Le migliori biciclette elettriche del 2024

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Dati tecnici

Tipo bicicletta

MTB

MTB

Fat bike pieghevole

Pieghevole

City bike

Dimensioni ruote

29 ''

27,5 ''

20 ''

20 ''

26 ''

Larghezza pneumatico

n.d.

53 mm

101 mm

n.d.

n.d. mm

Carico max

120 kg

100 kg

100 kg

100 kg

100 kg

Tipo batteria

Litio

Litio removibile

Litio removibile

Litio removibile

Litio

Potenza batteria

36 V

36 V

36 V

36 V

36 V

Autonomia

100 km

80 km

60 km

40 km

45 km

Tempo di ricarica

4 h

5 h

4 h

4 h

6 h

Posizione batteria

n.d.

Telaio

Telaio

Portapacchi

Portapacchi

Tipo motore

Brushless

Brushless

Brushless

Brushless

Brushless

Potenza

250 W

250 W

250 W

250 W

250 W

Velocità massima

25 Km/h

25 Km/h

25 Km/h

25 Km/h

25 Km/h

Livelli assistenza

5

5

5

0

3

Posizione motore

Centrale

Posteriore

Anteriore

Posteriore

Posteriore

Numero rapporti

9

21

n.d.

0

6

Freni

n.d.

Disco

Disco

Disco

V-brake

Ammortizzazione

Anteriore

Anteriore

Assente

Assente

Anteriore

Cavalletto

n.d.

Laterale

Laterale

Laterale

Centrale

Portapacchi

Luce

Peso

23 kg

22 kg

23 kg

18 kg

24 kg

Punti forti

Telaio in alluminio 6061 con tubi idroformati

Blocco antifurto per batteria

Ottima autonomia

Con cestino e portapacchi

Buona autonomia

Supporto Walk Assist

Ottima autonomia

Cambio a 7 velocità

Leggera

Telaio resistente

100 km di autonomia

Pneumatici fat

Buona autonomia

Luci integrate

Punti deboli

No livelli di assistenza

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Come scegliere la bicicletta elettrica

In rete come altrove, il termine bicicletta elettrica e la sua versione inglese e-bike vengono usati indistintamente per indicare sia le biciclette elettriche a funzionamento autonomo (chiamate anche speedbike), sia le bici a pedalata assistita (chiamate anche pedelec, bipa o pas).

Una bicicletta elettrica che viaggia su una strada cittadina
In realtà è bene specificare che la direttiva europea 2002/24/CE definisce quali bici elettriche possano essere definite a pedalata assistita. Le caratteristiche sono le seguenti:

  • Avere una potenza nominale inferiore ai 250 W;
  • Attivarsi autonomamente e solamente in concomitanza alla pedalata;
  • Arrestare il motore al raggiungimento della velocità di 25 km/h.

Nel nostro Paese è possibile utilizzare speedbike con un motore di potenza superiore, ma queste vengono equiparate in tutto e per tutto ai ciclomotori e sono quindi soggette a tutti gli obblighi di legge previsti (assicurazione, casco, tassa di circolazione). In questa sede con il termine bicicletta elettrica ci riferiremo unicamente alle bici a pedalata assistita.

Tipi di bicicletta elettrica

La principale destinazione d’uso di una bicicletta elettrica esercita un’influenza sulla forma del telaio, che tende ad essere più sottile nel caso di una city bike e più spesso e robusto nel caso di una mountain bike.

Una fat bike elettrica
Ecco quali sono i principali tipi di bicicletta elettrica:

  • City bike elettrica: la classica bicicletta urbana con assetto comodo ed eretto, numero limitato di rapporti, parafanghi, portapacchi e ruote generalmente sottili;
  • Mountain bike elettrica: con assetto più sportivo, pneumatici più larghi e dentati, maggior numero di rapporti. Si presta alle escursioni nella natura anche su lunghe tratte. A questo gruppo appartengono anche le fat bike elettriche;
  • Bicicletta elettrica pieghevole: leggera, con ruote piccole, pochi rapporti, trasportabile anche sui mezzi pubblici senza sovrapprezzo, è la bicicletta elettrica ideale per i pendolari.

Bicicletta elettrica: pro e contro

La popolarità di questo mezzo di trasporto cresce a dismisura ogniqualvolta vengano erogati incentivi governativi all’acquisto, un provvedimento che permette di attenuare il principale svantaggio di una e-bike rispetto a una bicicletta normale, ovvero il prezzo. Rispetto agli scooter però i vantaggi della bici a pedalata assistita sono parecchi: costa meno, non richiede pratiche burocratiche e soprattutto non produce gas di scarico. Fatta questa premessa, passiamo a considerare nel dettaglio tutte le caratteristiche tecniche da considerare per scegliere quale bici elettrica comprare.

Motore

Il primo fattore da tenere in considerazione è sicuramente il motore, senza dubbio il componente centrale di una bici elettrica. Esistono due tipi di motore per biciclette a pedalata assistita:

  • Brushed: sono i più obsoleti in quanto più pesanti, rumorosi e meno efficienti;
  • Brushless: sono motori a corrente continua, più leggeri, silenziosi e performanti.

Il motore di una bici a pedalata assistita può trovarsi sul mozzo della ruota anteriore, sul mozzo della ruota posteriore, oppure in posizione centrale, ovvero sul perno dove si innestano i pedali. Questi ultimi due tipi sono i più diffusi.

Motore posteriore

Con il motore posteriore non viene modificata la trazione della bicicletta e non si hanno quindi i problemi di slittamento che affliggono i motori al mozzo anteriore, ma segnaliamo che per la sua vicinanza agli ingranaggi del cambio il motore potrebbe risultare più scomodo da montare.

Un'immagine ravvicinata di un motore montato al mozzo posteriore di una bicicletta.
Non si tratta solo di un problema per il produttore, ma anche per lo stesso ciclista, che nel caso in cui si dovesse trovare a sostituire la camera d’aria a causa di una foratura dovrebbe procedere prima a scollegare il cavo del motore.

Motore centrale

È la soluzione più pratica, ma anche la più costosa. Mentre infatti i motori al mozzo possono essere montati anche su biciclette standard (sul mercato esistono numerosi kit di conversione), il motore centrale non può essere montato successivamente, dunque anche lo stesso telaio deve avere una struttura specifica per accoglierlo, salvo rarissime eccezioni.

Il motore centrale di una bicicletta elettrica
A nostro avviso questa rappresenta comunque la soluzione migliore, perché il motore così posizionato non interferisce con il montaggio o lo smontaggio delle ruote ed è abbinabile sia a sensori di torsione, sia a sensori di pedalata, di cui parleremo più avanti.

Batteria

Strettamente connessa al motore è la batteria, che determina l’autonomia della bici a pedalata assistita, ovvero il tempo e i chilometri per cui sarà possibile utilizzarla prima di doverla ricaricare. Quelle di nuova generazione ormai divenute standard sono agli ioni di litio e garantiscono il miglior rapporto peso/capacità e tempi di ricarica inferiori. A seguire vediamo quali sono i parametri in base a cui valutare l’efficienza di una batteria.

Capacità

La capacità di una batteria indica la quantità di Watt che è in grado di erogare all’ora (viene indicata in Watt-ora, Wh). La quantità di Wh indica dunque quanta energia la batteria possa fornire al motore della bicicletta. Chiaramente, quanta più assistenza si richiede al motore, tanto minore è la durata della batteria.

Una batteria Bosch PowerPack 400 montata sul telaio di una bicicletta elettrica
Per calcolare la capacità di una batteria basta moltiplicare il voltaggio (V) della batteria per l’intensità della corrente all’ora (Ah), quindi una batteria da 36 V e 10 Ah avrà una capacità di 360 Wh. Sotto i 360 Wh possiamo parlare di una batteria a capacità bassa, mentre sopra i 450 Wh parliamo già di batterie ad alta capacità.

Autonomia

Calcolare l’autonomia media di una batteria non è facile perché entrano in gioco moltissimi fattori, la maggior parte dei quali non dipendenti dalle caratteristiche tecniche della bici elettrica (peso del ciclista, pendenza della strada, tipo di terreno, velocità). Inoltre la stessa batteria invecchia nel tempo riducendo progressivamente le sue prestazioni, fino a terminare il suo ciclo di vita intorno al terzo anno. In generale si può dire che le moderne biciclette elettriche abbiano un’elevata autonomia se questa è superiore agli 80 km, media se è compresa fra gli 80 e i 50 km, bassa se inferiore ai 50 km.

Posizione

Infine anche la posizione della batteria ha la sua importanza, in quanto influisce sul baricentro della bicicletta. La batteria può infatti essere posizionata o sotto il portapacchi oppure sul triangolo del telaio.

Una city bike elettrica con la batteria sotto il portapacchi
Questa seconda collocazione è da preferire perché non sbilancia ulteriormente il carico della bicicletta sulla ruota posteriore.
Bisogna inoltre considerare se la batteria sia estraibile o integrata nel telaio: le batterie estraibili sono più pesanti, ma più pratiche, poiché possono essere portate con sé e caricate in casa o in ufficio, mentre con la batteria integrata è necessario connettere la bici a una colonnina di ricarica elettrica o portarla all’interno della propria abitazione.

Assistenza alla pedalata

Il sistema di rilevazione della pedalata consente di comunicare alla centralina del motore quando attivarsi. Ne esistono di due tipi: i sensori di rotazione, detti anche di pedalata, e i sensori di sforzo. Entrambi possono offrire diversi livelli di assistenza alla pedalata. Un motore con più di 5 livelli di assistenza si può considerare di alta qualità, mentre al di sotto dei 3 stiamo parlando di motori economici dalle basse prestazioni.

Sensore di rotazione o di pedalata

Con questo tipo di sensore l’attivazione del motore avviene contestualmente alla pedalata. Ciò significa che il sensore invia il segnale di accensione del motore solo nel momento in cui rileva il movimento dei pedali, per cui la prima pedalata dopo uno stop è completamente a carico del ciclista. Già alla seconda pedalata però il motore si avvia, fornendo una spinta costante non modulabile secondo il livello di assistenza impostato.

Dettaglio sui pedali di una bici elettrica durante la pedalata.
Questo sistema permette la cosiddetta pedalata simbolica, ovvero è possibile procedere senza alcun reale sforzo della muscolatura, ma lasciandosi trasportare interamente dal motore.

Sensore di sforzo

Questo tipo di sensore rileva invece la pressione esercitata dal ciclista sui pedali e ha il vantaggio di attivarsi contestualmente alla prima pedalata. Il tipo di assistenza fornita è di tipo modulare, ovvero aumenta e diminuisce in relazione allo sforzo che si sta compiendo. Questo da un lato fa sì che la pedalata sia più naturale e che il ciclista sia sottoposto a un reale esercizio fisico, per quanto leggero.
Il sensore di sforzo presenta quindi l’indubbio vantaggio di mantenere circolazione e muscolatura attive e offre un ottimo esercizio fisico ai meno allenati.

Struttura e telaio

Le valutazioni relative alla struttura sono sicuramente simili a quelle che andrebbero effettuate nella scelta di una bicicletta standard. Nei prossimi paragrafi ci occuperemo separatamente e in modo dettagliato di tutti gli aspetti strutturali che è bene valutare nella scelta della bici a pedalata assistita, in particolare del telaio, della forcella con gli eventuali ammortizzatori, del cambio, del sistema frenante e delle ruote.

Peso e taglia

Ci sono diversi aspetti da considerare nella valutazione del telaio di una bicicletta elettrica e due dei più importanti sono sicuramente il peso e la taglia; a quest’ultima in particolare abbiamo dedicato un approfondimento che vi raccomandiamo di leggere per scegliere la bici elettrica (ma anche una bici normale) giusta per voi:

Oltre a essere della misura giusta è importante che il telaio sia allo stesso tempo robusto e leggero. In generale il peso di una bici a pedalata assistita oscilla tra i 20 e i 28 kg.

Una bicicletta elettrica dal telaio slim

Materiale

Anche il materiale del telaio ha la sua importanza, dal momento che influisce direttamente sul peso della bicicletta. I materiali più comuni sono l’acciaio, l’alluminio e la fibra di carbonio. Il primo è sicuramente il più economico, ma anche il più pesante, mentre la fibra di carbonio è la più leggera, ma la sua robustezza dipende dal numero di strati di cui è composta. Per andare sul sicuro potrebbe essere consigliabile scegliere un telaio in alluminio, leggermente più pesante della fibra di carbonio, ma resistente e versatile.

Forcella e ammortizzatori

La forcella è la parte anteriore del telaio dalla forma biforcata che accoglie la ruota anteriore della bicicletta. Può essere dello stesso materiale del telaio, di lega ammortizzata o dotata di ammortizzatori.

La forcella ammortizzata di una MTB elettrica
Quest’ultima è sicuramente la soluzione migliore, poiché consente di attutire i colpi e gli urti dovuti a buche o a terreni accidentati che potrebbero danneggiare le parti più delicate del motore.

Freni

I tipi di freni sono tanti e ciascuno presenta particolari caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Spesso è possibile trovare anche due tipologie di freno combinate fra loro (ad esempio freno a disco sulla ruota posteriore e freno v-brake sull’anteriore). In questa sede ci limiteremo a descrivere solamente i tipi di freni più utilizzati nelle bici elettriche.

Freni v-brake

Questi freni sono montati sulla forcella e al momento della frenata agiscono direttamente sul cerchio della ruota andando a comprimerlo fino ad arrestarne completamente il movimento. Il loro principale vantaggio è di richiedere poca manutenzione e di essere particolarmente facili da cambiare una volta consumati.

Freni a disco e idraulici

Sono il top di gamma nel campo dei freni perché, agendo direttamente sul mozzo delle ruote, non danno problemi con acqua o fango e hanno una maggiore potenza di frenata.

Un freno a disco anteriore di una bicicletta elettrica
Ancora più performanti sono i freni a disco idraulici, di maggior costo, ma con il vantaggio di modulare ancora meglio la frenata.

Ruote

Le dimensioni della ruota di una bici a pedalata assistita possono variare da 12 a 29″ e la misura standard per le city bike è 28″. Al di là del diametro delle ruote è importante considerare anche la larghezza del cerchione e, più specificamente, quella dei copertoni: una mountain bike elettrica monta pneumatici larghi almeno 2″ e fino a un massimo di 3,2″, mentre una city bike elettrica veste pneumatici compresi tra 0,9 e 2,5″. Se volete saperne di più sulle gomme della bici consultate la nostra guida all’acquisto dei copertoni.

Cambio e marce

La trasmissione del movimento in una bicicletta avviene attraverso due ruote dentate collegate da una catena, la prima delle quali, chiamata corona, è azionata dal movimento dei pedali, mentre la seconda, chiamata pignone, è di dimensioni inferiori e montata sul mozzo della ruota posteriore. L’ingranaggio composto dai pedali e dalla corona prende il nome di guarnitura. Grazie ai pedali si muove la corona che, a sua volta, trasmette attraverso la catena la forza motrice al pignone, facendo girare la ruota posteriore.

Bici elettrica con deragliatore posteriore

Ci sono modelli di bici a pedalata assistita che hanno un solo rapporto, ma il tipo di trasmissione più comune è quello che presenta una corona sulla guarnitura e più pignoni di diametro differente sul mozzo, chiamati anche velocità.
Chiaramente più velocità avrete a disposizione, maggiore sarà la possibilità di modulare la forza che dovrete imprimere sui pedali in relazione al tipo di terreno e alla sua pendenza.
Questo è sicuramente il tipo di trasmissione più adatto a tutti, perché la marcia è regolata solo in base al diametro dei pignoni e richiede dunque un solo deragliatore (l’ingranaggio che consente di spostare la catena da un pignone all’altro). Una city bike elettrica presenta in media 6-7 velocità.

Bicicletta elettrica con due deragliatori

Un ciclista più esperto potrà invece cimentarsi nell’uso di sistemi di trasmissione a due deragliatori, uno anteriore e uno posteriore: in questo caso infatti non solo avrete più velocità, ma anche più corone sulla guarnitura, fino a un massimo di 4. Impostare la marcia corretta è dunque più complesso, perché per farlo bisogna calcolare il giusto rapporto fra il diametro del pignone e quello della corona. Sicuramente questo tipo di trasmissione è consigliabile a chi desidera una mountain bike elettrica, perché permette di affrontare con agilità qualunque tipo di pendenza.

Computer di bordo e accessori

L’ultimo fattore che suggeriamo di valutare nella scelta della bici elettrica è quello che considera alcune componenti extra che possono renderne l’utilizzo più comodo: ci riferiamo in particolare ai computer di bordo, ma anche ad altri eventuali accessori che possono essere forniti con la bicicletta oppure acquistati a parte.

Computer di bordo

Il computer di bordo permette di gestire i comandi del motore ed è solitamente posizionato sul manubrio. Ne esistono di diversi tipi. I più economici indicano solamente lo stato di carica della batteria e permettono di selezionare il livello di assistenza desiderato. Quelli più costosi invece integrano diverse funzioni, come il contachilometri e la possibilità di impostare la potenza erogata dal motore.

Primo piano del computer di bordo di una bicicletta elettrica
La complessità del computer di bordo incide sul prezzo complessivo della bici a pedalata assistita. Per questo motivo alcuni produttori preferiscono adottare delle soluzioni ibride: le biciclette sono dotate di un computer di bordo basilare, ma al ciclista è data la possibilità di integrare le funzioni mancanti scaricando un’apposita app sul cellulare, che può essere attaccato al manubrio della bicicletta grazie a un apposito supporto, solitamente dotato di porta USB. Anche se la bici elettrica che avete scelto avesse un computer di bordo molto elementare, sappiate che potete sempre acquistare a parte un ciclocomputer più sofisticato, completo di funzioni aggiuntive come la navigazione dei percorsi.

Accessori

Per una city bike elettrica fondamentale è sicuramente la presenza di parafango e portapacchi.
Il primo infatti è utilissimo per chi desidera fare della bici un uso quotidiano, perché permette di non sporcarsi i vestiti quando il terreno è bagnato o fangoso.
Il secondo invece consente di agganciare alla bicicletta un cestino posteriore, un seggiolino per bambini o borse apposite per caricare la spesa o affrontare lunghi viaggi sulle due ruote.
Per altre informazioni sui componenti fondamentali di una bicicletta date uno sguardo alla nostra rubrica:

Le domande più frequenti sulla bicicletta elettrica

Quali sono le migliori marche di biciclette elettriche?

Per quanto riguarda i brand di bici a pedalata assistita, sono in molti a offrire telai di qualità: Scott e Atala, sono produttori di fascia alta, mentre Nilox, Revoe, Fratelli Schiano sono alcuni dei brand più amati per il loro ottimo rapporto qualità/prezzo.
Tra le varie marche che producono i componenti del motore (compresi batteria e sensore di pedalata) negli ultimi anni si è distinta Bosch, diventata un punto di riferimento per le biciclette di alta qualità. Invece sia per i freni, sia per il cambio moltissimi produttori di bici si affidano a Shimano, ormai da diversi anni marchio di punta del settore.

Quanto costa una bicicletta elettrica?

Si va da una fascia di prezzo bassa, che possiamo indicare fra i 400 e i 600 €, a una fascia di prezzo media fra i 600 e i 1.000 €, per arrivare a una fascia di prezzo alta al di sopra dei 1.000 €. Tutt’altra categoria rappresentano invece i modelli “di lusso” che superano anche i 3.000 €.
Sul prezzo delle bici a pedalata assistita influiscono vari fattori, non ultima la qualità dei componenti utilizzati, per cui è consigliabile non andare al risparmio per non dover poi investire molti soldi dal meccanico per la riparazione o la sostituzione di singoli elementi.

Come pulire la bicicletta elettrica?

La prima cosa da fare in caso di sporco è eseguire un lavaggio accurato con detergenti non aggressivi. Durante il lavaggio potete usare sia spazzole, sia spugne, ma state attenti a non bagnare eccessivamente il motore e la batteria. Le parti in acciaio possono essere lavate usando acqua e aceto, mentre la catena va ingrassata per assicurarne il funzionamento corretto.
Dopo il lavaggio fate asciugare bene la bicicletta elettrica, se possibile all’aria aperta. Passate un panno asciutto sul motore e sulla batteria per eliminare l’umidità più rapidamente.

Ci sono degli incentivi per bicicletta elettrica?

Attualmente il governo Meloni non ha previsto il rinnovo del bonus mobilità sostenibile, che era stato stanziato nei precedenti anni. Non è quindi previsto al momento nessun tipo di bonus erogato dallo Stato per chi ha acquistato una bici elettrica nel periodo 2022/2023; le domande per richiedere il bonus bicicletta precedentemente stanziato dovevano essere presentate entro il 2022.
Diversa è la questione che riguarda i bonus per le bici a pedalata assistita stanziati dai comuni: attualmente il comune di Bologna ha stanziato un incentivo (da richiedere tramite il sito ufficiale del comune) valido per i residenti che prevede il rimborso del 50% della spesa sostenuta per una bici elettrica o una cargo bike. L’ammontare massimo rimborsabile è di 500 € per le e-bike e di 1.000 € per le cargo bike, fino al 31 dicembre 2024.

Domande e risposte su Bicicletta elettrica

  1. Domanda di maria grazia turci | 17.04.2020 01:12

    donna di 65 aa ,altezza 1,52 cm , lunghezza gambe 75 cm, necessito di una bici elettrica che mi permetta una buon postura .percorso cittadino.

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 17.04.2020 09:38

      Ti consigliamo la Nilox X5

  2. Domanda di sergio bosso | 25.12.2019 21:13

    Quale bici elettrica suggerite per una donna alta solo 1,50? (Prezzo al di sotto di 1000 euro)

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 08.01.2020 12:52

      Ti consigliamo una tra la Nilox X5 e la Revoe 553503.

  3. Domanda di Giulia Bloise | 17.12.2019 23:11

    Buonasera, abito in collina con tre salite abbastanza ripide. Cerco una buona bici elettrica che duri nel tempo per andare a lavoro ( 4 km) consigli?

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 20.12.2019 15:56

      Ti consigliamo la NCM Milano.

  4. Domanda di Irene | 22.09.2019 11:25

    Per il mio compagno, 1,74 cm 80 kg, per fare 15km al giorno in città (lievi salite), max 1000e, quale consigliate tra Argento Omega e NilosX5? Grazie

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 25.11.2019 12:06

      Ti consigliamo l’Argento Bike Omega

  5. Domanda di Simone | 25.05.2019 09:53

    Devo comprare una e-bike city da donna ed un seggiolino bimbi posteriore, cosa considerare?posizione migliore della batteria?Quale seggiolino?Grazie

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 11.06.2019 10:43

      Ti consigliamo una bici elettrica come l’Argento Bike Omega che ha la batteria anteriore, in modo da distruibuire il peso.

  6. Domanda di Lisa | 12.05.2019 11:14

    Salve, mi sembra di aver letto tutto, ma non ho trovato ciò che più mi interessa: correre sotto la pioggia rovina la bici elettrica?

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 21.05.2019 15:58

      La maggior parte dei produttori sconsiglia di usare la bici sotto pioggia, grandine o neve. Quindi se mentre la usi inizia a piovere cerca di trovare un posto riparato appena possibile.

  7. Domanda di relais del maro | 02.01.2019 11:26

    buongiorno, sempre il relais del maro. cosa pensate delle bici fantic MTB fornt ? grazie

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 03.01.2019 08:25

      Purtroppo non abbiamo ancora testato questo modello.

  8. Domanda di relais del maro | 02.01.2019 11:18

    buongiorno, hotel entroterra ligure,noleggio bici x nostri clienti.Modello sportivo, robusto, buona autonomia.grazie

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 03.01.2019 08:24

      Se si tratta di strade asfaltate ti consigliamo la Nilox X5, che ha un’ottima autonomia.

  9. Domanda di maurizio bertuletti | 12.12.2018 17:38

    cerco solo modelli con motore centrale Bosch batteria Litio posta sul telaio
    freni a disco e/o tradizionali
    prezzo max. eur 1.500
    grazie

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 14.12.2018 11:30

      Visto quello che cerchi ti consigliamo la Nilox X5.

  10. Domanda di Carmelo | 18.11.2018 17:46

    Salve, vorrei un consiglio su la bicicletta elettrica, ne cerco una con una batteria potente e che sia un po’ più veloce delle solite

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 27.11.2018 09:24

      Le biciclette elettriche possono usare un motore con una potenza massimo di 250 W e possono raggiungere una velocità massima di 25 km/h. I modelli più potenti devono invece essere immatricolati e necessitano di un patentino. Se vuoi acquistare un modello che non richieda l’immatricolazione ti consigliamo la VidaXL 90814 un buon modello che raggiunge comodamente la velocità massima di 25 km/h.