamento a condensazione o ad essiccazione. Se foste in dubbio su che tipo di deumidificatore possa fare al caso vostro, vi invitiamo a leggere la nostra guida dedicata ai migliori deumidificatori per ogni esigenza.
Come funziona un deumidificatore portatile
Come mai un deumidificatore portatile offre prestazioni così diverse rispetto a un deumidificatore normale? Il motivo è presto detto: la tecnologia su cui si basa il funzionamento di questo tipo di deumidificatore è molto diversa rispetto a quella utilizzata da un deumidificatore “full size”, sia esso a condensazione o ad essiccazione.
L’effetto Peltier
Il funzionamento di un deumidificatore portatile si basa sulla fisica, e più precisamente su un effetto termoelettrico chiamato effetto Peltier (dal fisico francese che per primo lo osservò nel XIX sec.).
Il fenomeno osservato da Peltier è quello per cui è possibile convertire l’energia elettrica in un differenziale di temperatura (un altro fisico, Seebeck, osservò anche l’effetto contrario, ovvero la conversione di una differenza di temperatura in energia elettrica), ed è su questo principio che si fonda il funzionamento di un deumidificatore portatile, che infatti può essere chiamato anche deumidificatore termoelettrico o deumidificatore Peltier.Come è composto un deumidificatore portatile
Il cuore del deumidificatore portatile è un modulo di Peltier (vedi foto sopra): due semplicissime piastre di metalli diversi che, attraversate dalla corrente elettrica, si raffreddano (quella posta verso il lato frontale) e si scaldano (quella verso il lato posteriore).
Attaccato alla piastra fredda, sul davanti, si trova un dissipatore (del tutto analogo a quelli utilizzati per il raffreddamento dei processori), ed un altro è attaccato alla piastra calda posteriore. Alle spalle di tutto questo si trova una piccola ventola non dissimile dalle ventole di raffreddamento del nostro computer, con il compito di risucchiare l’aria dall’ambiente verso il radiatore frontale.Come avviene la deumidificazione
L’aria risucchiata dalla ventola lambisce il dissipatore freddo, dove l’umidità si va a condensare per poi gocciolare nella tanica di raccolta sottostante. L’aria deumidificata ritorna nell’ambiente, di solito uscendo dalla parte alta del deumidificatore, mentre il dissipatore posteriore disperde il calore generato dalla piastra calda del modulo di Peltier. È dunque possibile che l’aria esca dal deumidificatore portatile leggermente più calda rispetto all’ingresso, ma si tratta di una differenza sostanzialmente impercettibile (non scalderà l’ambiente).
Come è facile intuire, un deumidificatore portatile è un apparecchio di grande semplicità costruttiva: l’unica parte mobile è infatti il ventolino, che in caso di guasto è anche facile da sostituire con una ventola da PC. Quel che ne consegue, però, è proprio una prestazione deumidificante molto inferiore a quella di un deumidificatore normale. Non solamente la ventola è, in questo caso, parecchio più debole (dunque la portata d’aria è molto più bassa), ma anche la superficie di condensazione è molto ridotta rispetto a un deumidificatore normale.
Deumidificazione giornaliera
I parametri per quantificare e valutare la prestazione di un deumidificatore sono due: la capacità di deumidificazione e la portata d’aria.
Capacità di deumidificazione
La capacità di deumidificazione indica la quantità di acqua che un deumidificatore è in grado di estrarre dall’atmosfera nell’arco di una giornata. Viene espressa in l/24 h ed è solitamente riferita ad un funzionamento ipotetico in ambiente a 30 °C e 80% di umidità.
In un condizionatore “full size” la capacità deumidificante può andare dai 10 agli oltre 35 l/24 h, a seconda del modello e della potenza selezionata: a confronto un condizionatore portatile impallidisce, se consideriamo che nel suo caso la capacità di deumidificazione è compresa di solito tra i 250 e i 750 ml al giorno. Questa abissale differenza basta da sola a spiegare come mai l’utilità di un deumidificatore portatile sia circoscritta ad ambienti molto piccoli e poco umidi.Portata d’aria
Il secondo aspetto determinante per le prestazioni di un deumidificatore è la portata d’aria, ovvero il quantitativo di aria che l’apparecchio è in grado di trattare in un’ora. La portata d’aria si esprime in m³/h e determina la rapidità con cui un deumidificatore è in grado di “asciugare” l’aria nell’ambiente.
Un deumidificatore normale ha una portata d’aria solitamente non inferiore a 100 m³/h, con i migliori modelli che superano anche i 300 m³/h. Di nuovo, il paragone con i deumidificatori portatili è impietoso: in questo caso la portata d’aria va dai 12 ai 50 m³/h, effetto diretto dell’utilizzo di una ventola più piccola per l’aspirazione dell’aria, come abbiamo già accennato.
Capacità serbatoio
Le dimensioni compatte di un deumidificatore portatile hanno una conseguenza diretta anche sulla tanica di raccolta dell’acqua, che è anch’essa di dimensioni minori rispetto a un deumidificatore normale. Se infatti un deumidificatore ha una tanica dai 3 l in su, la schiacciante maggioranza dei deumidificatori portatili ha invece un serbatoio da 500 ml, e anche i modelli migliori non superano mai la soglia dei 2 l.
La capacità del serbatoio è comunque commisurata alla capacità di deumidificazione: anche utilizzando costantemente l’apparecchio, dovremo svuotare la tanica al massimo una volta al giorno. Raramente, infatti, questi modelli offrono l’opzione di scarico continuo, ed è per questo che sono tutti dotati di una funzione di autospegnimento al riempimento della tanica.Indicazione d’uso
Viste le prestazioni modeste che un deumidificatore portatile può offrire, le indicazioni per l’uso sono piuttosto ristrette, come abbiamo già potuto accennare. Non è raro che i produttori indichino la metratura massima dei locali in cui è possibile utilizzare con buon profitto il deumidificatore portatile, e potrete notare che si tratta invariabilmente di locali piccoli: 15, massimo 20 m². Un deumidificatore normale, invece, deumidifica efficacemente e in tempi anche abbastanza rapidi ambienti fino a 50 m².
Se poi il problema dell’umidità è serio, vale a dire che ci sono formazioni di muffa e/o condensa sulle pareti e gli infissi, dobbiamo sapere che il condizionatore portatile da solo non sarà in grado di alleviare il problema, neanche funzionando ininterrottamente: meglio in questi casi davvero investire in un deumidificatore a condensazione o ad essiccazione.Funzioni
La semplicità del deumidificatore portatile si estende anche al ventaglio di funzioni che ha da offrire al suo utilizzatore. Laddove un deumidificatore normale offre infatti diverse velocità di ventilazione e di deumidificazione, spesso una funzione asciugabiancheria, un timer di funzionamento e altre utilità volte ad aumentare il nostro comfort, un modello portatile si presenta molto più “basico”. Vediamone le funzioni:
Autospegnimento
Lo abbiamo già accennato: quasi nessun deumidificatore portatile offre la possibilità di scarico continuo della condensa, per questo tutti i modelli sono dotati della funzione di spegnimento automatico qualora la tanica si riempia completamente. Il riempimento è comunque piuttosto lento, ragion per cui, svuotando il serbatoio una volta al giorno, dovremmo agevolmente evitare lo spegnimento del deumidificatore.
Spia serbatoio pieno
Tutti i modelli dispongono, per lo stesso motivo di cui sopra, di una spia di segnalazione che si accende proprio quando la tanica è piena: in questo modo siamo subito allertati della necessità di svuotare il serbatoio e del motivo per cui il deumidificatore non sta funzionando.
Igrometro
L’igrometro è uno strumento di misurazione che misura la percentuale di umidità nell’atmosfera: i deumidificatori tradizionali ne sono normalmente forniti anche per regolare il proprio funzionamento, ma sui modelli portatili la presenza dell’igrometro, e di conseguenza la possibilità di stabilire un grado di umidità desiderato, è una vera e propria rarità.
Timer
Altra funzione molto diffusa tra i deumidificatori normali, il timer di funzionamento difficilmente si trova su un modello di deumidificatore portatile. Quando è presente, si tratta di un semplice timer di autospegnimento che possiamo programmare a intervalli di un’ora. È dunque da escludere la possibilità di programmare l’accensione e lo spegnimento ad orari prestabiliti.
Altri fattori da tenere a mente per la scelta del deumidificatore portatile
La marca è importante?
Una cosa che noterete cercando un deumidificatore portatile da acquistare è che tra i produttori non figurano i nomi noti non solamente nel campo del trattamento dell’aria, ma dell’elettrodomestico in generale. I grandi brand favoriscono infatti la progettazione, produzione e commercializzazione di deumidificatori normali, a compressione o ad essiccazione, e tendenzialmente lasciano questa fascia di mercato molto bassa aperta ai produttori asiatici. Non è raro addirittura trovare lo stesso identico modello con due o tre nomi e brand diversi. Questo non implica necessariamente che si tratti di prodotti scadenti: la semplicità costruttiva di cui abbiamo parlato fa sì che un deumidificatore possa durare anche molto senza guasti significativi.
I materiali sono importanti?
Come abbiamo potuto vedere, l’unico vero “punto debole” di un deumidificatore portatile è la sua ventola, unica parte mobile dell’apparecchio soggetta a usura e rotture. Questo non vuol dire che non vi siano differenze qualitative ad esempio tra un modulo di Peltier e l’altro, anzi, se acquistiamo un modello economico dobbiamo sapere che i componenti utilizzati sono certamente quelli di minor qualità. Anche al netto di queste considerazioni, però, un deumidificatore portatile può durare davvero a lungo senza incontrare mai problemi di funzionamento.
Inoltre, come abbiamo visto, anche l’eventuale guasto della ventola è facilmente rimediabile acquistando un altro ventolino da computer (solitamente sono ventole da 20 V) e sostituendolo a quello rotto. Con un po’ di manualità e pochi Euro è dunque possibile rimediare da sé all’unico, vero guasto in cui questi apparecchi possano incorrere.
Il prezzo è importante?
Il prezzo di un deumidificatore portatile è significativamente inferiore a quello di un deumidificatore normale, anche quando prendiamo in considerazione i migliori modelli elettrotermici. Tutti i modelli rimangono infatti ampiamente al di sotto dei 100 € e risultano dunque notevolmente più abbordabili rispetto ai loro parenti più grandi, sebbene il rovescio della medaglia sia, come abbiamo detto, un’efficacia molto minore contro l’umidità.
I prezzi indicativi vanno addirittura dagli appena 30 € dei modelli più semplici in assoluto, fino agli 80 € circa di quelli un po’ più sofisticati, con timer, igrometro, una tanica più capiente e una capacità di deumidificazione leggermente migliore.
È evidente che vi siano utilizzi per i quali un deumidificatore portatile sia assolutamente adeguato, più di un deumidificatore normale che anzi risulterebbe sovradimensionato: camerette dei bambini, piccoli bagni, piccoli studi dove si voglia semplicemente allentare la morsa dell’afa sono candidati ideali all’uso di un deumidificatore portatile. Per compiti più impegnativi, come l’asciugatura del bucato o il contrasto a muffa e condensa, è invece assolutamente necessario un deumidificatore tradizionale.