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I migliori bitter del 2024

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Dati tecnici

Tipologia

Bitter

Bitter

Bitter

Bitter

Bitter

Provenienza

Veneto

Veneto

Piemonte

Lombardia

Veneto

Botaniche

Ginepro, rabarbaro e altre

Rabarbaro, assenzio e altre

Artemisia, zafferano, angostura, radice di calumba e altre

n.d.

Genziana, assenzio e altre

Gradazione

14%

11%

28,5%

25%

30%

Punti forti

Il bitter del vero Spritz veneziano

Ideale per lo Spritz

Prodotto con botaniche rare

Ideale per Negroni e Americano

Ideale per versioni bianche di classici come il Negroni

Produzione artigianale

Gradazione non troppo alta

Botaniche macerate nelle botti del vermut

Gusto amaro ed erbaceo

Note agrumate

Ricetta a base di oltre 30 botaniche

Colorazione invitante

Ideale per Negroni e Americano

Molto versatile

Recensione completa
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Il bitter

Che si tratti di un’occasione speciale al ristorante o di una cena tra amici a casa, l’aperitivo è sempre il modo perfetto per iniziare un pasto. La combinazione di stuzzichini salati e bevande riesce infatti a stimolare l’appetito e preparare lo stomaco per le portate che seguiranno.

bitter
Gli aperitivi includono tipicamente bevande come vino, birra, analcolici e cocktail. In particolare, tra i cocktail da aperitivo più amati in Italia e in tutto il mondo troviamo quelli a base di bitter, come lo Spritz e il Negroni. L’origine vegetale di queste bevande stimola infatti la secrezione gastrica e aumenta il senso di fame.
Ma cosa si intende esattamente per bitter? Scopriamolo insieme in questa pagina, in cui andremo a vedere cosa si intenda per bitter, quali siano le migliori etichette in commercio e quale il modo migliore per abbinarle.

Che cos’è il bitter

In inglese, la parola bitter vuol dire amaro. In realtà i bitter e gli amari appartengono alla stessa famiglia di alcolici e di fatto non esiste, ufficialmente, una distinzione tra i due. Come abbiamo già chiarito nella nostra pagina dedicata agli amari, secondo la normativa europea relativa alla definizione delle bevande alcoliche non c’è distinzione tra “bevande spiritose di gusto amaro o bitter”. Rientrano in questa categoria le “bevande dal gusto prevalentemente amaro” in cui all’alcool etilico siano state aggiunte sostanze aromatizzanti naturali di vario tipo.

bitter spritz
Tuttavia, tra amaro e bitter esistono due differenze fondamentali: la gradazione alcolica e la modalità di consumazione.

Gradazione alcolica

Per essere commercializzato come amaro o bitter, il prodotto deve avere una gradazione minima del 15%. Gli amari hanno solitamente una gradazione più vicina al 30%, mentre i bitter hanno una gradazione più bassa. Detto questo, esistono prodotti che hanno una gradazione inferiore a quella ufficiale del 15% (come l’Aperol), ma che sono considerati a tutti gli effetti dei bitter pur non avendo questa dicitura in etichetta.

Consumazione

Per quanto riguarda le modalità di consumazione, gli amari sono dei digestivi da consumare lisci dopo i pasti, mentre i bitter come abbiamo detto sono degli aperitivi da bere prima dei pasti allungandoli con altre bevande, come il prosecco, la soda, il vermut etc.
La colorazione dei bitter varia dall’arancione al rosso, mentre il gusto è in equilibrio tra amaro e dolce. Vengono aromatizzati con spezie, erbe, radici e altro, e se si provano da soli diventa evidente la loro vasta gamma di sapori: alcuni sono pungenti, altri floreali, altri ancora simili a vini, e di conseguenza ognuno di essi dà il meglio di sé con drink diversi.

bitter aperitivo
Qui sotto trovate una guida ai migliori bitter in circolazione. Si tratta di bevande prodotte tutte in Italia (Paese in cui è nato il concetto di bitter) ed esclusivamente di aperitivi bitter. Abbiamo infatti escluso dalla nostra selezione i bitter aromatici come l’angostura, la cui gradazione è molto più alta e il sapore molto più intenso, e perciò devono essere aggiunti a piccole dosi nei cocktail.

I migliori aperitivi bitter

Campari Bitter

La nostra selezione non poteva che iniziare con uno dei primi bitter prodotti in Italia: lo storico Campari Bitter. Nato a Novara a metà del XIX secolo, la sua ricetta segreta è rimasta pressoché invariata da allora. Nonostante le origini piemontesi, l’azienda si è presto trasferita a Milano, dove negli anni la famiglia ha aperto anche diversi caffè storici e più recentemente persino un museo in cui è possibile ammirare vecchie bottiglie, manifesti pubblicitari, caroselli e spot realizzati in collaborazione con artisti di grande fama.
L’iconico colore rosso rubino, che ha dato vita allo slogan “Campari, red passion”, lo ha reso il bitter rosso più famoso in Italia e all’estero. Nonostante non si conoscano gli ingredienti usati nella sua ricetta, il gusto del Campari è distintivo per il suo carattere erbaceo e floreale, in cui spiccano le note amare e i sentori di arancia.
Ha una gradazione del 25% e può essere usato come base per tanti cocktail storici: dal Negroni all’Americano, passando per il Campari orange e il Pirlo.

Da provare con: il Negroni sbagliato. È tra i drink più trendy del momento e rispetto al Negroni prevede l’uso del prosecco al posto del gin. Versate 1/3 di Campari, 1/3 di vermut rosso e 1/3 di prosecco in uno shaker colmo di ghiaccio, poi servite in un tumbler con una fetta di arancia.

Aperol

Un altro aperitivo alcolico che non ha bisogno di presentazioni è l’Aperol, da qualche anno di proprietà del Gruppo Campari. Se il Campari è il bitter rosso per eccellenza, Aperol è il bitter arancione più famoso di tutti. Il colore richiama gli agrumi che si avvertono all’interno, ma rispetto al Campari le note amare sono più bilanciate dal gusto dolce conferito dall’assenzio.
Aperol nasce a Padova nel 1919 e negli anni ’50 inizia a diffondersi lo Spritz veneto; da allora il nome Aperol si lega per sempre a quello del cocktail da aperitivo più popolare d’Italia. Il successo di questa bevanda negli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale anche all’estero, dove ormai viene bevuto anche durante e dopo i pasti.
Della ricetta si sa solo che contiene arance ed erbe, come il rabarbaro e l’assenzio, ma come avviene molto spesso per gli amari e i bitter in generale, non se ne conoscono tutti i componenti specifici. La gradazione in Italia è di 11°, mentre in Germania, dove è estremamente popolare, raggiunge il 15%.

Da provare con: l’Aperol sour. Tutti ormai sono in grado di preparare un Aperol Spritz, ma esistono anche varianti altrettanto dissetanti e gustose. L’Aperol sour è un drink estivo piuttosto leggero, che si fa con 5 cl di Aperol, 3 cl di succo di lime appena spremuto e 2 cl di sciroppo di zucchero. Mixate con il ghiaccio e servite con una fetta di arancia.

Select

Un altro bitter rosso storico è il Select, nato a Venezia nel 1920. La moda dell’aperitivo sembra sia nata infatti tra Veneto e Friuli nel primo dopoguerra, anni in cui, alla precedente usanza di mischiare il vino con l’acqua frizzante, si aggiunse l’abitudine di macchiarlo con il bitter. Select è tuttora è uno dei bitter più usati per fare lo Spritz nel nord Italia, anche se sembra essere leggermente meno conosciuto rispetto all’Aperol e al Campari nelle altre regioni e all’estero.
La ricetta originale prevede oltre 30 ingredienti diversi, tra cui il ginepro e il rabarbaro, e viene creata tramite un processo artigianale che dura 9 mesi. Il gusto è molto complesso e presenta una piacevole armonia tra sapori dolci e amari. Sebbene sia abbastanza simile all’Aperol per quanto riguarda la gradazione (14% anziché 11%), la corposità e i sapori di base, il Select ha semplicemente qualcosa in più: con sapori vividi di vaniglia e zenzero, è più saporito, appena meno dolce, ma comunque molto piacevole da bere.

Da provare con: lo Spritz Select. Si dice che questo drink sia nato prima del più famoso Aperol Spritz e infatti i puristi di questa bevanda la considerano la variante per eccellenza. La ricetta prevede 7,5 cl di prosecco (o vino bianco fermo), 5 cl di Select e 2,5 cl di soda o seltz. Mischiatelo in un bicchiere da vino bianco, aggiungete del ghiaccio e guarnite rigorosamente con un’oliva grande, come previsto dalla tradizione veneziana.

Martini Riserva Speciale Bitter

Martini è un marchio storico nella produzione di aperitivi, spumanti e soprattutto di vermut. Meno conosciuto, ma molto apprezzato, è il Martini Riserva Speciale Bitter, un elisir realizzato per la prima volta nel 1872 di cui si conserva la ricetta originale, prodotta esclusivamente con ingredienti naturali.
Tra questi, spiccano alcune botaniche rare, come lo zafferano, l’angostura e la radice di calumba, che vengono fatte macerare nelle stesse botti di rovere usate per far riposare il vermut riserva speciale, con cui condivide un altro ingrediente tipico: l’artemisia. Il sapore del Martini Bitter è molto complesso e risaltano le note amare, piuttosto persistenti.

Da provare con: il Martini Americano. Mischiate 4 cl di Martini Bitter, 4 cl Martini Rosso e uno splash di soda in un bicchiere di tipo highball, poi guarnite con una fetta di arancia e una di limone.

Luxardo Bitter Bianco

Come abbiamo visto, i bitter più consumati hanno quasi tutti una colorazione rossastra, ma esistono anche alcune eccezioni. Luxardo Bitter Bianco è prodotto da un’azienda nata a Zara nel 1821 e specializzato inizialmente nella produzione di maraschino e poi anche in quella di bitter. Ai primi del ‘900 fu inventata la ricetta del bitter bianco, ma questa è andata perduta con la distruzione della distilleria durante la seconda guerra mondiale. La famiglia Luxardo ha rifondato l’azienda a Padova nel 1947 e ripreso la produzione delle sue bevande, reinventando anche la ricetta del suo bitter bianco.
Le piante ed erbe utilizzate sono le stesse del più famoso Luxardo Bitter Rosso, ma queste vengono distillate prima della miscelazione, un processo che rende il bitter incolore e ne altera leggermente il profilo aromatico. Alla fine viene aggiunto dell’assenzio, che dà al bitter delle note amarognole e delle sfumature di colore avorio.

Da provare con: il Bianco shakerato. È una ricetta molto semplice in cui dovrete solo aggiungere 6 cl di Luxardo Bitter Bianco in uno shaker, due scorze di pompelmo e del ghiaccio. Da servire in un bicchiere a coppa.

Le domande più frequenti sul bitter

Quale bitter usare per il Negroni?

Il Negroni è un cocktail storico nato a Firenze che prevede una parte di vermut rosso, una di bitter e una di gin. Secondo il ricettario ufficiale dell’IBA (la più prestigiosa associazione internazionale di baristi), il bitter da utilizzare è il Campari, tuttavia questo può essere sostituito con il bitter di vostra scelta, purché abbia un gusto prevalentemente amaro. Un’ottima alternativa è ad esempio il Martini Riserva Speciale Bitter.

Quali bitter sono senza glutine?

In genere, il bitter non contiene glutine, ma questo dato non viene riportato in etichetta. Se soffrite di celiachia e volete essere sicuri al 100% di non venire a contatto con ingredienti a base di glutine, vi consigliamo di evitare i bitter.
Tuttavia, secondo il Gruppo Campari, le loro bevande non presentano tracce di glutine, perciò dei bitter come il Campari e l’Aperol dovrebbero essere sicuri da bere. Inoltre è possibile sostituire il bitter con un analcolico espressamente senza glutine, come il Crodino e il Sanbitter, e allungarlo con un’altra bevanda alcolica senza glutine come il vino frizzante o il gin.