Come togliere il ciuccio

Come togliere il ciuccio

Come abbiamo visto nella nostra guida dedicata ai ciucci, il ciuccio è un accessorio molto utilizzato nei primi anni di vita del bambino.
Fin dalla nascita è presente nel neonato l’istinto alla suzione, una capacità importantissima sia per nutrirsi dal seno della mamma, sia come metodo adottato dal bambino per calmarsi e rilassarsi. Ecco perché molti bimbi trovano conforto nel semplice atto di succhiarsi il dito o, in alternativa, il ciuccio.
La prima cosa importante da sapere è che non bisogna forzare il piccolo a tenere il ciuccio nel caso in cui non lo gradisca, né negarne l’uso quando il bambino sembra trarne beneficio nei primi mesi di vita, specialmente tra una poppata e l’altra o per addormentarsi.
Numerosi sono i vantaggi e i benefici derivanti dall’uso del ciuccio e, per motivi igienici e pratici, tra il dito e il ciuccio il secondo sembrerebbe preferibile. Una delle principali ragioni per cui molti genitori potrebbero preferire il ciuccio sta proprio nel fatto che, quando arriva il momento, è più facile togliere il ciuccio che togliere l’abitudine di succhiarsi il dito.

Ciuccio come toglierlo
Anche con il ciuccio, tuttavia, la faccenda non è sempre così semplice e ci sono alcuni suggerimenti utili da tenere a mente per abbandonare questo oggetto tanto amato dal proprio bambino.
In questa pagina andremo a vedere quando è il momento migliore per abbandonare il ciuccio e alcuni semplici passaggi per aiutare il proprio bambino ad interrompere questa abitudine.

Quando togliere il ciuccio?

Abbiamo già illustrato come e quando dare il ciuccio in un articolo dedicato. A che età togliere il ciuccio ce lo dicono invece pediatri e neonatologi. Non esiste, in realtà, un’età precisa raccomandata per interrompere l’utilizzo del ciuccio, ma la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che sia preferibile abbandonare il ciuccio entro i 2-3 anni d’età del bambino.
Le ragioni per togliere il succhietto entro questo arco di tempo sono molteplici. Le prime sono legate soprattutto alla salute del bambino:

  • Dopo i 3 anni l’uso del ciuccio potrebbe avere conseguenze negative sullo sviluppo dell’arcata dentale e in particolare potrebbe causare problemi all’allineamento dei denti;
  • Già dopo il primo anno di vita frequenti infiammazioni alle orecchie potrebbero essere causate o agevolate proprio dal ciuccio e sono indice che è arrivato il momento di abbandonare il ciuccio;
  • Non è provato che l’uso continuato e frequente del ciuccio nei primi anni di vita possa portare ad un ritardo nello sviluppo del linguaggio, ma alcuni studi hanno mostrato come alcuni di essi sembrino essere più frequenti nei bambini che fanno un uso continuato del ciuccio dopo i 3 anni e in età prescolare.

Detto questo, è bene ricordarsi che togliere il ciuccio prima dei 12 mesi non è invece necessario, anzi, potrebbe privare il piccolo della possibilità di acquisire esperienze sensoriali, ad esempio sulla consistenza e sulla temperatura di ciò che mette in bocca e, ancora più importante, della possibilità di imparare ad autoconsolarsi quando ne sente il bisogno. Il ciuccio accompagna il bambino anche nel difficile periodo in cui inizia a provare l’ansia della separazione: il ciuccio in questo caso è un importante alleato nel passaggio da uno stato di dipendenza dalla mamma ad una graduale indipendenza.

Ciuccio prima dei 12 mesi
Ci sono invece anche ragioni di carattere pratico che potrebbero rendere i genitori propensi, ad un certo punto, a togliere il ciuccio. Ad esempio, è più semplice sbarazzarsi del ciuccio prima che il bambino sviluppi la capacità di affezionarsi ad un oggetto e ricordarsi che lo desidera anche quando non ce l’ha vicino, e questo avviene attorno al compimento del primo anno di vita. È dunque più semplice togliere il ciuccio prima che questo diventi un’abitudine e, al contempo, non sia più una necessità. Non è però sbagliato nemmeno attendere: è vero che quando il bambino supera l’anno è più difficile dissuaderlo dall’usare il succhietto ma, al contempo, è anche maggiormente in grado di capire le ragioni per cui dovrebbe abbandonarlo ed è abbastanza maturo per farlo spontaneamente.
Ciuccio a che età toglierlo
Infine, meglio evitare di togliere il ciuccio in concomitanza con altri eventi stressanti, come una vacanza, l’inizio dell’asilo nido, l’arrivo di un fratellino o una sorellina o altre circostanze che da sole potrebbero agitare il bambino: in questi casi, togliere il ciuccio potrebbe diventare ancora più difficile e controproducente.
Una volta stabilito che è arrivato il momento giusto per il proprio bambino per abbandonare il ciuccio, è importante anche capire se è il momento giusto per mamma e papà: questo processo comporta, infatti, qualche pianto in più e quindi anche la necessità di offrire al proprio bambino maggiori attenzioni e, probabilmente, una dose di coccole in più. Ecco perché scegliere un periodo relativamente calmo per tutta la famiglia è la scelta migliore.

Come togliere il ciuccio?

Andiamo dunque al sodo della questione: come togliere il ciuccio in un modo che sia efficace, ma anche che non causi traumi nel bambino?
Di generazione in generazione sono stati tramandati metodi più o meno “radicali” per sbarazzarsi del ciuccio, come la sua improvvisa scomparsa o altre modalità per renderlo meno appetibile. In realtà, non esistono dei metodi assolutamente infallibili o più efficaci di altri. Anche i metodi che, al contrario, prevedono la totale autonomia del bambino nella scelta di abbandonare il ciuccio non sempre hanno esito positivo e possono prolungare l’uso del succhietto oltre l’età raccomandata.
Ecco perché, più che di metodi, è utile parlare di modalità, qualunque sia il metodo che decidiate di adottare. Vi elenchiamo qui sotto alcuni importanti suggerimenti da seguire quando per voi e per il vostro bambino è giunto il momento di abbandonare il ciuccio.

Agire per gradi

Come già accennato sopra, anche se a volte la tendenza è quella di “far sparire” il ciuccio all’improvviso dando la colpa ad una rottura del succhietto o raccontando la storia di una fatina che se ne sia impossessata, queste non sembrano essere le soluzioni migliori per far abbandonare il ciuccio, soprattutto perché implicano un certo grado di manipolazione da parte del genitore nei confronti del bambino. Molti psicologi e pediatri consigliano invece di seguire un processo per gradi che tenga conto delle capacità di comprensione del bambino, delle sue emozioni e delle sue esigenze reali.

Comunicazione e comprensione

È importante guidare il piccolo all’abbandono del ciuccio, ad esempio, facendogli capire quante cose può fare liberamente senza il ciuccio e monitorando le sue emozioni al riguardo, cercando sempre di comunicare con lui in modo chiaro e sincero.

Ciuccio quando toglierlo
Evitare dunque premi fittizi o consolatori, preferendo invece mostrare al bambino quali possano essere le conseguenze positive se non usa il ciuccio, come la possibilità di parlare e comunicare facilmente, assaggiare cibi nuovi, cantare o, viceversa, quelle negative se continua ad utilizzarlo (come può accadere quando il ciuccio viene danneggiato dai dentini ed è necessario gettarlo per la sua sicurezza). È importante anche evitare di minimizzare le necessità e le reazioni del bambino: ricordiamoci che, in fin dei conti, il ciuccio lo ha accompagnato fino a quel momento per tutto l’arco della sua vita.

Offrire alternative al ciuccio

Essendo il ciuccio uno strumento per trovare conforto e calma, è importante far capire al bambino che questo è a disposizione, ma che ci sono anche altri modi per rilassarsi e superare un momento “difficile”: fare una coccola in più, leggere un libro nell’angolo preferito della cameretta o giocare con il proprio gioco preferito potrebbero essere tutte ottime alternative al rifugiarsi immediatamente nell’uso del ciuccio. Queste alternative sono molto importanti quando si è deciso di togliere il ciuccio per un determinato lasso di tempo o anche definitivamente perché facilitano sia il genitore, sia il bambino a rimanere coerenti con la propria scelta e a non cedere all’uso del ciuccio.

Decidere assieme

È sempre consigliato scegliere assieme al bambino un periodo della giornata durante il quale fare a meno del ciuccio, riponendolo in un cassetto inizialmente accessibile anche al bambino, ma piano piano trovando altri luoghi meno alla sua portata e magari tenendolo da parte per periodi sempre più lunghi.

Ciuccio durante la nanna
Anche in questo caso è importante instaurare una certa complicità con il proprio bimbo.

Il ciuccio durante la nanna

Fare a meno del ciuccio per addormentarsi rimane probabilmente lo scoglio più difficile da superare in questo processo di abbandono del succhietto. Pur avendo abbandonato l’uso del ciuccio durante il giorno, toglierlo durante la notte è probabilmente l’ultimo step prima di dire definitivamente addio al ciuccio. Per far sì che il bambino si abitui ad addormentarsi senza ciuccio si possono introdurre altre abitudini che possano calmare e coccolare il piccolo, come la lettura di un libro o un bagnetto rilassante.