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I migliori amplificatori per cuffie del 2024

Confronta i migliori amplificatori per cuffie del 2024 e leggi la nostra guida all'acquisto.

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Dati tecnici

Tipologia

A stato solido

A stato solido

A stato solido

A stato solido

A stato solido

Design

Desktop

Desktop

Portatile

Portatile

Portatile

Impedenza

32 Ohm

n.d.

10 Ohm

16 Ohm

16

Connessioni

Ingresso coassiale e ottico, uscita RCA, mini jack out, PC-USB

TRS in, TRS out, TS out

Ingresso coassiale, uscita TCA, mini jack

Jack in e out, Micro USB

Jack in e out, Micro USB

DAC

Punti forti

Regolazione bassi e treble

Ideale per home recording

Ideale anche per lettori Blu-ray e console

Ideale per dispositivi portatili

Leggero e compatto da trasportare

DAC integrato

Controlli audio indipendenti

Utilizzabile con amplificatori e cuffie

Leggero e poco ingombrante

Facilissimo da usare

Buon ventaglio di ingressi e uscite

DAC integrato

Estremamente semplice da usare

Punti deboli

Impreciso ad alti volumi

Senza DAC

Senza DAC

Pochi ingressi/uscite

Recensione completa
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Recensione completa

I fattori decisivi per la scelta di un amplificatore per cuffie

Funzioni

Se nessuno mette in dubbio la necessità di avere un buon amplificatore per chitarra o per un impianto Hi-Fi, l’utilizzo di un amplificatore pensato appositamente per cuffie è decisamente meno diffuso. Una delle domande più frequenti in merito, infatti, riguarda proprio l’effettiva utilità di questo dispositivo e la differenza che questo può giocare nella qualità della riproduzione e dell’ascolto tramite cuffie. Innanzitutto, va detto che qualunque dispositivo che possiede un connettore jack per cuffie (dunque anche smartphone, tablet e computer) è dotato di un amplificatore integrato apposito, per quanto questo possa essere piccolo o di bassa qualità. Questo può risultare più che adeguato se si utilizzano cuffie di fascia economica, che oggettivamente non possono raggiungere prestazioni di alto livello, ma la situazione cambia radicalmente per chi ha investito una cifra maggiore per le proprie cuffie e intende sfruttarne al massimo le possibilità.

Amplificatore per cuffie funzioni

Anche se spesso si pensa che un amplificatore non faccia altro che aumentare il volume del dispositivo collegato, in realtà ci sono altri benefici, come per esempio il miglioramento della qualità del suono e il potenziamento di alcune particolari frequenze (solitamente quelle più basse). In questa pagina cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche più importanti di un amplificatore per cuffie e quali requisiti deve avere a seconda delle cuffie a cui andrà abbinato.

Compatibilità

Una delle cose più importanti da ricordare è che prima vanno scelte le cuffie, poi l’amplificatore. Questo perché non sempre l’amplificatore può portare dei reali vantaggi per l’utente, e per poter capire se il dispositivo prescelto è adatto o meno alle proprie esigenze è necessario valutare prima di tutto le caratteristiche delle cuffie a cui andrà collegato. Sono due i dati più importanti da esaminare prima dell’acquisto:

  • Impedenza: misurata in Ohm (Ω), indica la resistenza incontrata dal segnale elettrico prima che questo venga convertito in onda sonora. Maggiore è l’impedenza delle cuffie, più nitido e pulito risulterà il suono. Questo valore è indispensabile per comprendere quali sono gli amplificatori compatibili, che devono di norma avere un’impedenza otto volte inferiore a quella delle cuffie.
    Amplificatore per cuffie impedenza
    Se per esempio si possiedono cuffie con un’impedenza di 32 Ohm, è necessario orientarsi su amplificatori con un valore che non superi i 4 Ohm. Come vedremo, inoltre, l’impedenza delle cuffie determina anche in una certa misura la tipologia di amplificatore utilizzabile;
  • Sensibilità: prima di pensare all’acquisto di un amplificatore è bene capire se questo potrà effettivamente portare un qualche miglioramento nel nostro ascolto. Questo, di nuovo, dipende dalle cuffie. La sensibilità, anche conosciuta come livello di pressione sonora, indica con quanta efficienza le cuffie stesse sono in grado di convertire il segnale elettrico in acustico. Nella pratica, è un valore che permette di capire quanto alto sarà il volume di riproduzione delle cuffie.
    Amplificatore per cuffie sensibilità
    La sensibilità viene misurata in decibel (dB): più alto il suo valore, a parità di alimentazione, più alto sarà il volume in uscita. Se si possiedono cuffie di qualità, con un’alta sensibilità, sarà necessario acquistare almeno un amplificatore semi-professionale per ottenere un risultato apprezzabile, dato che con i modelli più economici difficilmente si potrà sentire qualche miglioramento. Al contrario, una cuffia di fascia bassa abbinata a un discreto amplificatore può sicuramente veder migliorare le proprie prestazioni.

Tipologia

Gli amplificatori per cuffie, proprio come quelli pensati per impianto Hi-Fi o per strumenti musicali come le chitarre, possono essere realizzati con tecnologie differenti. I modelli attualmente in commercio si possono dividere principalmente in due grandi categorie, ovvero gli amplificatori valvolari e quelli a stato solido. Ci sono dibattiti molto accesi tra gli audiofili su quale sia la soluzione migliore in assoluto, ma la verità è, come sempre, che le due tipologie possono semplicemente rispondere ad esigenze diverse. Cerchiamo di capire quali sono le differenze più importanti tra le due tipologie di amplificatore per cuffie.

Amplificatore valvolare

Gli amplificatori valvolari hanno conosciuto una grandissima fortuna già dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, e molti ritengono tuttora che non sia possibile eguagliarne la qualità. Si tratta di dispositivi che funzionano in alta tensione, molto più dei modelli a stato solido, sfruttando appunto delle valvole termoioniche, ovvero delle ampolle di vetro il cui interno è sotto vuoto (infatti vengono anche chiamate “tubi a vuoto”). Sono ideali per le cuffie ad alta impedenza, in grado di riprodurre con maggiore potenza e nitidezza anche i picchi più alti del segnale audio. Tuttavia, hanno il difetto di essere molto ingombranti, di consumare molta energia e di disperdere una grande quantità di calore durante il funzionamento.

Amplificatore per cuffie valvole
Le valvole, inoltre, hanno una vita limitata, e vanno generalmente sostituite dopo non più di 5000 ore di utilizzo (alcuni modelli non superano le 3000 ore). Per assicurare all’amplificatore una vita quanto più lunga possibile è necessario avere alcuni accorgimenti, come per esempio evitare un surriscaldamento eccessivo spegnendo sempre l’impianto una volta concluso l’ascolto, o posizionare il dispositivo in un luogo riparato dall’umidità e dove ci sia abbastanza spazio per far sì che le valvole possano raffreddarsi correttamente durante l’utilizzo. Mediamente gli amplificatori valvolari, così come tutti i suoi componenti che vanno a un certo punto sostituiti, sono prodotti molto costosi, adatti soltanto a chi ha a disposizione una cifra molto alta da investire nel miglioramento delle performance delle proprie cuffie.

Amplificatore a stato solido (o a transistor)

Gli amplificatori a stato solido sono diventati i più diffusi, grazie anche a un rapporto qualità-prezzo generalmente più vantaggioso rispetto ai modelli valvolari. Il prezzo inferiore di questi prodotti è dovuto in una certa misura all’uso dei transistor, dispositivi a semiconduttore in grado di amplificare il segnale in ingresso, molto più economici se confrontati alle valvole termoioniche.

Amplificatore per cuffie transistor
Sono dispositivi adatti soprattutto alle cuffie a bassa impedenza, ovvero le più comuni, sono molto meno ingombranti, richiedono meno manutenzione e grazie ad appositi dissipatori per il calore non si surriscaldano quanto i valvolari. Sono inoltre meno delicati e meno soggetti a possibili cortocircuiti, tutte caratteristiche che rendono gli amplificatori a stato solido la scelta preferita di moltissimi utenti.

Design

Anche il design gioca un ruolo importante nella scelta di un amplificatore per cuffie, dato che questo ne determina in buona misura la facilità di trasporto e la comodità di utilizzo. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, esistono modelli molto ingombranti, con un peso e delle dimensioni piuttosto importanti che li rendono adatti unicamente a un uso domestico. Altri sono invece pensati per offrire una maggiore flessibilità e sono talmente compatti da poter essere tranquillamente riposti in una tasca. Vediamo più in dettaglio le caratteristiche di queste diverse tipologie:

  • Amplificatore portatile: perfetto per chi ascolta musica dal proprio smartphone, da un lettore mp3, oppure da un notebook; ha dimensioni molto ridotte, spesso simili a quelle di un cellulare. I prezzi di questi modelli sono variabili, ma mediamente si attestano su cifre notevolmente inferiori rispetto agli amplificatori fissi pensati per impianti Hi-Fi. Va inoltre notato che spesso gli amplificatori portatili sono abbinati a un DAC (Digital to Analog Converter), ovvero un dispositivo che permette di convertire un segnale digitale in analogico.
    Amplificatore per cuffie portatile
    In sostanza, un DAC trasforma la serie di 0 e 1 che compone un segnale digitale in un segnale campionato, che poi verrà ulteriormente filtrato dalle cuffie e trasformato in analogico, permettendo una migliore qualità di riproduzione dell’audio. Molti utenti preferiscono di fatto una soluzione che combini entrambe le funzioni di DAC e amplificatore, dato che questa permette di migliorare notevolmente l’esperienza d’ascolto senza richiedere l’acquisto di più dispositivi diversi;
  • Amplificatore desktop: molti amplificatori di questo tipo sono realizzati con l’utilizzo di valvole, che come abbiamo visto comportano non solo un costo molto elevato e una manutenzione attenta, ma anche dimensioni molto importanti. Questi sono ideali per chi cerca uno strumento professionale, o per gli audiofili più appassionati in grado non solo di percepire anche piccole variazioni nella riproduzione del suono, ma anche di gestire correttamente un impianto complesso.
    Amplificatore per cuffie desktop
    Va però detto che esistono anche molti amplificatori a stato solido pensati per un uso domestico, che rappresentano un ottimo compromesso per chi cerca un prodotto di qualità per il proprio impianto senza avere a disposizione un budget particolarmente elevato.

Connessioni

Un ultimo fattore da valutare prima dell’acquisto di un amplificatore per cuffie sono le connessioni, sia ingressi che uscite, che questo mette a disposizione. Si può infatti spaziare da modelli molto economici, dotati unicamente di un’entrata e un’uscita mini jack, fino a proposte di fascia alta che offrono una flessibilità molto maggiore. Vediamo alcuni dei connettori più comuni:

  • Mini jack: qualunque amplificatore per cuffie deve essere dotato come minimo di un input e un output di questo tipo, che consente di collegare un singolo dispositivo a un paio di cuffie (esistono anche modelli con più canali). Estremamente diffuso, assicura una compatibilità quasi universale con la maggior parte dei dispositivi elettronici oggi più diffusi;
    Amplificatore per cuffie jack
  • Ingresso ottico: permette di connettere lettori Blu-ray, smart TV e moltissimi altri apparecchi utilizzati comunemente sia per l’ascolto di musica che per la visione di film;
  • Ingresso USB o Micro USB: uno degli standard più diffusi in assoluto, permette la connessione a moltissimi dispositivi diversi, dai computer agli smartphone;
  • Cannon o XLR: si tratta di un connettore utilizzato per lo più in ambito professionale, ed è infatti equipaggiato solo nei modelli di fascia più alta. Sono anche definiti ingressi o uscite bilanciate (molto meno soggette a interferenze esterne e dunque dal suono più pulito), e vanno utilizzati unicamente in impianti Hi-Fi di altissima qualità;
  • Uscita audio bilanciata: alcuni produttori sono riusciti a offrire un’uscita audio bilanciata senza l’utilizzo dei connettore XLR, ma che richiede l’uso di un cavo specifico, normalmente fornito con l’amplificatore stesso.

Altri fattori decisivi per la scelta di un amplificatore per cuffie

I materiali sono importanti?

La tipologia e le dimensioni di un amplificatore per cuffie determinano in buona parte anche i materiali di costruzione utilizzati. I modelli a stato solido portatili, per esempio, sono generalmente in plastica, mentre quelli fissi valvolari dispongono di un box in legno, alluminio o altri materiali spesso utilizzati per la realizzazione di amplificatori o altri apparecchi audio (come MDF e OSB, sempre realizzati con fibre del legno). Va però prestata particolare attenzione al rivestimento dei connettori: se ne trovano infatti di più economici, in alluminio o in particolari leghe metalliche, e altri generalmente più costosi, placcati in oro, che garantiscono una migliore trasmissione del suono.

La marca è importante?

Alcuni marchi hanno sicuramente occupato una posizione di primaria importanza nello sviluppo e nella diffusione di dispositivi audio di qualità, ma il mondo degli amplificatori è molto vasto ed esistono anche molte case produttrici meno note in grado di offrire un catalogo di ottimo livello. Tra i produttori più affidabili ricordiamo Sony, Sennheiser, Marshall, Auris, Chord, Behringer e Presonus.

Il prezzo è importante?

Come abbiamo già notato più volte nella nostra guida all’acquisto, ci sono molti fattori che influenzano il prezzo di un amplificatore per cuffie, tra cui la tecnologia con cui è costruito (a valvole o a transistor), i materiali con cui è realizzato e il numero di connessioni disponibili. Attualmente è possibile trovare sul mercato prodotti estremamente economici, che vanno dai 15 agli 80 € circa, altri di fascia media, fino ai 200 €, altri ancora di fascia alta (ma per un uso amatoriale), che raggiungono anche diverse centinaia di Euro. Ricordiamo comunque che un amplificatore per cuffie di livello professionale può richiedere un investimento di qualche migliaio di Euro, oltre a conoscenze molto approfondite sulla realizzazione e la manutenzione di un impianto Hi-Fi.