Come scegliere il condizionatore
L’acquisto di un condizionatore non può essere fatto senza prima documentarsi un po’ su questi apparecchi: scegliere il condizionatore sbagliato per la propria casa può condurre a un’amara delusione o peggio a dover sostituire l’apparecchio anzitempo. Per questo, prima di approfondire quali siano i parametri da tenere in considerazione, è necessario fare un’indispensabile introduzione per darvi un primo orientamento.
La primissima è questa: in questa pagina ci occupiamo esclusivamente di condizionatori fissi. Se siete interessati a un modello portatile potete leggere la nostra guida all’acquisto del condizionatore portatile.Come scegliere il condizionatore portatile
Mono, Dual, Trial: quanti split?
Se avete già sfogliato pagine web o girato per le corsie di un negozio vi sarete già imbattuti nelle diciture “Mono split“, “Dual split” o “Trial Split“. Gli “split” sono le unità interne che si possano collegare a una singola unità esterna: “mono” vuol dire che si può collegare una sola unità interna, “dual” due unità, “trial” tre unità e via discorrendo.
Solitamente i modelli mono split sono più che sufficienti per climatizzare appartamenti di medie dimensioni (trilocali) se installati nel soggiorno. Se vi interessa climatizzare solamente una stanza da letto, a maggior ragione il condizionatore mono split è adatto alle vostre esigenze.Un condizionatore multisplit si rende necessario quando si voglia climatizzare una grande abitazione: in questo caso è consono installare due o più unità interne, anche se questo comporta una maggiore complessità dei lavori richiesti. È sempre possibile, per semplificare le opere necessarie, installare due o più condizionatori mono split indipendenti, laddove la conformazione architettonica della casa o del palazzo lo consenta.
Condizionatori senza unità esterna
Laddove le caratteristiche architettoniche non consentano l’installazione di un classico condizionatore con unità esterna o vi siano vincoli urbanistici o paesaggistici che ne impediscano l’installazione, è possibile ricorrere ai condizionatori monoblocco. Si tratta di condizionatori privi di unità esterna, installabili sia a livello pavimento, sia in alto sulla parete, che hanno soltanto due requisiti: essere installati su una parete perimetrale e praticare uno o due fori a muro per consentire il pescaggio e lo scarico dell’aria direttamente all’esterno.
Consumi e tecnologie sono meno all’avanguardia rispetto ai condizionatori split e va detto che, in generale, i condizionatori monoblocco sono adatti al raffrescamento o riscaldamento soltanto di singoli locali e non performano altrettanto bene in ambienti grandi.I migliori condizionatori senza unità esterna
BTU/h: quante ne servono?
BTU/h sta per British Termal Unit/hour, un’unità di misura internazionale usata per quantificare la quantità di calore sottratta (o aggiunta) all’ambiente in un’ora.
Si può facilmente pensare che un climatizzatore dalla potenza refrigerante maggiore, dunque con un numero di BTU/h elevato, sia sempre meglio, invece non è così. La quantità di BTU/h necessarie è infatti commisurata alle dimensioni dell’ambiente da climatizzare e ad alcuni altri fattori ambientali: è importante avere un’idea precisa delle BTU/h che servano per refrigerare casa vostra altrimenti il climatizzatore rischia di lavorare troppo e dunque di andare incontro a usura prematura.
Quante BTU/h servono allora per la vostra casa? La tabella sottostante vi può aiutare a farvi un’idea.
Superficie | BTU/h |
---|---|
15-18 m² | 5-6.000 |
20-25 m² | 7-9.000 |
30-36 m² | 10-12.000 |
40-50 m² | 13-17.000 |
55-60 m² | 18-20.000 |
65-72 m² | 22-24.000 |
80-96 m² | 27-32.000 |
100-120 m² | 34-40.000 |
È chiaro che, oltre una certa soglia, indicativamente oltre i 50 m², si renda necessaria l’installazione di due split: i migliori condizionatori mono split arrivano a 21.000 BTU/h e superano i 1.000 € di costo.
Ci sono poi alcuni fattori ambientali da tenere a mente nel calcolo delle BTU/h: se ad esempio il condizionatore verrà installato in un ambiente naturalmente caldo, come una mansarda o una sala esposta al sole da grandi finestre, è necessario calcolare un 10% di BTU/h in più per compensare questo calore extra.
Per lo stesso motivo, se il condizionatore viene collocato in cucina, dove forni e fornelli possono generare calore in surplus, è necessario aggiungere 4.000 BTU/h al totale.
Decidete dunque quante BTU/h vi servano a monte della scelta del vostro nuovo condizionatore, dopodiché potete passare a considerare anche i rimanenti fattori.
Consumi
Il condizionatore è uno degli elettrodomestici per i quali vige l’obbligo di etichettatura energetica, per cui è piuttosto semplice paragonare i consumi dei vari modelli.
Le classi di efficienza energetica sono 7, dalla più alta (A+++) alla più bassa (D). In etichetta sono presenti due scale, delle quali quella dedicata alla modalità di riscaldamento è contestualizzata secondo tre aree climatiche (calda, mite e fredda) esemplificate da una cartina stilizzata dell’Europa. L’esempio qui sotto vi farà capire di che cosa parliamo:
In etichetta sono riportati anche altri dati che offrono un ulteriore dettaglio sui consumi del condizionatore. Questi sono:
- kWh/anno: stima dei kWh consumati in un anno sulla base di un uso-tipo del condizionatore;
- kW: la potenza nominale del condizionatore;
- SEER: indice di efficienza energetica stagionale in modalità di raffrescamento;
- SCOP: coefficiente di prestazione stagionale in modalità di riscaldamento.
SEER e SCOP sono due indicatori che mettono in relazione rispettivamente la capacità refrigerante e la capacità riscaldante con il consumo elettrico: quanto più questi valori sono alti, tanto più efficiente è il condizionatore.
Rumorosità
L’ultimo dato riportato in etichetta energetica è quello relativo alla rumorosità, intesa sia come rumore prodotto dall’unità interna, sia dall’unità esterna. La rumorosità massima dell’unità interna può andare dai 60 dB dei modelli più rumorosi ai 40 o meno dei condizionatori più silenziosi.
Le unità esterne non sono a loro volta particolarmente rumorose: con un livello sonoro tra i 50 e i 60 dB difficilmente voi o i vicini vi renderete conto che siano in azione.
Funzioni
Chiaramente non dovete trascurare di dare un’occhiata anche alle funzioni che un condizionatore offra. Diciamo subito che ci sono alcune funzioni condivise da tutti o quasi i condizionatori, che possiamo quindi definire funzioni standard che non dovrebbero mai mancare:
- Ala basculante: possibilità di controllare l’oscillazione o l’inclinazione fissa dell’ala che direziona il getto d’aria;
- Modalità automatica: funzionamento automatico finalizzato al mantenimento di una data temperatura;
- Deumidificazione: funzionamento solo come deumidificatore, senza raffreddare l’aria;
- Riscaldamento: funzionamento in modalità riscaldamento grazie alla pompa di calore integrata.
Segnaliamo inoltre che i modelli più avanzati si avvalgono oggi di sensori che rilevano la presenza di persone nell’ambiente, grazie ai quali il getto viene direzionato automaticamente lontano da esse.
Controlli
Considerate poi come venga controllato il condizionatore: tutti i condizionatori hanno come minimo il telecomando incluso in dotazione.
Nei modelli più sofisticati, poi, è possibile controllare l’apparecchio attraverso il proprio smartphone. Si installa un’apposita applicazione, si connettono telefono e condizionatore attraverso il Wi-Fi domestico e poi si può monitorare lo stato della macchina, così come controllarne o programmarne il funzionamento.In senso smart, le ultime innovazioni della domotica sono due: la possibilità di controllare il condizionatore anche attraverso un termostato intelligente compatibile, che si comporti come “hub” di tutto quel che riguarda la climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento insieme), e la compatibilità del condizionatore con i principali assistenti vocali.
Modalità di funzionamento
Oltre alla già citata modalità di funzionamento automatico, quasi sempre un condizionatore offre anche altre modalità, che vi consigliamo di indagare per farvi un’idea di come e quanto potrete usare il vostro condizionatore.
Le più comuni tra queste modalità sono:- Modalità notte: o modalità silenziosa, funziona a ventilazione ridotta per non disturbare il riposo;
- Modalità Eco: modalità di funzionamento a ridotto consumo energetico;
- Modalità turbo: modalità ad alta efficienza per ottenere risultati rapidi;
- Modalità “smart” o “AI”: modalità interamente automatizzata grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale.
A queste si affianca sempre un timer di funzionamento: è possibile quindi stabilire per quanto tempo vogliate che il condizionatore rimanga attivo o programmarne l’avvio e l’arresto.
Un’ultima menzione la dedichiamo alla funzione di autodiagnosi, presente ormai su quasi tutti i modelli: il condizionatore è in grado cioè di segnalare eventuali guasti o problemi, in maniera più o meno sofisticata e dettagliata (dal semplice codice di errore sul display alla segnalazione del guasto sull’app associata).
Filtrazione
Gli ultimi anni hanno visto una crescente attenzione sull’importanza di respirare aria pulita: le notizie sull’inquinamento, soprattutto nelle nostre città, sono piuttosto scoraggianti.
Per questo motivo anche i produttori di condizionatori hanno cominciato a montare dei filtri sui loro apparecchi per aiutare i consumatori a mantenere pulita l’aria di casa. Se abitate in una grande città, se soffrite di riniti di varia origine o se volete creare un ambiente quanto più salubre possibile per i vostri bambini, vi consigliamo di scegliere un condizionatore dotato di un buon sistema di filtrazione dell’aria.Tipi di filtri
Naturalmente sono diversi i tipi di filtri che si possano trovare su un condizionatore, fermo restando che i modelli più economici o datati non prevedono nessun sistema di filtrazione più sofisticato di un semplice filtro reticolato. Al di là di questo, sono almeno tre i tipi di filtri che possiamo trovare. Difficilmente un condizionatore li monterà tutti, per cui è il caso di capire a priori quale vi interessi di più:
- Filtro antiodori: ai carboni attivi nei modelli più economici, all’apatite di titanio o alla catechina in quelli di fascia alta;
- Antiallergico: una variante del filtro antipolvere con ioni d’argento nei modelli più economici, un sistema a flusso di elettroni in quelli più avanzati;
- PM2.5: un filtro ad alta efficienza efficace anche contro le particelle di polvere più sottili.
Ovviamente la presenza dei filtri significa molto spesso manutenzione periodica: essi vanno infatti ciclicamente liberati dalla polvere che vi si accumula e, almeno nel caso dei filtri con ioni d’argento e ai carboni attivi, bisogna anche sostituirli per mantenerne alta l’efficenza.
Soltanto i condizionatori più avanzati, e dunque costosi, sono equipaggiati con filtri autopulenti.
Impatto ambientale
Per il loro funzionamento i condizionatori si servono di gas refrigeranti che, una volta compressi dal compressore, raffreddano la serpentina in cui sono contenuti. L’aria fatta passare attraverso questa serpentina viene refrigerata. I gas refrigeranti vengono valutati secondo due parametri: il Global Warming Potential (GWP) e l’Ozone Depletion Potential (ODP), indicatori di quanto dannosi essi siano per l’ambiente.
L’Unione Europea ha stabilito che, a partire dal 2025, sia vietato l’uso di gas refrigeranti con GWP superiore a 750, quindi i produttori si sono già adeguati dismettendo l’uso del vecchio refrigerante R410a, il cui GWP è pari a 1.088.
- R290: GWP = 3, ODP = 0;
- R32: GWP = 675, ODP = 0.
Entrambi i gas non sono pericolosi per lo strato di ozono (il loro Ozone Depletion Potential è pari a zero), ma il secondo, che al momento in cui scriviamo è ancora utilizzato in parecchi modelli economici o della generazione precedente, ha un GWP di molto superiore a quello del primo.
Per completezza d’informazione vi ricordiamo che non è possibile utilizzare un gas refrigerante diverso da quello per cui il condizionatore è stato progettato, dunque non è possibile semplicemente cambiare refrigerante e pensare che vada bene così: si finisce solo col danneggiare l’apparecchio.
Le domande più frequenti sui condizionatori
Dove posizionare il condizionatore?
In generale, lo split andrebbe installato in una posizione quanto più possibile mediana, ad esempio al centro della parete più lunga della stanza, e a una distanza di 5-10 cm massimo dal soffitto. Altre specifiche dipendono dalla stanza: ad esempio, in camera da letto è fondamentale che il flusso d’aria non punti direttamente sul letto, altrimenti può seccare la bocca e il cavo nasale durante il sonno, provocando disagi. In questo locale l’installazione ideale è sulla parete al di sopra della testata oppure su una parete laterale rispetto al letto, ma mai in posizione frontale rispetto ai piedi.
In soggiorno, al contrario, può essere gradevole installare il condizionatore in modo che il getto d’aria punti direttamente sul divano o sull’area in cui si trascorre del tempo seduti, per giovare appieno del sollievo dato dall’aria fresca.
Segnaliamo comunque che diversi modelli top di gamma sono oggi equipaggiati con sensori di movimento che permettono di direzionare automaticamente il getto lontano dalle persone presenti nella stanza, una funzione utile in particolare se la refrigerazione diretta dà molto fastidio.
Chi installa il condizionatore?
L’installazione del condizionatore fisso non è un’operazione che possiate fare da voi: è sempre necessario rivolgersi a un installatore professionista, in grado non solo di consigliarvi sulla migliore collocazione delle unità interne ed esterne, ma anche di maneggiare con le dovute misure di sicurezza il liquido refrigerante necessario al funzionamento della macchina. Rivolgetevi o a un installatore autorizzato della marca che avete scelto, oppure a un installatore “generalista”.
Quanto costa installare un condizionatore?
Il costo complessivo dell’installazione di un condizonatore dipende da alcuni fattori:
- Il numero di unità da installare (quanti più split ci sono, tanto più il costo sale);
- La distanza tra gli split e l’unità esterna (il costo è forfettario fino ai 5 m, poi sale per ogni ulteriore metro);
- La tariffa oraria applicata dall’installatore (solitamente tra i 75 e gli 80 €/h);
- Il tempo impiegato per i lavori.
Tutto questo senza contare il costo dell’unità esterna e degli split, che può variare anche di molto a seconda dei modelli scelti.
Normalmente, l’installazione di un condizionatore monosplit richiede 3-4 ore a un tecnico professionista (inclusi i lavori in muratura ove non sia già presente la predisposizione), per un costo che può oscillare tra i 200 e i 400 €. Per un trial split, all’opposto, il costo può andare dagli 800 fino a ben 1.800 €.
Che cos’è il bonus condizionatore?
Sotto il cappello di “bonus condizionatore” rientrano di anno in anno detrazioni diverse che permettono di ammortizzare la spesa per l’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione. Per il 2024, ad esempio, è possibile ottenere uno sgravio fiscale sfruttando una tra ben quattro detrazioni diverse: il bonus mobili ed elettrodomestici, il bonus ristrutturazione, l’EcoBonus o il Superbonus.
- Bonus ristrutturazione: recupero del 50% del costo per l’acquisto del condizionatore che sia almeno in classe A+ (nell’ambito di una ristrutturazione con spesa massima di 96.000 €);
- Bonus mobili ed elettrodomestici: recupero del 50% del costo per l’acquisto del condizionatore che sia almeno in classe A+ (entro una spesa di 5.000 €);
- EcoBonus: recupero del 65% valido solo senza ristrutturazione, in sostituzione del precedente impianto di riscaldamento e su dispositivi almeno in classe A (tetto di spesa: 46.154 €);
- Superbonus: detrazione fiscale del 70% nell’ambito di lavori trainanti ammessi dal Superbonus (solo se c’è un miglioramento di almeno due classi energetiche).
In tutti e quattro i casi, il canale per il recupero della spesa è la detrazione Irpef, da richiedere con la compilazione del quadro E del modello 730.
Quali sono le migliori marche di condizionatori?
Vi sono alcuni brand specializzati nel trattamento dell’aria o nella climatizzazione. Tutti riconosciamo il nome Daikin associato ai condizionatori, ma vi sono anche brand più “generalisti” che offrono validi modelli. Pensiamo ad esempio a Mitsubishi, Samsung, Fujitsu e LG.
Vi sono altre marche meno note che offrono modelli a un prezzo più contenuto: vi consigliamo, prima di optare per uno di questi, di verificare la presenza sul territorio di centri assistenza autorizzati del brand.
Quanto costa un condizionatore?
A grandi linee, quanto più un condizionatore è potente (dunque quante più BTU/h vanta), tanto più è costoso. Il prezzo è determinato anche da altri fattori, quali il numero e la sofisticazione delle funzioni.
Un condizionatore “base”, molto semplice ma con una discreta potenza refrigerante, può costare tra i 300 e i 600 €.
Un condizionatore dall’elevata potenza, ricco di funzionalità e magari anche “smart”, supera facilmente i 1.000 €.
Desisererei sapere se e’ migliore utilizzare 3 monosplit invece di un tria split. La mia preoccupazzione e’ di far lavorare troppo il motore del trial
I motori per triplo split sono commisurati agli apparecchi che devono alimentare, il rischio di sovraccaricarli pertanto non sussiste. Consigliamo di valutare da un lato la fattibilità dell’installazione di un triplo split (soprattutto per i lavori in muratura necessari a posare i tubi), dall’altro i costi degli eventuali tre monosplit, nonché l’impatto dei tre motori sull’esterno dell’abitazione.
Buongiorno,per una stanza da letto 4×4,vorrei mettere un 9000 btu,ma ql? Vorrei costi contenuti.in tt i sensi . Grazie
Guarda il Daikin Emura FTXJ25MW: è in classe energetica A+++ e si trova anche a prezzi accettabili.
Buongiorno,ho restaurato l’appartamento con predisposizione due split soggiorno con cucina mt.40 camera mt.20 circa quanti btu servono grazie mille
Per 60 mq totali servono 12.000 BTU/h almeno.
Volevo acquistare un condizionatore x 1 camera a mansarda dove d’estate c’è molto caldo. Vorei sapere tra queste due marche Rowa eWhirlpool la miglior
Sicursmente i condizionatori Rowa sono più economici rispetto a Whirlpool. Di base tutti i condizionatori svolgono egregiamente il loro lavoro: tendiamo a consigliare i marchi noti (in questo caso Whirlpool) per una questione di affidabilità e di reperibilità in caso di bisogno.
Recentemente la Samsung ha proposto dei climatizzatori wind free.
Sono adatti a camere da letto? E perché?
Grazie a voi se vorreste rispondermi.
Certamente, è adatta a qualunque locale. Elimina il getto d’aria fredda una volta raggiunta la temperatura desiderata, dunque offre un livello di comfort maggiore.
Climatizzare ,ambiente di 80 mq con tetto a vista realizzato con travi in legno e mattoni a vista non isolato
altezza variabile da 3 a 6 m.
Con una cubatura del genere (tenendo conto di un’altezza media del soffitto di 4,5 m abbiamo 80 x 4,5 = 360 m³), oltretutto con soffitto non coibentato, temiamo sia necessaria un’installazione professionale, non un climatizzatore domestico.
Salve, per due stanze, una di circa 30 e l’altra di 25 mq mi hanno suggerito dual split 9000 e 12000 della Hisense. È una marca affidabile? E i btu?
Le BTU/h sono più che sufficienti, se non addirittura leggermente sovradimensionate (potrebbero bastarne anche solo 6000 e 9000). HiSense è un buon marchio, sebbene poco noto in Italia: guarda l’Hisense New Eco Easy TE35YD01 per farti un’idea.
Buongiorno,
mi è stato proposto un condizionatore della marca KAYSUN:è valida la marca visto che non l’ho mai sentita?
Kaysun è un brand che non abbiamo conosciuto direttamente. Ci sembra però offra un buon compromesso tra qualità, tecnologia e prezzo.
Salve, abito a Modena e ho due camere da letto di 20 mq ciascuna. Sono obbligato a montare un dual. Che potenza marca e modello mi consigliate?
Per le due stanze bastano due unità interne da 6000 BTU ciascuna. Marca e modello li devi scegliere tu in base al tuo budget e alle funzioni che desideri.
Salve, conoscete il marchio Clivet?.. Opinioni? Grazie.
Non ne abbiamo ancora conoscenza diretta, ma da quanto possiamo evincere ci sembra un buon marchio.