I fattori decisivi per la scelta di una console DJ
1. Struttura
Negli ultimi anni quello del missaggio non è più un mondo riservato solo ai veri professionisti, perché anche gli amatori possono raggiungere un buon livello grazie alla varietà di console DJ in ogni fascia di prezzo disponibili sul mercato. Prima di procedere all’acquisto di una console, tuttavia, è molto importante informarsi accuratamente su alcune sue caratteristiche, che possono renderla più o meno adatta alle esigenze e allo stile di ogni singolo aspirante DJ.
Tipologia
La prima caratteristica da valutare quando si è alla ricerca di una console DJ è la tipologia a cui questa appartiene. La distinzione principale che si può fare in questo campo vede due categorie contrapposte:
- Analogica: una console analogica è spesso preferita dai DJ più esperti, ma non dagli amatori che sono appena agli inizi della loro carriera. Questa prevede infatti l’uso di un controller centrale ai cui lati vanno collegati due piatti (anche chiamati decks) che permettono di leggere i vinili. Questo tipo di impianto è sicuramente più complesso da gestire e richiede una buona dose di esperienza per evitare di danneggiare i dischi utilizzati. Inoltre i prezzi di queste apparecchiature sono normalmente più elevati rispetto alle alternative digitali;
- Digitale: le console digitali hanno conosciuto una grande diffusione sia per i prezzi più contenuti e accessibili rispetto ai modelli analogici, sia per la relativa facilità di apprendimento, in particolare se comparate ai modelli pensati per i veri professionisti. Spesso, infatti, gli aspiranti DJ iniziano a prendere familiarità con la console utilizzando un modello digitale per poi passare a una versione analogica. Si possono trovare dispositivi che permettono sia di leggere CD, normalmente mp3, che di riprodurre le tracce musicali salvate nel proprio computer attraverso un semplice collegamento via USB. Anche in questo caso la console presenta due piatti o jog wheels, che simulano un vero e proprio giradischi, anche se di dimensioni inferiori, così che il DJ possa controllare la riproduzione musicale manualmente.
Dimensioni e peso
Un ulteriore aspetto da considerare quando si valuta la struttura di una console DJ riguarda, in generale, la facilità di trasporto, ovvero le sue dimensioni totali e il suo peso. A meno che non ci si voglia semplicemente divertire nella propria stanza, infatti, poter trasportare il proprio equipaggiamento da DJ senza difficoltà è fondamentale per potersi esibire in serate e feste con gli amici.
Il mercato offre in questo senso una grandissima varietà di alternative, e in una certa misura le caratteristiche strutturali di una console dipendo anche dalla tipologia a cui appartiene. Spesso le console analogiche richiedono uno spazio molto ampio, arrivando anche a circa un metro di lunghezza e 50 cm di profondità, con un peso che può addirittura superare i 10 kg. Al contrario, i modelli digitali possono avere dimensioni inferiori a quelle di un computer portatile, con un peso anche inferiore a 1 kg. Se queste ultime, dunque, possono essere trasportate senza difficoltà anche in un normalissimo zaino, le console analogiche richiedono una serie di accessori che permettono di utilizzarle in mobilità senza danneggiarle. Approfondiremo questo aspetto in un paragrafo successivo.Connessioni
Un ultimo aspetto riguardante la struttura di una console DJ è legato al numero e al tipo di porte di cui dispone, da cui dipendono le connessioni che è possibile stabilire con dispositivi esterni. Se nei modelli digitali queste si possono limitare a una presa USB, che talvolta serve anche ad alimentare la console stessa, in quelli analogici sono solitamente presenti anche altri tipi di porte, sia ingressi che uscite:
- Phono/line in: l’ingresso Phono è preamplificata e può essere utilizzata per connettere i piatti, ovvero i giradischi. Nei modelli migliori se ne possono trovare più di una;
- CD/line in: permette di collegare un lettore CD esterno;
- Line in: può essere utilizzata per connettere dispositivi audio esterni che non necessitano di una preamplificazione;
- MIC in: necessaria per chi volesse collegare microfoni esterni, generalmente se ne trova solo una per console;
- XLR: o connettore Cannon, è un’uscita normalmente utilizzata per linee audio bilanciate, ovvero connessioni che permettono il trasporto sia di segnali analogici che digitali. Solitamente presenta un livello di disturbo e interferenza molto inferiore rispetto alle linee non bilanciate, e viene utilizzato per dispositivi audio professionali di fascia alta;
- Booth: l’uscita booth viene utilizzata quasi esclusivamente nel mondo dei DJ. Permette di utilizzare altoparlanti o amplificatori esterni non solo posizionati sulla pista da ballo o, in generale, nel locale in cui ci si esibisce, ma anche nello stand del DJ. Questo permette un maggiore controllo dell’ambiente in cui un DJ lavora, evitando di mantenere un volume eccessivamente alto. È utile unicamente per chi lavora in discoteche o club molto grandi, mentre in locali più piccoli non è di solito necessario;
- Phone out: può essere un’uscita jack o mini-jack, va utilizzata per connettere delle cuffie;
- USB: nelle console analogiche è solitamente di tipo B, diverse dunque da quelle più diffuse attualmente. Può essere utilizzata per connettersi a un computer o ad altri dispositivi compatibili.
2. Controlli
Il secondo fattore da considerare prima dell’acquisto di una console DJ riguarda i controlli di cui questa dispone. Per poter eseguire un missaggio di alto livello e permettere al DJ stesso di liberare al massimo la propria creatività, è infatti necessario che sia possibile applicare particolari effetti, controllare con precisione la riproduzione delle tracce musicali e integrare sample (o campioni) dalla propria libreria.
Sezioni di una console DJ
In generale, in una console si possono distinguere quattro sezioni principali:
- Lettori o piatti: può essere rappresentata dai giradischi nei modelli che supportano il vinile, oppure da piatti che riproducono la forma di un disco e permettono di controllare manualmente vari effetti di missaggio. Occupa normalmente le due sezioni laterali, dove vanno posizionati i CD o la loro riproduzione viene comunque simulata da una traccia digitale;
- Loop: di solito si trova vicino al player e permette di controllare il loop, ovvero la riproduzione ciclica delle tracce attualmente selezionate;
- Mixer: si tratta della sezione centrale dove sono presenti la maggior parte dei controlli;
- Fx: può essere integrata nel mixer, anche se va considerata una parte a sé stante. Permette di controllare i vari effetti sonori come l’eco, il riverbero, le transizioni, ecc.
Controlli ed effetti
A seconda dello stile e delle esigenze del DJ, ogni console può offrire un set più o meno nutrito di comandi ed effetti. Ricordiamo qui di seguito quelli fondamentali:
- Equalizzatore: permette di controllare le varie frequenze che compongono il segnale audio, correggendone il timbro o permettendo di realizzare suoni completamente nuovi. Di solito sono presenti controlli separati per le frequenze basse, medie e alte;
- Pitch: indica la tonalità di un brano e generalmente una console DJ permette di modificarla. Questo è essenziale per rendere omogenea l’armonia dei brani in esecuzione, così che i mix realizzati risultino piacevoli all’ascolto;
- Loop manuale e automatico: come abbiamo sottolineato, il loop indica la ripetizione ciclica di una o più battute. Una console DJ dovrebbe sempre offrire la possibilità di utilizzare questa funzione sia manualmente che automaticamente, rendendo possibile riprodurre da 1 a 32 battute.
3. Software
Considerando l’importanza sempre maggiore che riveste la possibilità di una gestione digitale della propria musica, non sorprende che uno dei fattori principali da valutare quando si acquista una console DJ è legata a quali software sono compatibili con il dispositivo selezionato. Esistono moltissime soluzioni, di cui molte gratuite, sia per WIndows che per Mac OS, ma i più importanti e completi sono i seguenti:
- Traktor Pro: la prima versione di questo software sviluppato dalla Native Instruments risale al 2000, e da allora è diventato uno dei più diffusi in assoluto. Viene apprezzato soprattutto dai professionisti, ma è anche un ottimo strumento per chi vuole imparare a mixare ad alto livello. Offre moltissimi effetti, un alto livello di precisione e un uso intelligente della RAM, un aspetto fondamentale per evitare interruzioni durante la riproduzione. È estremamente flessibile e offre la compatibilità con praticamente qualunque console, grazie alla possibilità di mapparne completamente i controlli;
- Serato DJ: molto amato dai professionisti che lavorano soprattutto in locali di alto livello, anche con il vinile, è compatibile con molti modelli di console. Offre una risposta ai comandi praticamente immediata, oltre ovviamente a una serie molto ampia di effetti e controlli diversi. Oltre a una versione Pro completa, è anche disponibile quella Lite, gratuita e ideale per chi è agli inizi;
- Virtual DJ: una delle soluzioni più costose in assoluto, è anche in grado di offrire una flessibilità quasi unica, potendo sostenere un mix fino a 99 tracce in contemporanea. Dispone di moltissime opzioni pensate soprattutto per i professionisti, e per chi non fosse sicuro della spesa sono anche disponibili abbonamenti mensili che ne permettono un test approfondito prima di un eventuale acquisto;
- Rekordbox DJ: software proprietario della Pioneer, offre ovviamente la massima compatibilità con tutti i prodotti di questa casa. Nuove funzioni vengono aggiunte costantemente e sono disponibili varie opzioni d’acquisto, tra cui anche un abbonamento mensile;
- Ableton Live: anche se non è nato propriamente come software per DJ, e tutt’ora presenta caratteristiche diverse dalla maggior parte delle altre soluzioni in commercio, va comunque menzionato vista la sua grande popolarità. È infatti uno degli strumenti preferiti da chi produce la propria musica, una tendenza molto diffusa tra i DJ.
4. Scheda audio
La presenza di una scheda audio integrata all’interno di una console DJ è un elemento di grande importanza, in particolare per chi utilizza spesso una connessione con il proprio computer. Poter utilizzare una scheda audio esterna al computer stesso, infatti, ha diversi vantaggi:
- Qualità del suono: utilizzare una scheda audio dedicata significa migliorare sensibilmente la qualità della riproduzione, potendone scegliere le specifiche con consapevolezza e seguendo le proprie specifiche esigenze;
- Compatibilità: un aspetto importante soprattutto per chi utilizza la console collegandola al proprio computer riguarda li carico di lavoro a cui si sottopone la CPU, ovvero il processore del computer stesso, ogni volta che lo si utilizza per il missaggio. Molti modelli meno recenti, infatti, possono essere pesantemente rallentati dai software per DJ, sempre più ricchi di funzioni e di opzioni che richiedono un grande sforzo da parte del computer. Utilizzare una scheda audio integrata nella console permette di risparmiare al processore una notevole mole di lavoro, rendendo il funzionamento del computer più snello e permettendo così all’utente di utilizzare anche modelli meno recenti, con componenti non di ultima generazione.
È dunque consigliabile valutare con attenzione se una console DJ è dotata di una propria scheda audio, solitamente pensate per migliorare al massimo le prestazioni della console stessa e per assicurare un’esibizione di alto livello, ed eventualmente quali caratteristiche questa possieda. Per avere informazioni più dettagliate in merito consigliamo di consultare qui la nostra pagina in proposito.
Altri fattori decisivi per la scelta della console DJ
Il prezzo è importante?
Il prezzo di una console DJ ha ovviamente una certa correlazione con la qualità dei materiali, il numero di comandi e funzioni disponibili e la quantità di connessioni possibili. È comunque fortemente sconsigliato acquistare una console di fascia alta se non si ha già una buona esperienza con questi dispositivi, dato che possono risultare molto complessi da utilizzare e portare così a una certa frustrazione. Conviene dunque partire da un modello economico, fino ai 150 € circa, per poi passare a uno di fascia media, fino ai 500 € e solo quando si è davvero esperti cercare un modello di fascia alta, il cui prezzo può anche raggiungere diverse migliaia di Euro.
La marca è importante?
Anche se è facile trovare sul mercato prodotti economici di marche sconosciute, quando si tratta di dispositivi audio è consigliabile rivolgersi a un modello realizzato da una casa produttrice specializzata in questo mercato. Questo assicura non solo un prodotto di buona qualità, ma anche un’assistenza post-vendita competente. I marchi più noti sono Pioneer, Denon, Traktor e Numark.
I materiali sono importanti?
Nonostante la grande varietà di modelli presente sul mercato, i materiali di costruzione non sono generalmente molto simili. La scocca di una console DJ, infatti, può essere in plastica o in metallo, a seconda della fascia di prezzo. Ovviamente il metallo assicura una maggiore resistenza a urti e graffi, ma può anche aumentare notevolmente il peso della console DJ, rendendone complesso il trasporto.
Gli accessori sono importanti?
Alcuni accessori possono rivelarsi fondamentali per i DJ professionisti che lavorano spesso in locali diversi e, in generale, per chi si trova spesso a dover portare con sé la propria attrezzatura. Avere una custodia o una valigetta pensata appositamente per la propria console, eventualmente con uno spazio dedicato a vinili o CD, può infatti essere un aspetto fondamentale. Anche qualora gli accessori non fossero inclusi nella confezione, ricordiamo che i prodotti di marchi specializzati permettono spesso di acquistare separatamente tutto il necessario per completare il proprio set da DJ.