Come scegliere il correttore posturale
Il correttore posturale è un accessorio costituito da fasce elastiche con le caratteristiche molto simili a quelle di un piccolo busto posteriore e ha l’obiettivo di allineare spalle e schiena riportandole nella giusta posizione. Molto spesso infatti le tante ore trascorse a lavorare alla scrivania davanti a un PC o altre posizioni poco convenienti possono portare ad assumere delle posture scorrette che con il passare del tempo diventano vere e proprie abitudini da cui è difficile svincolarsi.
L’aiuto di un correttore posturale quindi può diventare davvero necessario in diverse situazioni, come per esempio per le persone affette da lieve cifosi, ovvero quando si è in presenza di una curvatura della parte superiore della colonna vertebrale, comunemente conosciuta come “gobba”. Ma esistono anche altre tipologie di problemi posturali legati alla schiena come per esempio la lordosi, quando invece la curvatura si ha nei tratti cervicale e lombare; in questi casi bisogna acquistare un correttore posturale completo che comprenda anche la fascia lombare.
È importante tuttavia sapere che un correttore posturale da solo non può fare molto. Si tratta infatti di un sistema che funge da “promemoria” per ricordarsi, una volta tolto, di mantenere la postura corretta. Per questo motivo deve essere accompagnato da una giusta attività fisica e soprattutto dalla volontà e dall’impegno di chi lo indossa ad assumere nuove abitudini posturali.
Se avete già fatto alcune ricerche vi sarete resi subito conto che in commercio sono disponibili innumerevoli modelli tra cui poter scegliere. In questa guida valuteremo ogni aspetto delle diverse tipologie per aiutarvi a scegliere quella più adeguata alle vostre esigenze.
Tipologia
Come abbiamo accennato, sul mercato sarà facile trovare diverse tipologie di correttori posturali, ognuna con delle caratteristiche specifiche per risolvere determinati problemi. In alcuni casi anche i meccanismi attivati sono differenti a seconda che si tratti per esempio di un correttore standard o uno magnetico o elettronico. Vediamo insieme quali sono gli aspetti principali da considerare per ogni categoria e i loro vantaggi o svantaggi.
Standard
Il correttore posturale a gilet è quello che si presenta come un piccolo busto posteriore realizzato con fasce quasi sempre regolabili e che, a seconda del modello, può essere adatto a problemi di spalle, schiena o fascia lombare. Più avanti vedremo come i correttori agiscono su ogni tipo di problema da correggere. In questo caso il sistema meccanico aiuta a tenere le spalle e la schiena dritte grazie al tiraggio di alcune fasce elastiche che riportano appunto la colonna nella giusta posizione.
Correttore posturale magnetico
Altro correttore posturale molto diffuso negli ultimi tempi è quello magnetico che solitamente copre tutta la fascia lombare; al suo interno, in corrispondenza della colonna vertebrale, presenta piccoli magneti che grazie all’emissione di piccole onde sono in grado di rilassare la tensione muscolare e aiutare così la corretta postura. Si tratta di un sistema sicuro e innocuo per la salute, ma è sempre meglio verificare che i materiali utilizzati siano garantiti e certificati.
Maglia posturale
Un correttore posturale come abbiamo visto può avere diverse forme fino a diventare una maglia posturale. Si tratta di una vera e propria t-shirt (o canotta a seconda del modello scelto) elastica che presenta un sostegno nelle zone della fascia lombare, addominale e sulle spalle. Trattandosi di una maglia è molto facile da indossare e anche comoda, ed è in grado di dare il giusto sostegno sia in ufficio che durante gli allenamenti sportivi.
Correttore posturale elettronico
Con lo stesso scopo ma con una struttura totalmente diversa troviamo il correttore posturale elettronico, un vera e propria tecnologia da indossare. Si tratta di un piccolo dispositivo dotato di adesivo per la pelle che una volta settato attraverso il vostro smartphone verrà applicato sulla zona della schiena da correggere: ogni qual volta che si perderà la giusta postura emetterà delle lievi vibrazioni per ricordare di correggerla. Questo tipo di dispositivo però è in grado soltanto di segnalare le curvature in avanti.
Materiali
Il materiale con cui è realizzato un correttore posturale rappresenta forse uno degli aspetti più importanti da prendere in considerazione durante un acquisto di un accessorio di questo tipo. Certamente ne definisce la qualità sia dal punto di vista del comfort che dell’efficacia, poiché alcuni materiali saranno più adatti e altri meno a svolgere determinate azioni. Vediamo insieme quali sono quelli maggiormente utilizzati nella realizzazione dei correttori posturali.
Lycra
Lo spandex o lycra è una fibra elastica molto utilizzata nel settore tessile poiché molto versatile e soprattutto confortevole. I correttori posturali realizzati con questi materiali infatti presentano un’ottima adattabilità al corpo oltre ad essere estremamente resistenti; lo spandex infatti può allungarsi fino a 8 volte la sua lunghezza originale ritornando alla sua condizione iniziale una volta tolta la tensione, senza deformarsi.
Neoprene
Anche il neoprene viene spesso utilizzato nella produzione di correttori posturali. Si tratta di un tessuto anch’esso elastico come lo spandex e che nonostante la sua leggerezza dimostra di avere una fibra molto resistente. Il neoprene inoltre è igroscopico, ovvero capace di assorbire l’umidità ed è piuttosto traspirante, altro fattore decisivo nella scelta di un dispositivo di questa tipologia. Molto spesso i produttori di correttori posturali mescolano fibre elastiche di diversa natura per ottenere il miglior risultato possibile.
Cotone
Il cotone è la fibra certamente più indicata per essere indossata poiché molto traspirante e comoda. Anche i correttori posturali quindi se realizzati in cotone rappresentano una delle scelte più adeguate al loro utilizzo. C’è da dire che non sono molto adatti per assorbire il sudore, quindi sono meno indicati se utilizzati durante esercizio fisico.
Taglia
Anche la scelta della giusta taglia di un correttore posturale è fondamentale durante l’acquisto. Se troppo largo non avrà alcun beneficio sulla colonna, mentre se troppo stretto potrebbe compromettere le articolazioni. Ecco quindi che è indispensabile scegliere quella più adeguata alle proprie caratteristiche fisiche. Le misure principali da considerare sono la propria altezza e la circonferenza dell’addome o del petto; solitamente un modello unisex è regolabile per toraci da 85 a 115 cm. Tenendo conto di queste indicazioni si potrà scegliere la taglia più adeguata. Molti produttori inoltre offrono prodotti specifici per uomo e per donna proprio in virtù delle diversità a livello fisico. In particolare per la donna sono disponibili numerosi modelli di reggiseni posturali.
Tipo di problema
Come abbiamo accennato nella prima parte di questa guida, sono diversi i problemi che un correttore posturale deve risolvere, ecco perché in circolazione sono disponibili tantissimi modelli tra cui scegliere. Vediamo adesso come agisce ogni categoria in base alla condizione fisica da risolvere.
Correttore posturale per le spalle
La curvatura delle spalle è forse quella più diffusa e di conseguenza uno dei problemi principali da correggere. Il correttore posturale per spalle ha lo scopo di ritrarre spalle e scapole permettendo ai muscoli del petto di aprirsi e quindi allungarsi. Si tratta perciò di effetti positivi che partono dalle dalla zona cervicale e si estendono su tutta la parte superiore della colonna.
Correttore posturale per la schiena
Per chi ha bisogno invece di un sostegno maggiore vengono in soccorso alcuni modelli più completi che presentano un’aggiunta. Si tratta di corsetti, bustini o anche maglie posturali necessari per chi oltre ad avere problemi alle spalle abbia l’esigenza di sorreggere maggiormente il resto della schiena fino alla fascia lombare.
Correttore posturale per zona lombare
Per chi invece presenta problemi soltanto nella fascia lombare sono disponibili alcuni sostegni specifici per questa zona della colonna vertebrale. Solitamente si tende a sovraccaricare questa zona con pesi eccessivi dando origine a diversi problemi come la lombosciatalgia. In questi casi consigliamo di consultare un medico specializzato in modo che possa darvi la giusta soluzione, magari accompagnando il tutore con altre terapie.
Altre caratteristiche
Un correttore posturale come abbiamo potuto osservare presenta molte caratteristiche quasi tutte determinanti per arrivare a una scelta finale. Non da meno sono quelle che vi suggeriamo di considerare qui di seguito in vista di un eventuale acquisto.
Chiusura del correttore posturale
Un aspetto da tener bene a mente durante la scelta di un correttore posturale è il tipo di chiusura dalla quale dipenderà anche la sua adattabilità. È importante che le fibbie e le chiusure siano ben robuste poiché dovranno resistere anche ai movimenti più energici del corpo. Meglio scegliere cinghie imbottite per ottenere un maggiore comfort durante l’utilizzo, così da non creare leggere abrasioni o rossori sulla pelle. Come accennato è importante che il correttore sia adattabile o regolabile e che quindi si adatti a ogni corpo creando la giusta tensione. Consigliamo quindi di evitare modelli fissi.
Dispositivo medico CE
Un correttore posturale, andando ad agire direttamente sulla colonna vertebrale, deve essere utilizzato con cautela e soprattutto deve essere scelto con molta attenzione. In commercio sono disponibili modelli certificati come dispositivi medici classe 1 CE, quindi approvati dalla Comunità Europea secondo le norme vigenti. Questa caratteristica è facilmente riscontrabile sulla confezione del prodotto tra le sue specifiche.
Le domande più frequenti sul correttore posturale
Quanto costa un correttore posturale?
A seconda del modello, della marca e dei materiali impiegati nella realizzazione, un correttore posturale può avere diversi prezzi. Il più economico ha un costo di circa 10 €, in questi casi però il nostro consiglio è di verificare attentamente certificazioni e materiali utilizzati per la produzione. Sono poi disponibili altre categorie appartenenti a una fascia media i cui prezzi oscillano tra i 16 € e i 25 €, molti dei quali riconosciuti dalla CE come dispositivi medici. Infine sul mercato è possibile trovare altri modelli più elaborati indicati per spalle e schiena con un costo che può raggiungere anche i 40 €.
Quali sono le migliori marche di correttori posturali?
Tra le marche che si sono specializzate maggiormente nella vendita di correttori posturali troviamo Athlitis, Vokka e Isermeo. Certamente si tratta di brand che grazie all’esperienza maturata sul campo sono in grado ogni volta di offrire prodotti sempre più aggiornati e con le tecnologie più innovative. Il nostro consiglio è quello di verificare la qualità dei materiali impiegati e la presenza di certificazioni ufficiali riconosciute dalla CE.
Come usare il correttore posturale?
Prima di spiegare nei dettagli passo dopo passo come indossare e quindi utilizzare correttamente un accessorio di questo tipo è importante sottolineare che in caso di dolori persistenti alla schiena o condizioni serie è meglio evitare il fai da te e consultare uno specialista che sappia indicarvi la giusta soluzione. Per casi lievi invece il correttore posturale può essere il perfetto alleato ma deve essere utilizzato nel modo corretto, rispettando alcuni requisiti:
- Volontà: la prima cosa da tener presente durante l’utilizzo di un correttore posturale è che da solo non potrà fare granché ma avrà bisogno di tutto il vostro impegno e forza di volontà nel cambiare le cattive abitudini posturali;
- Indossarlo correttamente: altro step fondamentale è quello di indossare il vostro correttore in maniera corretta stringendo opportunamente dove richiesto, in modo da creare la giusta tensione. Un correttore posturale si indossa come uno zainetto avendo poi la premura di stringere le due stringhe in perfetta simmetria;
- Posizione eretta: prima della stretta finale è importante assumere la posizione corretta sia delle spalle che della schiena;
- Bloccare il correttore: una volta raggiunta la tensione giusta è il momento di bloccare i tiranti, evitando di stringere troppo, sia per non bloccare la circolazione del sangue sia per evitare abrasioni sulla pelle;
- Durata: un correttore per la postura inizialmente può essere applicato per pochi minuti al giorno, circa 15, per poi incrementare mano a mano che ci si abitua, fino a un massimo di 2 ore;
- Dove indossarlo: un dispositivo posturale può essere indossato sia sotto che sopra i vestiti a seconda del modello scelto e può essere utilizzato in ufficio, nel tempo libero o durante allenamenti sportivi;
- Lavaggio: quasi tutti i correttori posturali possono essere lavati facilmente in lavatrice ed è opportuno verificare questa caratteristiche sulle specifiche riportate sulla confezione del prodotto.