I fattori decisivi per la scelta degli assorbenti interni
Gli assorbenti interni sono dei tamponi assorbenti dalla forma cilindrica che vengono inseriti all’interno della cavità vaginale al fine di contenere e assorbire il flusso mestruale. Nel mondo femminile hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione, soprattutto perché molto più comodi e pratici da utilizzare rispetto agli assorbenti igienici esterni, poiché permettono molta più libertà di movimento.
Nel corso dei decenni gli assorbenti interni hanno dovuto affrontare e sfidare tanti tabù e falsi miti, legati soprattutto alla credenza diffusa che potessero far perdere la verginità, smentita sia dai medici che dalle case farmaceutiche. Oggi, infatti, il tampone è il tipo di assorbente più utilizzato dalle donne, grazie alla sua semplicità di applicazione e alla sua efficacia.
In questa guida all’acquisto valuteremo da vicino ogni aspetto degli assorbenti interni per conoscerne la composizione, il metodo di applicazione, i gradi di assorbimento, ecc. al fine di aiutarvi a scegliere la tipologia più adatta al vostro ciclo mestruale.
Tipi di assorbenti interni
In commercio al giorno d’oggi è possibile trovare molte tipologie di assorbenti interni, ognuna con delle caratteristiche ben specifiche.
Una prima distinzione da fare è sicuramente tra i classici tamponi usa e getta, di cui parleremo in maniera approfondita in questa guida, e le soluzioni riutilizzabili, come ad esempio la coppetta mestruale.Assorbenti interni monouso
L’assorbente interno per eccellenza è il tampone monouso che, come già accennato, si presenta di piccole dimensioni e di forma cilindrica. Una volta applicato si espande per poter assorbire il flusso mestruale e, una volta saturo, si potrà estrarre grazie al cordino di cotone che fuoriesce dalla base del tampone.
In commercio ne esistono diverse tipologie distinte in base al grado di assorbenza, di solito indicato sulle confezioni con un numero di gocce:- Light: solitamente questa tipologia è indicata con una goccia sulla confezione e si tratta del tampone con il grado di assorbimento minore, meno di 6 g. È dunque indicato per gli ultimi giorni del ciclo, quando ormai il flusso non è più abbondante;
- Regular: normalmente indicato con due gocce sulla confezione, è efficace per flussi più regolari poiché presenta un grado di assorbenza tra i 6 e i 9 g circa. Si tratta dell’opzione più utilizzata da coloro che non hanno un ciclo mestruale molto abbondante;
- Super: potrete riconoscere questo tipo di tampone grazie alle tre gocce presenti sulla confezione. Questa tipologia, con i suoi 9-12 g di assorbenza, è una delle più assorbenti ed è quindi indicata per flussi abbondanti soprattutto nei giorni intermedi del ciclo;
- Superplus: quest’ultima tipologia è rappresentata da quattro o più gocce sulla confezione ed è perfetta per chi generalmente ha un flusso copioso, poiché è in grado di assorbire dai 12 ai 15 g.
Coppetta mestruale
Un’alternativa al classico assorbente interno usa e getta, ecologica e a residuo zero, è la coppetta mestruale, che nell’ultima decade ha trovato molti consensi tra le donne. Si tratta di una piccola coppa realizzata in silicone chirurgico, anallergico e antibatterico, quindi un materiale sicuro per l’organismo, che, una volta inserita in vagina, ha la funzione di raccogliere il flusso mestruale. A seconda del flusso più o meno abbondante, potrà poi essere svuotata ogni 6-8 ore e sciacquata sotto acqua corrente a ogni svuotamento.
Applicatore
Come già accennato, in questa guida ci soffermeremo sugli assorbenti interni monouso che, a seconda del modello scelto, possono presentare diversi tipi di applicatore. L’applicatore quasi sempre è un piccolo tubo che, inserito a mano, aiuta a spingere bene il tampone verso l’interno della vagina affinché si possa posizionare in maniera corretta.
Vediamo insieme quanti tipi di applicatori esistono e come sono fatti:- Plastica: l’applicatore in plastica è forse quello più utilizzato perché facile da inserire. Di fatto è la tipologia più consigliata per coloro che sono alle prime esperienze con gli assorbenti interni;
- Estendibile: anche questa tipologia molto spesso è realizzata in plastica e per molte donne è la soluzione più comoda, poiché si tratta di applicatori più discreti rispetto alle altre tipologie. Per utilizzarlo basterà tirare giù l’applicatore per poi estenderlo;
- Cartone: l’applicatore in cartone è invece la soluzione più economica e che si può trovare facilmente presso i negozi specializzati e, negli ultimi anni, anche nei distributori automatici. Inoltre, è un’ottima alternativa per chi vuole ridurre l’uso della plastica;
- Senza applicatore: infine un’ultima soluzione è l’assorbente interno senza applicatore, come ad esempio nel caso della marca OB. Si tratta di tamponi che vengono inseriti semplicemente con l’aiuto delle dita, senza generare rifiuti non riciclabili.
Espansione dell’assorbente interno
Un altro fattore da valutare quando ci si appresta all’acquisto di assorbenti interni è il tipo di espansione che si produce una volta applicato. Guardando le diverse tipologie di tamponi dall’esterno sembrano essere tutti uguali, ma si tratta soltanto di apparenze, poiché una volta inseriti si comportano in maniera differente. Esistono due sostanziali orientamenti per quanto riguarda l’espansione: in lunghezza e radiale.
Espansione in lunghezza
Quando si parla di assorbenti interni con espansione in lunghezza ci si riferisce alla tipologia classica come quella prodotta dalla marca Tampax. Questo tipo di tampone, una volta inserito nella cavità vaginale, inizia a espandersi in lunghezza durante l’assorbimento del flusso mestruale, contenendolo al suo interno.
Espansione radiale
Quando invece si parla di assorbenti interni ad espansione radiale si fa comunemente riferimento ai tamponi della marca OB che, come già detto, non hanno l’applicatore e si inseriscono con l’aiuto delle dita.
Una volta applicato il tampone, durante l’assorbimento del flusso questo si aprirà in larghezza, ovvero aumenterà il suo volume e diametro senza però allungarsi.I materiali degli assorbenti interni
Un aspetto sul quale non sempre ci si sofferma durante la scelta degli assorbenti interni più appropriati riguarda la loro composizione, ovvero i materiali di cui sono costituiti. Essendo tamponi che vanno inseriti all’interno della cavità vaginale è molto importante, invece, conoscere nello specifico gli elementi e le fibre che li compongono. Di seguito i materiali più diffusi nella produzione di assorbenti interni.
Cotone idrofilo
Il cotone idrofilo, comunemente conosciuto come ovatta, lana di cotone o anche bambagia, è un tipo di cotone che dopo essere stato sottoposto a un procedimento chimico perde tutte le sue sostanze grasse diventando quindi molto assorbente.
Questo tipo di materiale, se purissimo, è sicuramente il più indicato e meno dannoso per l’organismo, infatti gli assorbenti di alta qualità sono realizzati in questa fibra.Rayon
Il rayon invece è una fibra sintetica che si ricava dalla pasta di legno e proprio per questa sua origine è conosciuto anche con i nomi di seta artificiale o seta di legno. Anche in questo caso si tratta di un materiale molto assorbente che viene impiegato per la realizzazione di diversi tessuti oltre che per gli assorbenti interni.
Plastica
La plastica viene impiegata soltanto per la realizzazione degli applicatori o degli involucri dei tamponi, in modo da garantirne la sicurezza e soprattutto la sterilità. Si tratta di un materiale molto resistente e quindi perfettamente adatto per essere utilizzato a questo scopo.
Cartone
Infine come ultimo materiale menzioniamo il cartone, che viene impiegato nella realizzazione degli applicatori esterni. Si tratta di un materiale biodegradabile, quindi anche più sostenibile rispetto alla plastica per quanto riguarda l’impatto ambientale.
Assorbenti interni biologici
In commercio, se volete un prodotto di maggiore qualità e più sicuro per la vostra salute, è possibile trovare anche assorbenti interni biologici.
Si tratta di tamponi realizzati con materiali sicuri che non subiscono trattamenti sbiancanti al cloro e quindi risultano meno dannosi per l’organismo. Per poterli individuare basterà fare attenzione alla confezione, sulla quale dovrà esserci l’apposito simbolo di certificazione biologica.Confezione
Sul mercato sono disponibili confezioni di assorbenti interni dai diversi formati che contengono un diverso numero di unità a seconda delle esigenze.
Solitamente i formati più piccoli includono circa 18 tamponi, mentre i pacchi intermedi, mediamente, sono da 50-60 unità, per poi arrivare ai pacchi scorta contenenti anche 70-80 assorbenti interni. Ovviamente, acquistando confezioni di grandi dimensioni si otterrà anche un risparmio economico sul prezzo per unità del prodotto.Nota importante: la sindrome da shock tossico
La sindrome da shock tossico o TSS è una condizione molto rara ma allo stesso tempo abbastanza grave che può verificarsi in seguito a un uso scorretto ma soprattutto prolungato dello stesso tampone. I sintomi principali sono febbre alta, diarrea, pressione bassa, vomito ed eruzione cutanea. Per prevenzione molti ginecologi consigliano di cambiare l’assorbente interno ogni 4-6 ore, contrariamente a quanto viene riportato sulla confezione del prodotto, su cui spesso viene indicato un uso fino a 12 ore. Altro consiglio per poter prevenire questa spiacevole sindrome è di scegliere sempre una tipologia di assorbenti interni con un grado di assorbenza inferiore rispetto a quello necessario.
Altri fattori da tenere a mente nella scelta degli assorbenti interni
Il prezzo è importante?
Gli assorbenti interni, a seconda del formato della confezione e della marca, possono avere diversi prezzi. I formati più ridotti da 16-18 unità appartenenti a brand conosciuti hanno un costo di circa 3-4 € per confezione. Per i pacchi da 50-60 tamponi il prezzo può aumentare fino a 14 €, mentre per i pacchi scorta da circa 80 unità il prezzo oscilla intorno ai 20 €. Per chi invece preferisce optare per una soluzione biologica e certificata il prezzo può arrivare a cifre ben più alte, circa 15 € per confezioni da 18 unità.
La marca è importante?
Come già accennato nell’introduzione a questa guida, tra i marchi sicuramente più conosciuti troviamo Tampax, l’azienda statunitense che per prima ha immesso sul mercato il primo tampone della storia, seguito anche da OB o Saugella. Trattandosi di prodotti così delicati, il nostro consiglio è quello di preferire sempre marchi noti o che comunque presentino sulla confezione un’etichetta esaustiva e trasparente, soprattutto per quanto riguarda i materiali utilizzati.
Le domande più frequenti sugli assorbenti interni
Come inserire gli assorbenti interni?
Chiunque abbia avuto modo di utilizzare almeno una volta un assorbente interno avrà potuto leggere le istruzioni sull’uso contenute nella confezione, dove per prima cosa viene consigliato di rilassarsi e prendere tempo. Le prime volte, infatti, non saranno facili per tutte, quindi ci sembra un ottimo consiglio da cui iniziare.
Un secondo suggerimento è di utilizzare il tampone quando il flusso inizia già ad essere regolare o abbondante, altrimenti l’applicazione diventa più difficile. Adesso invece passiamo alla parte pratica su come inserire gli assorbenti interni con l’applicatore:- Lavarsi le mani prima di ogni applicazione, soprattutto se avete optato per una soluzione senza applicatore. È molto importante infatti avere sempre le mani ben igienizzate, visto il contatto con una zona così intima e delicata;
- Aprire l’involucro con le mani asciutte ed estrarre il tampone;
- Posizione: non esiste una posizione più comoda delle altre. Molte donne scelgono di stare sedute sul water, altre in piedi o altre leggermente sollevate rispetto al water. Il nostro consiglio è di trovare la soluzione più comoda per voi;
- Posizionare il dito indice sul tubo interno, dove appare la cordicella per intenderci, che deve quindi trovarsi nel punto più distante dal corpo;
- Con l’altra mano trovare l’apertura della vagina, che si trova tra l’uretra e l’ano, e aprire le labbra per favorire l’introduzione del tampone;
- Posizionare la parte superiore dell’assorbente interno nella vagina e premere la parte più sottile dell’applicatore fino a quando i due tubi non s’incontrano e le dita della mano toccano la vagina;
- Con il dito indice e il pollice estrarre l’applicatore con delicatezza.
A questo punto il tampone dovrebbe essere stato inserito in maniera corretta, in caso contrario ve ne accorgerete subito, poiché avvertirete fastidio o dolore.